Tra connessione con la natura e indipendenza ft. Monica Tomaino

Intervista a Monica Tomaino

“Paese che vai, usanze che trovi” è un detto piuttosto accurato, perché del resto nel corso dei secoli ogni comunità ha sviluppato tradizioni e riti differenti, non sempre facili da capire subito per chi proviene da un contesto diverso. A volte però anche chi vive fin dalla nascita all’interno di una specifica cultura può fare fatica a comprendere lo scopo di alcune delle regole che deve rispettare. È il caso di Alaya, la protagonista dell’omonimo romanzo epic fantasy di Monica Tomaino pubblicato nel 2025 da PAV Edizioni: la giovane kupua, pur amando alcuni aspetti della società nella quale vive, ne trova altri soffocanti, come l’usanza del matrimonio combinato. Lei vorrebbe essere libera e indipendente come gli animali che studia e osserva ogni giorno per migliorare le sue abilità da mutaforma, ma il tempo scorre inesorabile anche sull’isola di Kihi e neppure una ribelle come Alaya può sottrarsi ai propri doveri. Tuttavia il destino ha in serbo per lei una grande avventura…

Per conoscere meglio Alaya (sia il personaggio che il libro), oggi farò qualche domanda alla sua creatrice. Ciao Monica e benvenuta su Pillole di Folklore & Scrittura! Leggendo “Alaya” ho trovato vari spunti di riflessione sugli stereotipi di genere, soprattutto per quando riguarda l’impossibilità di prendere alcune decisioni in autonomia nella comunità in cui vive la protagonista. Hai scritto la storia anche per lanciare uno specifico messaggio ai lettori?

La storia prende spunto da notizie di cronaca quotidiana: le spose bambine, la condizione della donna in alcune realtà contemporanee. Lottare per vivere in libertà è un tema da non dimenticare, nonostante siamo nel 2025.

La copertina di Alaya

Com’è nata l’idea alla base del potere che Alaya e gli altri kupua possono utilizzare?

Volevo un potere che rispecchiasse il forte legame tra uomo/natura, ma che va conquistato attraverso lo studio e la dedizione, per dimostrare quanto ci tenga un kupua a radicare il legame. Un potere che non ha uno scopo combattivo e specifico, ma che serve a comprendere ancor di più il regno animale.

L’ambientazione è molto suggestiva. Ti sei ispirata ad alcuni luoghi realmente esistenti? Perché durante la lettura mi è venuta in mente la Polinesia, ma ci sono anche altre aree geografiche con caratteristiche simili.

Avevo voglia di mare e di sperimentare un worldbuilding diverso. Quindi, ho rubato scenari delle Hawaii, Indonesia, Polinesia, miti e leggende della cultura maori e hawaiane.

Ci sono delle opere (non solo libri, ma anche film, fumetti ecc.) che ti hanno ispirata durante la creazione del romanzo?

Come ho detto prima, senz’altro le notizie di cronaca hanno fatto tantissimo, così come l’overdose di documentari che ho guardato prima ancora di prendere la penna in mano.

Cosa diresti a un lettore che non sa nulla di “Alaya” per incuriosirlo e invogliarlo a tuffarsi tra le pagine del libro?

Lo stuzzicherei con una domanda: “Cosa faresti se, il tuo tentativo di rimandare un dovere si trasformasse in una lotta per riottenere la tua libertà?”

Qual è la tua routine di scrittura?

Non ho proprio una routine definita. Senz’altro impiego tantissimo tempo nella progettazione della storia, del worldbuilding e dei personaggi, poi scrivo le sinossi dei capitoli per non perdere la bussola. Quando ho le sinossi, parto e ci sono settimane in cui scrivo tutti i giorni (almeno un’oretta) e altre in cui alterno i giorni. Se dovessi fare una media, almeno tre o quattro giorni alla settimana qualcosa lo scrivo.

C’è qualche progetto in cantiere di cui puoi parlarci? Non deve per forza trovarsi in un cantiere fisico, anche perché potrebbe disturbare gli operai mentre lavorano! Va bene pure un cassetto, davvero.

Progetti ce ne sono diversi: in particolare tre in attesa di risposta e il quarto è in fase di stesura (quasi a metà per la precisione)!

Grazie ancora per il tempo che ci hai dedicato, Monica! Se volete saperne ancora di più su “Alaya”, vi rimando al sito di PAV Edizioni e ad Amazon.

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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