Quando la vita ti costringe a scegliere – “Lo avresti mai detto?” ft. Kristel Sanders

Benvenuti su Pillole di Folklore e Scrittura, lo spazio dove le parole si fanno emozione, e le storie diventano specchi in cui guardarci dentro. Oggi abbiamo l’onore di ospitare una voce intensa e sensibile del panorama narrativo contemporaneo: Kristel Sanders.
Con il suo nuovo romanzo, ci accompagna in un viaggio intimo, fatto di sogni spezzati, silenzi familiari e quella scintilla che può ancora accendersi quando tutto sembra perduto. Una storia che ci ricorda quanto sia rivoluzionario, a volte, semplicemente essere sé stessi.

La sinossi:

“Emanuel ha sempre sognato di diventare attore, ma la sua famiglia, intrappolata nelle convenzioni, lo spinge a rinunciare. Si adatta a un destino che non sente suo, finché una notizia sconvolgente lo costringe a rimettere tutto in discussione. È davvero troppo tardi per inseguire i propri sogni? Un romanzo intenso sulle aspirazioni soffocate, il coraggio di ricominciare e la lotta contro i compromessi della vita.”

Kristel, “Lo avresti mai detto?” è un titolo che incuriosisce e lascia un retrogusto malinconico. Come è nato questo titolo e cosa rappresenta per te?

E’ un titolo che nasce da una domanda intima, che mi sono posta tante volte nella vita.
Ogni volta che, qualcosa di completamente inaspettato, si è realizzato, ho pensato “Lo avresti mai detto?” È una frase semplice, ma per me piena di significati. E tutto dipende tutto dal punto di vista con cui la si interpreta.

Emanuel è un protagonista complesso, con cui è facile empatizzare. Ti sei ispirata a qualcuno in particolare o è frutto di una sintesi di vissuti?

No, non mi sono ispirata a nessuno che conosca personalmente, ma Emanuel è il riflesso di tante storie che, in un modo o nell’altro,  ci accomunano. Perché sono sicura che molti lettori si ritroveranno in lui, per motivazioni diverse o, magari, anche le stesse. Emanuel, in questo romanzo, rappresenta quel lato di noi che deve assolutamente lottare per restare fedele a sé stesso, anche quando tutto sembra remare contro.

Uno dei temi centrali del romanzo è la rinuncia a sé stessi per compiacere gli altri. Quanto pensi sia diffusa questa realtà, soprattutto nelle nuove generazioni?

È proprio questo il punto: è una realtà tristemente, troppo diffusa.
Quante volte ci ritroviamo a reprimere ciò che il nostro cuore desidera? La paura di fallire, il bisogno di essere accettati, una famiglia che ci cuce addosso le proprie aspettative, che diventano ostacoli che impediscono di vivere secondo ciò che realmente si sente. E poi c’è una società sempre più aggressiva, che giudica, etichetta, pretende. In tutto questo caos, è facile perdere sé stessi.

Il romanzo affronta anche la pressione delle aspettative familiari. Credi che oggi sia cambiato qualcosa rispetto al passato, o siamo ancora prigionieri di certi schemi?

Ahimè, credo che no, non sia cambiato molto. Anche oggi, senza nemmeno rendercene conto, agiamo seguendo schemi familiari che ci sono stati trasmessi. Perchè in fondo, tutto origina dalla nostra infanzia, c’è poco da fare. E tali condizionamenti, portano a fare scelte non sentite, per non deludere, anche in età adulta.

“Quando il tempo si riduce…” scrivi nella sinossi. Senza fare spoiler, quanto è importante per te nella narrazione quel momento di svolta, quella “crisi” che scuote e trasforma?

Eheh, questo è il famoso climax! È proprio in questo momento che il romanzo colpisce con tutta la sua potenza. Troppe volte ho sentito dire a persone, purtroppo senza più possibilità di rimediare, “ah, se potessi tornare indietro, farei questo, farei quello…”
Ecco, questo è proprio ciò che non dovrebbe succedere: rimpiangere, quando è ormai tardi, il tempo sprecato a “vivere” una vita infelice, le scelte non fatte o rimandate al famoso “domani”. 

Lo stile del tuo romanzo è intenso, quasi cinematografico. Hai mai pensato a una trasposizione teatrale o cinematografica della storia di Emanuel?

Io sono anche una sceneggiatrice, quindi, of course! Se un regista dovesse essere interessato a questo progetto, credo che piangerei di gioia! Oltretutto, lo stile del romanzo è davvero molto cinematografico, quindi l’idea di vedere la storia di Emanuel sul grande  schermo, sarebbe un ulteriore“ Lo avresti mai detto?” ahaha

Infine, cosa speri resti nel cuore del lettore dopo aver chiuso l’ultima pagina di questo libro?

Se anche una sola persona, dopo aver chiuso l’ultima pagina, decidesse di fare il primo passo verso la propria felicità, sarebbe il vero successo di questo lavoro 🙂

Se anche voi vi siete emozionati leggendo queste parole, non potete perdervi “Lo avresti mai detto?” di Kristel Sanders. Un romanzo che vi toccherà nel profondo, vi farà riflettere sulle vostre scelte e, forse, vi darà il coraggio di cambiare rotta.
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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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