Ho scelto di mettere a confronto due cartoni animati che nello sviluppo della trama partono dalla dicotomia tra due elementi, la terra e il mare, dove l’uomo è terra e la donna è acqua: La Sirenetta, classico Disney del 1989 e Ponyo sulla scogliera (2008), diretto da Hayao Miyazaki.
La Sirenetta è un adattamento della fiaba di Andersen privato dei riferimenti religiosi. Anche nell’originale la protagonista cede la propria voce, ma il patto con la strega è diverso, il ruolo delle sorelle è attivo e alla fine il principe sposa un’altra.
Ponyo sulla scogliera prese inizialmente spunto da Iya Iya En, un libro scritto da Nakagawa Rieko e illustrato da Yamawaki Yuriko, ma del progetto iniziale non rimangono che poche scene nell’asilo del contesissimo Sosuke. Alla fine è la città costiera di Tomonoura a ispirare l’autore.
In entrambi i film vengono narrate le peripezie necessarie a uscire dal proprio nucleo familiare di origine e crearne un altro: il risultato è una coppia (in Ponyo una coppia di bambini), sintesi tra terra e mare e riarmonizzazione del caos. In Ponyo il momento di passaggio è rappresentato da una galleria come ne La città incantata.
Nella transizione da pesce a umano, le protagoniste devono rinunciare a qualcosa: Ponyo alla magia, Ariel alla coda. La transizione di Ponyo è accentuata dal cambio del nome: da Brunilde a Ponyo. Tutte e due le storie presentano elementi magici, per esempio le trasformazioni.
Lo stile di Miyazaki è ricco di rimandi a tematiche ed elementi a lui cari come l’inquinamento e la bellezza della natura; regala scene di grande realismo come quelle in RSA e all’asilo e rappresentazioni precise di dettagli come prodotti alimentari. La Sirenetta invece è fiabesca ma ha anche parti musicali.
Ariel è un’adolescente consapevole degli ostacoli che dovrà affrontare, mentre Ponyo una pesciolina che esprime richieste e desideri con naturalezza disarmante. Entrambe hanno un padre che non le capisce. E’ protettivo ma anche inquietante nel caso della Sirenetta e limitante nel caso di Ponyo: il padre di Ponyo era un uomo e ora non lo è più, comunque non vuole che la figlia vada in superficie. Re Tritone è dello stesso avviso: gli umani sono dei selvaggi armati di fiocina.
Le figure materne di Ponyo e Sosuke sono opposte ma straordinarie, una donna comune che affronta difficoltà comuni e una dea. Ne La Sirenetta, invece, non c’è una figura materna, l’unica figura femminile a parte le sorelle inconsistenti è Ursula. Ursula è la strega del mare, un personaggio che nulla ha a che vedere con la benevolenza di Granmammare: vuole la voce di Ariel, la spinge a cavarsela solo con l’avvenenza ma è in malafede. Nella fiaba di Andersen, la bellezza non è sufficiente a conquistare il principe, mentre nel cartone, a corte, Eric è spinto ad accontentarsi della muta dolcezza di Ariel e Ursula deve intervenire.
Camilla
due capolavori, riflessione e confronto molto interessanti
sarà che Ariel lo conosco fin da piccolo (sono un po’ saturo) ma preferisco Ponyo, che ho riscoperto due anni fa al cinema (al cinema!!! che immagini stratosferiche)
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