Pure nel 2025 non è facile essere un fan di Doctor Who

Il poster della nuova stagione di Doctor Who

Sigh, ci risiamo.

È passato un anno della prima volta in cui mi sono lamentato della seconda era di Russel T Davies su questo blog e purtroppo nel corso dei mesi la situazione non è migliorata. Anzi.

(Da qui in poi ci sono spoiler sull’intera seconda stagione. O quindicesima, se non vi piace l’idea di considerarla un reboot. E in effetti col cavolo che lo è, tornano più villain vecchi qui che altrove).

Anche stavolta il problema grosso rimane l’incapacità dello showrunner di gestire in maniera efficace i finali, perché fino agli ultimi due episodi la seconda stagione stava funzionando bene. A parte una puntata noiosa che mi aveva riportato alla mente i “fasti” di Chibnall (The Story & the Engine), gli altri mi erano piaciuti (soprattutto Lux, The Well e The Interstellar Song Contest). Purtroppo ho iniziato a sentire puzza di bruciato quando nel penultimo episodio Davies ha messo troppa carne al fuoco: tra le due Rani, Omega, Desidirium e Conrad, era evidente che nell’ultima puntata sarebbe stato impossibile chiudere tutte le storyline in modo soddisfacente.

La Rani

Fino all’ultimo ho sperato di sbagliarmi, ma purtroppo il tempo mi ha dato ragione al 100%. In The Reality War tutte le minacce introdotte sono state neutralizzate con una facilità imbarazzante e sono quasi arrivato a rimpiangere Sutekh portato a spasso come un cagnolino. Andiamo con ordine, perché voglio darvi il tempo di assaporare appieno ognuno degli orrori messi in scena da RTD:

  • Le due Rani – Una viene mangiata da Omega (letteralmente) e l’altra, Mrs. Flood, si dà alla fuga senza aver combinato nulla di davvero rilevante;
  • Omega – Il Dottore lo rispedisce nella sua “dimensione” usando il vindicator (non mi ricordo come l’hanno chiamato in italiano, abbiate pazienza) a mo’ di pistola. Tempo di permanenza sullo schermo: meno di cinque minuti;
  • Conrad – Ruby sfrutta il potere di Desidirium per concedergli un lieto fine che non ha fatto proprio nulla per meritarsi.

E già qui c’è da mettersi le mani nei capelli, ma la gestione ridicola dei villain non è neppure il problema più grave di questo finale. L’elemento che mi ha fatto girare di più le scatole ha un nome ben preciso: “Poppy”. Si tratta della figlia che il Dottore e Belinda hanno nel mondo fittizio creato da Conrad in Wish World ed è basata sulle fattezze di una delle bambine presenti nell’episodio della prima stagione Space Babies (non brutto, ma dimenticabilissimo).

Belinda e Poppy

Poppy non è reale, pertanto scompare quando la realtà torna a essere quella di sempre e tutti si dimenticato della sua esistenza. Tutti tranne Ruby, perché a quanto pare Davies non ha ancora perso il brutto vizio di dare delle abilità speciali a casaccio alla prima companion di 15th. Ok, viene lasciato intendere che la sua capacità di ricordare le realtà alternative derivi in qualche modo dalle esperienze vissute nell’episodio 73 yards, ma avrei gradito una spiegazione più approfondita. A ogni modo, quando il Dottore si rende conto di quel che è successo decide di sacrificarsi per alterare di poco lo spazio-tempo e permettere a Belinda di ricongiungersi con Poppy, arrivando persino a modificare la timeline per rendere la bambina il centro della sua esistenza (e la ragione per la quale desiderava disperatamente tornare a casa).

Il dottore

Ci sono tantissimi problemi con questa idea. Il primo è molto semplice: perché a uno spettatore dovrebbe importare qualcosa di un personaggio introdotto all’ultimo all’interno di una realtà alternativa? Forse suonerà cinico, ma a me delle sorti di Poppy non è mai importato nulla proprio perché ho sempre percepito come irreale il filo che la univa al Dottore e a Belinda. Sarebbe stato molto più efficace introdurla nel primo episodio per poi rendere la nuova companion una madre single che non riesce a godersi appieno le avventure a bordo del Tardis perché troppo preoccupata per le sorti della figlia. L’avrei trovata una dinamica diversa dal solito e interessante. Purtroppo Davies ha introdotto l’idea solo all’ultimo minuto, andando a snaturare del tutto il personaggio di Belinda, che purtroppo non è mai stato valorizzato al meglio. Intendiamoci, non c’è nulla di sbagliato nella maternità in sé, ma l’idea di un personaggio che dal due al tre si ritrova a doversi prendere cura di una figlia sbucata dal nulla mi sembra parecchio sbagliata. Tra l’altro fa quasi passare per giusta la visione di Conrad, personaggio che lo showrunner ha sempre dipinto fino all’ultimo come negativo.

