Ciao a tutti! In questo articolo d’intervista, esploreremo l’arte della pole dance, un misto di danza e ginnastica che richiede grande preparazione sportiva, capacità atletica e coordinazione.
Michela pratica la disciplina da molto tempo ed è davvero eccezionale. Ovviamente un video parla più di mille parole:
Ne ho subito voluto saperne di più.
Per cui, Michela, ti ringrazio anzitutto per il tuo tempo, e vorrei anzitutto sapere: da quanto tempo pratici pole dancing? Cosa ti ha ispirato a farlo? E con quali corsi hai iniziato?
Ciao Gabri! Grazie a te. Allora, io pratico pole dance da quattro anni e mezzo, anche se effettivi sono stati due e mezzo per via del covid e della chiusura delle palestre.
Ho iniziato a farlo poiché, venendo dal mondo della ginnastica artistica fin da quando ero bambina, anche con gare regionali e nazionali, sono sempre stata abituata a praticare uno sport in cui ci fosse la possibilità di apprendere.
Per me è importante che ogni volta si apprenda un elemento, si commettano errori, e ci si perfezioni tramite essi. Nuovi movimenti, nuovi meccanismi, nuove figure da imparare.
La pole dance era abbastanza simile alla ginnastica artistica. Ho iniziato con un corso base, anche se cinque anni fa la pole dance non era in voga come lo è ora.
Avendo 14-15 d’esperienza in ginnastica artistica, è stato piuttosto semplice imparare.
Attualmente, che cosa rappresenta per te questa disciplina?
In primis, rappresenta una valvola di sfogo, ma anche un modo per imparare ad amarmi perché, a differenza della ginnastica artistica, è uno sport in cui si deve necessariamente amare il proprio corpo. per me rappresenta il mettersi in gioco e imparare ad amare i difetti che si è consapevoli di avere, anche se invisibili per gli altri.
serve a mettersi in contatto con il proprio corpo, ad amarsi e piacersi, ma anche a dare la spinta per migliorarsi sempre, sia dal punto di vista fisico che mentale.
è un percorso che porta a volersi bene, a non vergognarsi di sé stessi. e, imparando a scoprire il proprio corpo per rendere possibili gli esercizi, ci si scopre pian piano anche a livello psicologico.
Si vedono molte ragazze che entrano un po’ timide, un po’ coperte, con maglia a mezze maniche, un tipo di abbigliamento non adatto perché non permette di fare gripping al palo.
Poco alla volta mostrano un po’ più di pelle e imparano ad amare il proprio corpo.
Spesso la pole dance viene spesso associata a concetti di natura sessuale, come lo stripping, ma la realtà è più complessa. C’è un grande lavoro da fare sull’autostima e sullo sdoganare questi preconcetti.
Quanto è stato difficile arrivare a livelli alti? Quali sono le difficoltà principali che hai riscontrato, e come le hai superate?
Premettendo che, arrivando dalla ginnastica artistica, avevo padroneggiato il controllo del mio fisico: io e la mia migliore amica abbiamo imparato rapidamente le figure basiche nel primo mese.
Se si venisse da percorsi differenti, non saprei quali difficoltà si potrebbero incontrare. Sicuramente la questione “forza” potrebbe essere una di quelle, quindi rinforzare il corpo tramite la sala pesi per potersi tirare su.
La mia difficoltà era più che altro la grazia e l’eleganza. Ci sto ancora lavorando, dopo cinque anni c’è ancora molto da lavorare.
Come per tutto, le difficoltà si superano tramite molta pratica, provando, provando e riprovando. Poi le cose vengono.
Quali emozioni provi durante l’attività di pole dancing? Descrivile come se le stessi vivendo in questo momento 😊
Mentre mi alleno, io mi sento fortissima. È una sensazione unica nel suo genere! Vedi quanto il tuo corpo possa raggiungere cose che non hai mai immaginato, e sperimenti una forza che in pochissime altre occasioni hai modo di dimostrare.
Quando hai fatto una figura dopo averla provata settimane, che è difficile a livello tecnico, e ci stai mettendo tutto l’impegno, se riesce, a parte la soddisfazione grandissima e il dolore (perché ovviamente la pole dance fa malissimo a livello fisico 🤣), ti senti veramente invincibile.
La sensazione più amplificata l’ho provata quando ho iniziato a fare la bandiera.
Nei giorni negativi, sforzarmi di andare a esercitarmi e fare le forme mi aiuta a sentirmi bene. È quasi un cambio totale di mentalità!
Hai partecipato a qualche gara, oppure pensi di volerlo fare in futuro?
Ancora no, ma è un mio grande desiderio. Gareggiare mi è sempre piaciuto molto, e le gare in particolare mi hanno sempre stimolata parecchio.
Spero di poter rivivere quell’adrenalina dell’essere valutati al 100%. È un mio obiettivo.
È anche la ragione per cui ho cambiato palestra di recente.
Per chi volesse iniziare a praticare questa disciplina, quali consigli senti di voler dare? C’è qualche corso in particolare che vorresti raccomandare?
Di lanciarsi a capofitto senza pregiudizi, senza pensare di non essere in grado. Si è assolutamente in grado anche se non si viene per forza da sport come la ginnastica artistica.
In palestra ci sono tantissime ragazze che non avevano mai fatto sport prima: chiaramente ci vorrà un po’ più d’impegno, magari un po’ più di tempo, ma è assolutamente fattibile.
Bisogna non spaventarsi all’inizio, ma poi le cose verranno da sole. Non bisogna mollare ed è importante amare anche i lividi, soprattutto all’inizio, poiché la pelle si deve abituare a fare un certo tipo di grip col palo. Più grandi sono i lividi, meglio hai lavorato.
A livello di corsi, è importante partire da un corso base, affiancandolo a un allenamento in sala pesi dove si allena la parte superiore del corpo.
Ti ringrazio ancora del tuo tempo (mi sono emozionato molto solo a leggere 😄)!
Ecco i riferimenti di Michela per chi volesse seguirla: