Secondo anno di scrittura – Wolf Lonnie Fighting for Truth caso 1: Incontri ed enigmi

Lo ammetto. Dopo Il vero epilogo pensavo di aver chiuso. Avevo detto tutto. Morti, drammi, coltellate al cuore (letterali e metaforiche). Poi sono passati mesi, ho respirato, ho guardato Death Note, mi è iniziato a mancare Wolf, e mi son detto: “E se ripartissi con una nuova saga, ma stavolta più cerebrale, più ambigua, più ‘ogni personaggio è una mina emotiva ambulante’?”
L’intento era infatti scrivere personaggi ambigui, moralmente grigi, anziché malvagi o malvagi con traumi.

Dirò di più: i quattro personaggi nella cover di questo articolo, da sinistra verso destra Lilith Light, Wolf Lonnie, Lucious Lowiss e “per il momento” Salinne, sono i quattro personaggi che mi sono portato avanti più di tutti, di cui più ho scritto storie e che più ho fatto crescere. In definitiva penso i miei personaggi migliori come autore.

(e spero che Will Grayson, di Descend-ent, ci riesca lontanamente a competere, appena esce il romanzo)

Nasce così Fighting for Truth, che prende la scena mesi dopo la fuga di Reginald.
Il tribunale è stato ricostruito , ora ha l’estetica Apollo Justice, e Wolf Lonnie… è cambiato.

Altra cosetta interessante: Fighting for Truth l’ho scritto MENTRE avevo finito quasi di pubblicare Wolf Lonnie: Ace Attorney su un forum di Phoenix Wright, e fu la mia primissima esperienza di pubblicazione di un mio lavoro su una piattaforma.

Mentre WLAA venne quasi del tutto accolto positivamente (anche perché erano inizialmente quattro gatti a leggere), lo stesso non posso dire per Fighting for Truth, dove, in particolare da una coppia di persone, ricevetti critiche molto aspre. Ma ben presto scoprii che l’intenzione non era, “solo”, rivolgere critiche.

Per farla breve: quando iniziai a pubblicare FFT, ci fu questo periodo di “corsa all’oro” dove tutti iniziarono a pubblicare fanfiction di Ace Attorney, e tra l’altro fu esattamente come conobbi il caro Alessandro, coautore qui su Pillole. Tale corsa all’oro comportò inevitabilmente molta competizione, che purtroppo non riconobbi subito come tale. Questo per dire che tutto ciò, in realtà, mi motivò a spingermi molto, molto lontano con la scrittura, pertanto sono grato di quanto avvenuto.

Questo stesso senso di competizione e di “difendere e potenziare la propria arte” è oltretutto uno dei temi di FFT, pensate un po’.

Il caso

Wolf ha, qualche tempo prima del caso, accettato di diventare il mentore di Lilith, che ha espressamente richiesto di lui. Lilith sta per diventare avvocato e deve solo sostenere l’esame di abilitazione.

Durante il suo esame per diventare avvocato, Lilith Light viene arrestata con l’accusa di aver ucciso l’esaminatore Bender Schief, trovato morto a colpi di pistola in un archivio. L’unica presente? Lilith.

Il testimone principale è Near Sendby, un assistente medico che si trovava misteriosamente nella stessa ala del tribunale con l’aria di chi sa troppo e dice poco. La sua testimonianza è subito sospetta: parla di un “fascicolo rubato”, di un coinvolgimento di Lilith, e pare muoversi più per proteggere qualcosa che per accusare davvero.

Wolf Lonnie prende la difesa. Sin dalle prime battute, Wolf si mostra lucido, calmo, chirurgico.
Rispetto al passato, non urla, non si infiamma — taglia.
Analizza le testimonianze, demolisce le contraddizioni, smaschera le menzogne di Sendby con una classe gelida che lascia il pubblico in silenzio. In fondo è quello che ci si aspetterebbe dall’avvocato che ha fermato Reginald Darketh.

Tema di Wolf in Fighting for Truth – Fly, Yakuza 3

Eppure… non basta. Sendby è più resistente e preparato di quanto ci si aspetterebbe da un testimone del primo caso della nuova saga.

Quando tutto sembra volgere al peggio, irrompe Lucious Lowiss, giovane neo avvocato dallo stile impeccabile e dal tono inesorabile. In pochi minuti, prende il controllo della scena, asserendo di volere aiutare Wolf.
Non solo smonta la strategia di Sendby punto per punto, ma lo spinge con abilità psicologica a confessare, svelando che l’omicidio era legato al famigerato e segretissimo fascicolo ML-1, su cui Sendby voleva mettere le mani “per un bene più grande”.

Lucious, con calma, abilità e soprattutto facilità spaventosa per un novellino, chiude il caso dove Wolf faticava ad avanzare.

