Le varie forme contrattuali in Italia: guida per il lavoratore medio

Quando si cerca lavoro in Italia, ci si imbatte in una giungla di contratti diversi, spesso con clausole poco chiare o con condizioni che, sulla carta, sembrano vantaggiose, ma nella realtà lo sono molto meno.

Vediamo insieme le principali tipologie contrattuali, con i loro pregi e difetti dal punto di vista di un lavoratore medio quale sono (essendomi informato e “girato” più o meno tutte le formule contrattuali).

1. Stage/Tirocinio

  • Cos’è: Non è un vero e proprio contratto di lavoro, ma una forma di formazione teorico-pratica che viene offerta dall’azienda, con eventuale supporto ai dipendenti già in essere.
  • Pregi: In teoria, serve per imparare un mestiere e inserirsi nel mondo del lavoro. Si dovrebbe essere seguiti per tutto il tempo dello stage.
  • Difetti: Spesso abusato dalle aziende che lo usano per avere manodopera a costo quasi zero senza reali prospettive di assunzione. Ho visto (e vissuto) situazioni in cui mi ero ritrovato a gestire da solo progetti senza supporto.

2. Apprendistato

  • Cos’è: Un contratto a tempo determinato con formazione obbligatoria, rivolto ai giovani fino a 29 anni.
  • Pregi: Contratto stabile con possibilità di trasformazione in tempo indeterminato a fine percorso. Come per lo stage, si dovrebbe essere seguiti per tutta la formazione.
  • Difetti: In molte aziende la formazione è solo sulla carta, lasciando il lavoratore a gestirsi da solo.

3. Contratto di collaborazione (Co.co.co/Co.co.pro)

  • Cos’è: Un contratto di collaborazione continuativa, spesso con poca tutela per il lavoratore. Si viene pagati in base alle giornate lavorate.
  • Pregi: Possibilità di flessibilità negli orari, che vengono decisi dal dipendente.
  • Difetti: Niente ferie, malattia, tredicesima o altre garanzie tipiche del lavoro dipendente.

4. Contratto a chiamata (Intermittente)

  • Cos’è: Si lavora solo quando il datore di lavoro chiama.
  • Pregi: Buono per chi vuole lavorare in modo flessibile o ha bisogno di un secondo reddito.
  • Difetti: Reddito instabile, nessuna garanzia di ore minime, difficoltà a ottenere mutui o prestiti.

5. Contratto a tempo determinato

  • Cos’è: Un contratto con scadenza prefissata.
  • Pregi: Maggiore tutela rispetto alle collaborazioni, contributi previdenziali regolari su pensione, TFR ecc..
  • Difetti: Instabilità, impossibilità di pianificare il futuro, difficoltà a ottenere mutui in quanto non è un contratto fisso.

6. Contratto a tempo indeterminato

  • Cos’è: La forma contrattuale più stabile e forte, senza scadenza.
  • Pregi: Più tutele, maggiore sicurezza economica, facilita l’accesso a mutui e finanziamenti in quanto si ha un’entrata fissa.
  • Difetti: Essendo così vantaggioso per i dipendenti, può essere aggirato da aziende poco corrette con mobbing, sospensioni o trasferimenti forzati, per spingere il lavoratore a dimettersi. Inoltre, se la RAL (Retribuzione Annua Lorda) è bassa e non c’è crescita, nel lungo periodo potrebbe non essere così vantaggioso.

7. Contratto con fisso + provvigioni

  • Cos’è: Una parte fissa dello stipendio e una variabile legata ai risultati.
  • Pregi: Potenziale guadagno più alto rispetto a uno stipendio fisso, in quanto alcuni bonus non sono tassati, o solo parzialmente.
  • Difetti: Se le provvigioni non sono garantite da contratto, l’azienda può modificarne i criteri, rendendole difficili da ottenere (o addirittura dimezzarle, come mi è capitato). Inoltre, per un mutuo le banche considerano solo la parte fissa.

CCNL: non tutto quello che sembra un bonus lo è davvero

Molte offerte di lavoro sbandierano la tredicesima e la quattordicesima come “bonus”, ma attenzione: non sono regali dell’azienda, ma parte dello stipendio suddivisa in più mensilità per legge.

Differenze tra CCNL Metalmeccanico e Commercio

  • Metalmeccanico: Prevede solo la tredicesima, quindi lo stipendio mensile è più alto rispetto al commercio. Ferie e permessi sono garantiti fin da subito.
  • Commercio: Ha tredicesima e quattordicesima, quindi lo stipendio netto mensile risulta più basso (ma appunto, semplicemente perché parte dello stipendio entra in estate). Ferie e permessi possono maturare con il tempo, anche se alcuni contratti li offrono subito.

TFR e Pensione: attenzione alle scelte

  • Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) viene accantonato ogni mese e può essere lasciato in azienda o destinato a un fondo pensione.
  • La pensione futura dipenderà anche dai contributi versati: contratti precari o con bassa retribuzione potrebbero rendere la pensione insufficiente.

Conclusione

Ogni contratto ha i suoi pro e contro, ma bisogna sempre guardare oltre le apparenze. Un indeterminato a basso stipendio può essere meno vantaggioso di un buon determinato con prospettive. Le provvigioni possono essere un’illusione se non contrattualizzate. E la tredicesima e la quattordicesima non sono un regalo, ma solo parte della retribuzione.

Informarsi bene è fondamentale per evitare brutte sorprese.

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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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