La rigenerazione del 15esimo Dottore

Il Dottore che si sacrifica per salvare una singola vita è perfettamente in linea con il personaggio, ma permettetemi una domanda: perché Poppy sì e tutti gli altri bambini scomparsi quando il desiderio di Conrad è stato annullato no? Non mi sembra coerente.

Per quanto riguarda la rigenerazione in sé, devo dire che mi è sembrata prematura. 15th ha avuto poco spazio per farsi conoscere e apprezzare (anche a causa della presenza di alcuni episodi in cui il Dottore quasi non c’è) e una terza stagione sarebbe stata necessaria per rendere la sua impronta nella storia di Doctor Who più marcata. Comunque capisco la scelta di Ncuti Gatwa, sarebbe stato rischioso rifiutare altri ruoli in un momento in cui il futuro della serie sembra più incerto che mai.

E che dire di Billie Piper? Per il momento nulla, nel senso che non ci sono ancora abbastanza informazioni per esprimere un giudizio sulla scelta. Nei titoli di coda non è stata presentata come “The Doctor”, quindi è lecito aspettarsi che il vero volto di 16th non sarà il suo e che la sua presenza verrà giustificata in qualche altro modo, magari legato al Bad Wolf.

Billie Piper nei panni del Dottore (?)

Ci sono altri problemi minori di cui potrei lamentarmi (come il Dottore che fatica a credere a Ruby quando prova a fargli capire che Poppy è scomparsa, per esempio), ma onestamente preferisco chiuderla qui. Sono stanco di farmi venire il sangue amaro per questo finale e inizio a pensare che Davies sia un po’ arrivato alla canna del gas dal punto di vista creativo. Forse dovrebbe lasciare il posto a un nuovo showrunner, anche se l’ultima volta che la serie è stata affidata a un nome nuovo non è che le cose siano andate benissimo…

Chiudo lasciandovi i miei voti agli episodi della seconda stagione:

  1. The Robot Revolution: 6,5
  2. Lux: 7,5
  3. The Well: 8,5
  4. Lucky Day: 6,5
  5. The Story & the Engine: 5
  6. The Interestellar Song Contest: 8
  7. Wish World: 7
  8. The Reality War: 3

P.S: Lo sapete cosa mi resterà davvero impresso di questa stagione? DUGGA DOO

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

2 pensieri riguardo “Pure nel 2025 non è facile essere un fan di Doctor Who”

  1. Ho smesso di guardare la serie dopo la rigenerazione di 13th in Tennant, non per decisione irrevocabile di mollarla ma perché dopo la gestione orrenda di Chibnall e il disperato ritorno di Tennant il mio entusiasmo era ai minimi storici. MI dicevo che magari prima o poi l’avrei ripreso, ma dopo tutto quello che ho letto mi sa che è ora di mollare definitivamente Doctor Who. E’ stato bello per un po’, ma le nostre strade non procedono più insieme.

    Avrei giurato che la storia del Timless Child avrebbe portato a rigenerazioni molto più frequenti: se non ce n’è un numero stabilito ma sono infinite, allora il Dottore si può rigenerare anche a ogni episodio.

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    1. Ci ho sperato tantissimo in un ritorno ai vecchi fasti dopo la fine dell’era Chibnall, ma purtroppo Russel T Davies ha davvero dei grossi problemi a gestire le stagioni intere. Ci sono dei singoli episodi che vale la pena vedere, però bisogna ignorare qualsiasi riferimento ai misteri o alla trama orizzontale, perché non si arriverà mai a delle soluzioni narrative soddisfacenti. Personalmente non so se sarò mai in grado di lasciare del tutto “andare” Doctor Who, ma di sicuro il mio entusiasmo e le mie aspettative per le prossime puntate sono ai minimi storici 🙃 La faccenda del Timeless Child l’hanno un po’ lasciata perdere, però hanno introdotto il concetto della bi-generazione che ha reso tutto ancora più confuso e strano 😂

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