Wolf Lonnie, ora in edizione “post-trauma deluxe”

Il nostro avvocato non è più l’eroe spensierato che era una volta. È diventato… calmo. Troppo calmo.
Il tipo di calma che hanno quelli che hanno seppellito così tanta roba sotto il tappeto emotivo da averci costruito un loft.

E il bello è che questa cosa fa ancora più paura. Perché si capisce che dentro Wolf c’è un vuoto enorme, scavato dalla morte di Ayane, dal tradimento di Thomas, dalla fine di Reginald… e adesso anche da questo nuovo processo in cui si ritrova immerso quasi per caso.

Lilith Light: mai fidarsi delle bionde

La nuova arrivata in sostituzione di Ayane: Lilith Light.
Inizia come apprendista di Wolf, ma imputata per omicidio. Ma solo perché era nel posto sbagliato al momento sbagliato, con un cadavere dietro le spalle e un sarcasmo troppo ben calibrato per risultare completamente innocente.

Lilith non è una damsel in distress. È una bomba vestita da stage assistant, con un’attitudine da frenemy e un’intelligenza che buca la quarta parete.
Dice le cose a metà, sfugge sempre con un sorrisetto e si capisce subito che sa molto più di quanto non dica.
E Wolf, che nel frattempo è diventato maestro zen del sarcasmo trattenuto, non sa se difenderla o strangolarla.

Spoiler: la difende. Ma mentre lo fa, inizia a porsi domande, tipo “Perché so così poco di questa ragazza?” e “Perché ogni volta che parla mi sembra che stia giocando a un gioco che io non conosco?”

Ottimo inizio di amicizia, no?

Near Sendby: il colpevole che non voleva esserlo

Il testimone chiave del caso è Near Sendby, una sorta assistente medico, che sembra appena uscito da un casting per un reboot noir di House M.D., e che si lamenta/fregia continuamente di essere un “personaggio anonimo”.
Ma ha anche una leggera tendenza a farsi beccare mentre ruba documenti top secret e uccide giudici durante esami di abilitazione.

Un dettaglio: Sendby è interessante perché, in perfetto stile Fighting for Truth, non è propriamente cattivo. Dice di averlo fatto “per un bene superiore”.
Parla di ML-1, un fascicolo misterioso, che avrebbe rubato. Sembra coinvolgere segreti, giochi di potere, cose di cui nessuno osa parlare.
E qui arriva il dubbio: E se Lilith fosse davvero coinvolta?

Wolf, ovviamente, non riesce a digerire niente di tutto ciò.
“Una nuova persona con segreti oscuri? Di nuovo??”
Benvenuto nella tua stessa saga, amico.

Lucious Lowiss: mister perfettino con segreti da vendere

Entra anche in scena Lucious Lowiss, il giovane avvocato più stiloso del panorama, con la parlantina da Dio greco e l’arroganza di chi sa già tutto prima ancora che tu pensi di chiederglielo.

Tema di Lucious Lowiss – The Way of Life, Yakuza 6

Lucious è inquietante. Perché è bravo. Troppo bravo.
In aula è una macchina da guerra, smonta Sendby con una precisione glaciale e inchioda la verità al muro. Ma poi — e qui parte il livello “Death Note” — comincia a parlare con Wolf. E non lo fa da collega. Lo fa da conoscitore.

Fa nomi.
Thomas Lonnie.
Ayane.
Reginald.

Conosce il passato di Wolf. Lo pungola. Lo testa.
E lo guarda con occhi che sembrano dire: “So chi sei. So cos’hai fatto. E so cosa farai.”

Cosa diavolo vuole Lucious?
Perché aiuta, ma allo stesso tempo mette Wolf con le spalle al muro?

È un alleato?
Un nemico?

Chi lo sa. Ma la cosa certa è che il passato non è affatto finito.

ML-1: il fascicolo che promette tempesta

Tutto ruota attorno al caso ML-1, questo fascicolo criptico che tutti vogliono ma nessuno spiega.
Pare avere a che fare con una malattia.
Sendby lo cerca. Lilith pare averlo visto. Lucious lo conosce. Wolf lo ignora.

Reminescence – ML-1, composizione originale

Perfetto.
La prossima volta farò un caso in cui il colpevole è colpevole, nessuno mente, e il fascicolo segreto contiene solo ricette di zuppe.

Ma questo è Fighting for Truth.
E qui ogni personaggio è un labirinto morale con la faccia da angelo.

Questo primo caso non è solo una reintroduzione. È un manifesto di intenti.

Wolf non è più il paladino.
Lilith non è la compagna affidabile.
Lucious non è un alleato.
Sendby non è solo un assassino.
E ML-1 non è solo un fascicolo.

Nessuno è quello che sembra.
Tutti hanno le proprie ragioni.

E forse è proprio questo il messaggio:

La verità non si combatte con la legge. Si combatte con l’intelligenza. Con la pazienza. E con la consapevolezza che anche chi ha torto… potrebbe avere una buona ragione per averlo.

E con questo, direi che siamo partiti col botto.

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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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