Scrivere libri rivolti ai più giovani significa spesso confrontarsi con i problemi tipici di chi frequenta la scuola. Tra questi, purtroppo, c’è anche il bullismo, fenomeno nel quale è più facile incappare se si soffre di un disturbo dell’apprendimento come la dislessia. Nella sua saga fantasy “Ingenium”, edita da PAV Edizioni, Andrea Riccardo Gasparoni mette il lettore nei panni di Elio Ricci, un giovane studente delle medie che ha difficoltà nella lettura e viene tormentato dai suoi compagni di classe. A rendere meno grigie le sue giornate ci pensa Zeus, un cane che magicamente prende vita dopo che l’ha disegnato su un foglio per condurlo fino a Ingenium, un mondo fantastico nel quale il bambino vivrà mille avventure.
Per conoscere meglio Ingenium (ma anche la saga “Storie delle Terre Unite”, uscita prima delle ultime fatiche letterarie di Andrea Riccardo Gasparoni), oggi intervisterò il suo autore.
Ciao Andrea e benvenuto su Pillole di Folklore & Scrittura!
Cosa ti ha spinto a scrivere la saga di “Ingenium”?
Il mio cane, Zeus, era mancato da pochi mesi, e fu proprio questo a ispirarmi a creare Ingenium. Volevo creare un luogo in cui poterlo rivedere.

Elio Ricci cresce nel quartiere in cui sono cresciuto anch’io, percorre le stesse strade e vive alcune delle mie esperienze, trasformate in avventure. E, finalmente, fa ciò che avrei voluto fare: incontra Zeus.
So che oltre a “Ingenium” hai scritto anche la serie “Storie delle Terre Unite”, che è rivolta a un pubblico un po’ più adulto. Hai trovato delle difficoltà a passare da un target all’altro?
In realtà no. Anche se sono storie diverse, durante la scrittura ho trovato molte similitudini. Non tanto nella trama, quanto nel modo in cui mi coinvolgevano emotivamente. Ogni volta mi sono ritrovato a lavorare sulle stesse sensazioni profonde, sugli stessi impulsi che mi spingono a raccontare.
In generale, a chi consiglieresti i tuoi libri? E di solito cosa dici per invogliare le persone a leggerli?
Consiglio queste letture soprattutto a chi incontra difficoltà nella lettura. Essendo dislessico, so bene cosa significa faticare davanti a una pagina. Per questo ho scelto di scrivere romanzi che scorrono con naturalezza, con frasi pulite e un linguaggio immediato. Li ho costruiti come avrei voluto leggerli da ragazzo: storie coinvolgenti, ma raccontate in modo semplice, accessibile e senza ostacoli inutili.
Ci sono dei temi ricorrenti nelle storie che scrivi?
Ogni libro esplora una tematica specifica. Ingenium, per esempio, affronta bullismo, difficoltà di apprendimento e libertà. In entrambe le saghe, però, ho sempre voluto mettere al centro l’amicizia autentica e il senso di sacrificio.
Quali autori consideri delle fonti di ispirazione?
J.K. Rowling e J.R.R. Tolkien mi hanno spinto a scrivere.

Ma la mia vera passione, da cui traggo ispirazione, è la mitologia: mi affascina pensare che i nostri antenati, nel cercare risposte al mondo che li circondava, abbiano creato queste storie straordinarie.
C’è una storia (contenuta in un libro, un film o qualsiasi altro media) che ti ha fatto pensare “cavolo, avrei tanto voluto averla io questa idea!”?
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo!
C’è qualche nuovo progetto in cantiere di cui puoi parlarci?
Sto per chiudere l’ultimo capitolo di Ingenium e, sì, ho già gettato le basi di una nuova storia. E questa volta… solcheremo i mari, tra avventure, misteri e orizzonti da scoprire.
Grazie per il tempo che ci hai dedicato, Andrea! Potete trovare i libri di “Ingenium – Il custode della fantasia” e “Ingenium – I segreti di Astro” sullo store di PAV Edizioni e su Amazon. Lo stesso vale per la saga “Storia delle terre unite”.