Halloween, tre falsi miti da sfatare

Una zucca e delle candele accese

Nel corso degli anni ho sentito varie inesattezze sulla festa di Halloween, che si celebra ogni anno il 31 ottobre, pertanto ho deciso di scrivere quest’articolo per sfatare alcuni dei falsi miti più diffusi e fare un po’ di chiarezza.

Falso mito #1: Halloween è una festa americana

Di certo gli americani sanno come festeggiare Halloween in grande stile, tuttavia le origini della festività vanno cercate in un luogo diverso dagli Stati Uniti: l’Irlanda. Qui vivevano i celti, popolo che sopravviveva grazie all’allevamento e, in misura minore, alla coltivazione della terra e che quindi aveva un legame molto forte con l’alternarsi delle stagioni. Nel corso dell’anno celebrava vari momenti di transizione, come i solstizi (Yule e Litha), gli equinozi (Ostara e Mabon) e la fine dell’inverno (Beltane). Per i celti l’anno non iniziava il primo gennaio, bensì il primo novembre, perché da quella data in poi le giornate diventano sempre più fredde e buie, inadatte quindi al lavoro all’aperto. Il capodanno, nome come Samhain, si celebrava il 31 ottobre tramite lo svolgimento di vari riti. Durante i raduni nei boschi e sulle colline si sacrificavano degli animali e si accendevano dei falò per illuminare la zona e guidare gli spiriti che si riteneva potessero attraversare il confine tra la loro dimensione e quella dei vivi nel corso della notte.

I celti ritenevano che oltre ai loro antenati potessero arrivare sulla Terra anche delle entità maligne. Per spaventarle e/o ingannarle si mascheravano usando le pelli degli animali uccisi, vestendosi di bianco o annerendosi il viso e rendevano le loro case inospitali. Inoltre, durante il ritorno verso i villaggi in cui vivevano portavano con sé delle lanterne realizzate intagliando a mano delle cipolle e inserendo al loro interno le braci dei falò. Nel corso del tempo si diffuse anche l’abitudine di lasciare del cibo e del latte fuori dalle abitazioni per permettere alle anime dei defunti di rifocillarsi ed evitare scherzi malevoli da parte loro.

Come si può notare, alcuni dei riti di Samhain sono stati in qualche modo ripresi dalla moderna festa di Halloween, che probabilmente non avrebbe mai raggiunto la notorietà attuale senza la grande carestia che colpì l’Irlanda tra il 1845 e il 1849. Questo terribile evento, che costò la vita a circa un milione di persone, portò molti irlandesi a lasciarsi alle spalle la patria per emigrare negli Stati Uniti. Qui continuarono a tenere vive le loro tradizioni e nel corso del tempo quelle legate a Samhain divennero così popolari da rendere i festeggiamenti del 31 ottobre noti in tutto il mondo.

Riassumendo: Halloween ha molto più a che fare con l’Irlanda che con gli Stati Uniti, ai quali però deve la diffusione a macchia d’olio a livello internazionale.

Falso mito #2: Halloween è nata come festa commerciale

Come abbiamo appena visto, per i celti Samhain era un’occasione per celebrare la ciclicità della natura e prepararsi ad affrontare il periodo invernale, piuttosto duro per un popolo come il loro. Non c’erano quindi finalità commerciali nei loro festeggiamenti. Tutto l’aspetto legato a merchandise, maschere, dolci, decorazioni per la casa ecc. è arrivato molto più di recente. Si tratta di un percorso comune a quasi tutte le feste: anche Natale, San Valentino e Pasqua (giusto per citarne alcune) si sono trasformare in occasioni di guadagno per le aziende. Questo però non toglie alcuna importanza alle loro origini.

Falso mito #3: Halloween è troppo spaventoso per i bambini

Alcuni studi hanno dimostrato che affrontare in modo giocoso la paura è utile per lo sviluppo psicologico dei bambini, perché li aiuta a esorcizzarla. Come spiegato nel 2018 da Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), “Di solito quando si è piccoli si tende a sentirsi minacciati da elementi animati e inanimati: buio, mostri, vuoto, ombre. Ma nella notte di Halloween è diverso. Tutte le paure possono essere normalizzate e per una notte diventano oggetto di scherno e ironia da parte di tutti”.

Anche le storie spaventose possono avere un impatto positivo, sempre ammesso che si scelgano delle letture alla portata dei più giovani (per un bambino potrebbe essere complicato capire alcuni dei temi affrontati da Stephen King nei suoi libri). Affrontare tramite la lettura le esperienze negative aiuta a prepararsi psicologicamente a vivere degli eventi simili nella realtà.

Per approfondire

https://www.irlandando.it/halloween/storia/

http://www.trigallia.com/festivita.asp#:~:text=I%20Celti%20celebravano%20quattro%20grandi,di%20un%20fuoco%20druidico%20rituale.

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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