Quando si è alle prime armi con la scrittura, può capitare di fare un po’ di confusione fra tre termini: “parole”, “battute” e “caratteri”. Questi lemmi, apparentemente simili, si riferiscono a tre concetti diversi ed è bene conoscerli per comprendere meglio il mercato editoriale. Scopriamo assieme quali sono le differenze.
Nei programmi di videoscrittura, come Microsoft Word, le “parole” sono tutti i lemmi che vanno a comporre il nostro testo. Nel loro conteggio non sono inclusi gli spazi o i segni di punteggiatura. Uscendo un attimo dai programmi di videoscrittura, nel mercato editoriale ogni parola corrisponde a sette battute (sei caratteri alfanumerici più lo spazio) in italiano e a sei battute in inglese (cinque caratteri alfanumerici più lo spazio). Conoscere questi parametri è piuttosto utile per varie categorie professionali, dagli editor ai traduttori.
Visto che li abbiamo menzionati, direi che è arrivato il momento di spiegare cosa sono i “caratteri”. Con questo termine si intendono tutti i simboli alfabetici, alfanumerici o di punteggiatura presenti in un testo. Nel loro conteggio non vengono presi in considerazione gli spazi.
Quando si vuole conteggiare anche gli spazi, allora bisogna ragionare in termini di “battute”. Quest’ultime, infatti, corrispondono all’insieme dei caratteri (di ogni tipo) e degli spazi presenti nel testo.
Oltre ai termini di cui abbiamo appena parlato, ce n’è anche un quarto nel quale capita di imbattersi di tanto in tanto: la “cartella editoriale standard”.
Una cartella editoriale standard corrisponde a 1800 battute, ossia tutte quelle che si possono inserire in una singola pagina scritta con la macchina da scrivere (i caratteri, infatti, occupavano tutti lo stesso spazio). Per capire a quante cartelle editoriali standard corrisponde il proprio testo è sufficiente dividere il totale delle battute per 1800. Per comodità, alcune case editrici utilizzano delle cartelle editoriali da 2000 battute, dunque prima di fare il calcolo può essere una buona idea chiedere delle delucidazioni in merito.