Mine vaganti – Recensione

Mine vaganti (2010) è un film di Ferzan Özpetek che parla di identità ed etichette esplorando ciò che sentiamo di essere, ciò che crediamo gli altri vedano e ciò che gli altri effettivamente credono di noi. Lo fa giocando con gli stereotipi, alternando toni, momenti divertenti e drammi personali dei personaggi.

Il problema dell’identità non è solo sessuale, ma anche quello di trovare un posto nel mondo a livello lavorativo e soprattutto umano. Tommaso e Antonio hanno mentito per anni alla propria famiglia, Alba sente di non avere più alcuna utilità, Elena viene sempre messa in secondo piano rispetto ai fratelli, la zia Luciana vive semireclusa dopo uno scandalo.

A essere temuto è il chiacchiericcio della gente, l’opinione vera o presunta che si crede di generare. Gli “altri”, le dicerie, sono un personaggio intangibile ma tuttavia ingombrante con cui tutti hanno a che fare. E’ la nonna a distinguersi con la sfacciataggine della sua età, è lei la mina vagante priva di tatto che parla e agisce in maniera del tutto imprevedibile sfuggendo agli schemi.

Il coming out dei fratelli è diverso ma in entrambi i casi rivoluzionario. Il comprensibile desiderio del primo di vivere liberamente la propria sessualità rivela le debolezze di una mentalità maschilista, mentre è sorprendente la rivelazione più ampia del secondo, che rivendica una passione di vita che intende perseguire al di là del risultato.

Camilla

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Autore: Camilla Vecchione

Mi chiamo Camilla Vecchione, la mia passione è leggere e amo scrivere. Dopo il Liceo Classico mi sono laureata in Lingue e Culture straniere. Per Pillole di Folklore e Scrittura mi occupo di recensioni.

3 pensieri riguardo “Mine vaganti – Recensione”

  1. Mine Vaganti è uno dei miei film preferiti di Özpetek. Mi ricorda il periodo del mio coming out in cui il problema principale era proprio il chiacchiericcio. Nel film rappresenta un potente spauracchio per molti personaggi. Ci fa capire come la paura del giudizio delle persone possa portare all’esasperazione e a fare delle scelte soffocanti.
    Il film è invecchiato molto bene, è sempre attuale è continua a far ridere. << Ma tuo figlio si sposa con Caterina “spiaggia libera”? Sai perché la chiamavano spiaggia libera? Perché dicevano che tutti passavano e ci ficcavano l’ombrellone >>

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