In media veritas: elogio alle recensioni a tre stelle

Stelle su uno sfondo rosa e blu

Premessa doverosa: non sono per nulla un sostenitore del sistema di valutazione da una a cinque stelle che va per la maggiore su Internet. Lo trovo limitato e spesso fuorviante, soprattutto perché ognuno sembra usarlo in modo diverso. Inoltre, non aiuta che in alcune realtà aziendali qualsiasi valutazione inferiore alle cinque stelle sia considerata negativa e che, in generale, in occidente si tenda spesso a usare solo gli estremi della scala, scordandosi del tutto dei giudizi intermedi.

Questo problema è molto meno diffuso in Paesi come il Giappone, dove una valutazione a tre stelle non solo è positiva, ma rappresenta anche lo scenario più probabile, perché lì gli utenti sono ben consapevoli del fatto che i voti più alti devono essere usati con parsimonia per evitare che perdano di significato (questo vale soprattutto per le cinque stelle). Insomma, se tutti ci approcciassimo alle recensioni come i giapponesi, non avrei alcuna ragione per lamentarmi!

Per quanto mi riguarda, tendo a usare la scala da 1 a 5 stelle in questo modo:
• Una stella – Come ovvio, si tratta del voto peggiore, pertanto lo assegno solo alle opere o ai prodotti che reputo insalvabili;
• Due stelle – È un giudizio che associo alla mediocrità e lo uso quando mi trovo di fronte a qualcosa che pur non essendo terribile non riesce a raggiungere la sufficienza;
• Tre stelle – Un’opera alla quale assegno tre stelle oscilla tra il discreto e l’abbastanza buono e presenta senz’altro alcuni elementi che ho apprezzato e altri che non mi hanno fatto gridare al miracolo;
• Quattro stelle – Questa valutazione è riservata ai prodotti di qualità elevata che ho apprezzato nonostante la presenza di qualche piccolo difetto (al quale ho dato meno peso rispetto ai pregi);
• Cinque stelle – Mi capita di assegnarle molto di rado, perché le associo a un’opera quasi perfetta o comunque in grado di soddisfarmi a tal punto da spingermi a ignorare qualsiasi problema presente.

Pur avendo le idee ben chiare sul metro di valutazione, tendo comunque a lasciare poche recensioni su siti come Amazon e Goodreads, perché non ce la faccio proprio a limitarmi a lasciare un certo numero di stelle e scrivere due righe, soprattutto quando quel che devo giudicare è un libro. Preferisco fare un’analisi completa di tutti gli aspetti che mi sono piaciuti o, al contrario, mi fanno fatto storcere il naso, anche per giustificare appieno il voto dato e fornire dei punti di riferimento chiari a chi legge la mia opinione.
Anche quando voglio leggere le recensioni altrui, cerco sempre quelle più lunghe ed equilibrate, perché trovo poco utili sia gli elogi esagerati sia le stroncature eccessive, soprattutto se non giustificate e lunghe poche righe (però le adoro quando sono approfondite e scritte con il giusto grado di umorismo!).

Quando vado su Goodreads per leggere i pareri di altre persone su un libro che ho appena finito (è raro che lo faccia prima), tendo sempre a dare la priorità alle recensioni a tre stelle, perché nella maggior parte dei casi sono le più vicine alle analisi esaustive che tanto apprezzo. Di solito sono soprattutto i lettori più consapevoli a lasciarle, dunque tendono a contenere delle riflessioni interessanti (e condivisibili) sui pregi e sui difetti dell’opera, senza eccedere verso un estremo o l’altro. Le recensioni a cinque stelle le leggo molto meno volentieri (perlomeno quando non riguardano i miei libri ahahahah), più che altro perché sono spesso viziate dall’entusiasmo di chi le scrive e si riducono a una lunga serie di elogi o scleri sui personaggi (legittimi e comprensibili, ma non è quel che cerco in una recensione).

Le recensioni a quattro stelle sono già migliori. Le trovo comunque meno equilibrate di quelle a tre stelle, ma perlomeno qualche piccola traccia di un’analisi tendono a contenerla. Le stroncature a una stella oscillano tra l’illeggibile e il capolavoro dell’ironia, mentre quelle a due stelle aiutano a capire il pensiero di chi, pur non essendo entusiasta del libro, ha fatto del suo meglio per apprezzarne alcuni aspetti.

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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