Nel linguaggio dei fiori, la camelia bianca rappresenta la gratitudine, la stima, l’ammirazione e l’amore filiale.
Quando il fiore è rosa, invece, simboleggia la nostalgia, il desiderio di ricongiungersi al più presto con chi si ama.
La camelia rossa rappresenta l’amore e la speranza, mentre quella variegata è un simbolo di fiducia.
C’è però un altro significato attribuito spesso alla camelia: il sacrificio, inteso come impegno ad affrontare fatiche e sofferenze in nome dell’amore.
In Giappone la camelia simboleggia la vita stroncata, perché il suo fiore si distacca per intero dallo stelo invece di cadere petalo dopo petalo come gli altri. Tuttavia al fiore è stato anche attribuito il significato opposto, ossia quello di longevità. La pianta, infatti, vive molto a lungo.
In Cina e in Giappone le varietà più pregiate della camelia erano riservate ai nobili. Anche in Europa il fiore divenne molto popolare tra l’aristocrazia e l’alta borghesia.
Per un po’ di tempo l’Italia fu persino uno dei maggiori produttori mondiali della pianta!
Nelle mie ricerche non ho trovato miti legati alla camelia, però ho avuto modo di apprezzare la sua influenza sulla letteratura. Il libro più famoso nel quale il fiore gioca un ruolo importante è “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas (figlio). Nel romanzo, Marguerite Gautier, la protagonista, indossa sempre una camelia perché è l’unico fiore che non la fa tossire.
Per creare il personaggio, Dumas si ispirò alla cortigiana Marie Duplessis (pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis). Pare che la nobildonna indossasse una camelia bianca per 25 giorni al mese e rossa per gli altri 5, per indicare in modo inequivocabile la propria “disponibilità”.
figo
sempre interessanti i post sulla simbologia^^
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Grazie mille!
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