Parole donate, persone vissute ft. Alice Lombardi

Benvenuti in Pillole di Folklore e Scrittura, lo spazio dove incontriamo voci che sanno raccontare il mondo con parole che restano sotto pelle. Oggi vi portiamo dentro un universo di versi liberi, intensi, spudoratamente umani: quelli di Alice Lombardi, autrice di Poesie d’amore anarchico. Le sue poesie non si nascondono dietro l’astratto, ma si offrono nude, dedicate a volti veri, vissuti, amati. Un incontro che è più una confessione gentile, ma incendiaria.

Un esempio della poetessa: Dei e altri doni, qui a seguire.

Il tuo fiore
non è una rosa,
non è per fragranza,
non è per perfezione.

È conosciuto sapore.

È qualcosa che, in natura,
non esiste:
dono degli Dei.

“Poesie d’amore anarchico” è un titolo che già di per sé sovverte. Cosa significa per te un amore anarchico?

Anarchia… che parola potente, eppure così fragile nella sua nudità.
Viene dal greco, e già nel suo suono antico sento un’eco di libertà assoluta: an- senza, arché, governo, comando.
È il vuoto del potere, certo. A volte feroce, a volte necessario. È lo spazio che si apre quando il controllo cade — per rivolta o per inerzia — e ognuno si muove secondo il proprio battito, non più incatenato al ritmo imposto.

Ma non è solo disordine o confusione, come molti pensano.
Anarchia è anche possibilità. È la danza caotica del vivere senza schemi prestabiliti, dove ogni gesto può diventare poesia o tempesta.
In un ufficio, in una casa, nei cuori stanchi: c’è anarchia quando non c’è guida, ma anche quando ognuno si fa guida di sé.

Poi c’è l’anarchia come sogno — quello politico, quello umano.
Una visione radicale, di chi crede che lo Stato sia un peso e non un rifugio.
Uomini come Bakunin, Kropotkin… hanno immaginato un mondo dove l’essere umano, finalmente libero, si prende cura della propria terra e della propria vita, senza padroni né servitori.

E infine, per me, c’è l’amore anarchico.
Un amore che non segue regole imposte, ma nasce dalla verità dell’incontro.
Né prigione né possesso, ma scelta rinnovata, ogni giorno.
Ha una sua etica, profonda e silenziosa — fatta di ascolto, di presenza, di libertà che si tiene per mano.

Le tue poesie sono spesso dedicate a persone reali. Che rapporto hai con l’intimità condivisa nella scrittura?

Le situazioni che vivo sono, spesso, da me cercate. Non per il semplice gusto dell’esperienza, ma per creare Arte. Sul presente – su ciò che si possiede – raramente, se non mai, si costruisce davvero qualcosa. L’anelito artistico, specialmente nell’espressione poetica, tende all’inarrivabile, o si volge al passato. Ce lo insegna Catullo, con la sua Lesbia. E vale anche nella prosa, quando si parla d’amore, di passione. Io quelle situazioni le cerco. Le racconto. Perché, per quanto mi riguarda, sono espressioni di una tensione viva, pura, pulsante. E, cosa meravigliosa, la condivisione genera riconoscimento. Qualcuno, leggendo, può dire: “Guarda, anche io sono così. Anche io provo questo.” Ed è in quel momento che nasce l’orgoglio sottile, non per vanità, ma per la semplice, luminosa verità che è bello vivere e amare.

Nei tuoi versi c’è un forte richiamo al dono, al sacro, ma anche alla fragilità. Dove nasce questa tensione?

L’amore è sacro e profano: non ho mai vissuto storie diverse.

Che ruolo gioca la scrittura nella tua vita quotidiana? È rifugio, sfogo, testimonianza…?

E’ principalmente testimonianza,ma, allo stesso modo, necessità.

Hai una voce poetica molto riconoscibile. Come l’hai trovata, e come continua a evolversi?

Leggendo. Ho letto molto, mescolato diversi stili, fatto un calderone di
conoscenze letterarie: chi smette di leggere smette di evolversi
stilisticamente o attinge da un bagaglio passato, se lo ha.

Se dovessi scrivere una poesia per questa intervista, che titolo avrebbe?

Profonda comprensione- hai una sensibilità molto forte.

(grazie! nd: Gabriele)

Alice Lombardi ci ricorda che si può amare in mille modi e scrivere senza chiedere il permesso. Le sue Poesie d’amore anarchico sono un invito ad ascoltare il cuore senza filtri, a lasciarsi contaminare dall’umano, anche quando brucia.

Nel mondo ordinato della scrittura, Alice è una scintilla che non chiede di essere domata.

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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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