Naruto Shippuden – Recensione anime episodi 75-242

Alba infligge alla Foglia una perdita inaspettata, vittima del fanatismo religioso. L’apporto strategico di Shikamaru si rivelerà fondamentale, mentre Naruto metterà in campo una nuova tecnica e continuerà a crescere e a stupire.

Sasuke si ribella a Orochimaru, sopravvive all’ultimo slancio di esaltata follia artistica di Deidara e affronta una volta per tutte suo fratello. L’esito dello scontro lo lascia in uno stato di profonda prostrazione psicologica, aggravata dall’incontro con Tobi, che lo manipola facilmente. Particolarmente imprevedibile e instabile, accetta di rapire Killer Bee ma continua a portare sulla schiena il simbolo del suo clan, rendendosi riconoscibile e aggravando la sua posizione. Le sue ragioni, spiegate con chiarezza a un improbabile Madara, sono del tutto comprensibili ma, episodio dopo episodio, l’analisi razionale del primo momento, invece di virare verso soluzioni mirate, esplode in una completa perdita di controllo che travolge nemici e alleati senza distinzioni e dalla quale sarà difficile riabilitarsi.

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Fedeltà (2022) – The good, the meh and the bad

Fedeltà (2022) è un telefilm creato da Marco Missiroli con Michele Riondino e Lucrezia Guidone. Come suggerisce il titolo, si tratta di un’opera relativamente semplice, incentrata sulle tematiche della fedeltà e del tradimento in coppia.
Spinto dalla mia fidanzata, l’abbiamo visto insieme di recente, e devo dire mi ha preso abbastanza, pur non essendo privo di difetti. Vediamo insieme cosa mi è piaciuto (the good), cosa non mi è piaciuto (the bad) e su cosa ho opinioni contrastanti (the meh). Seguono spoiler.

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A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park) – Recensione

A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park) è una commedia del 1967 con Jane Fonda e Robert Redford. I due attori interpretano una coppia di neosposi che, di ritorno dal viaggio di nozze, si trova ad affrontare per la prima volta la quotidianità della vita coniugale. I problemi emergono subito col trasferimento nella loro nuova casa, ovvero un piccolo appartamento fatiscente all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore. L’azione si svolge prevalentemente in questo ambiente, nel quale tutti (eccetto la protagonista) arrivano sfiancati a causa delle molte rampe di scale. La sposa, allegra e piena di vita, affronta la situazione con entusiasmo, energia e positività, mentre lo sposo, serio e di indole tranquilla, trova molta più difficoltà ad adattarsi alle scomodità del loro alloggio. Presto i due dovranno fare i conti con le loro differenze caratteriali, che li portano ad avere una visione molto diversa della vita, apparentemente inconciliabile.

Nel corso della storia i protagonisti si confrontano soprattutto con la madre di lei e con l’eccentrico vicino di casa; meritevole di menzione è anche il tecnico del telefono. I personaggi sono pochi e la trama facile da seguire. Sebbene il finale romantico sia prevedibile, la visione della pellicola rimane ugualmente piacevole: le situazioni rappresentate sono divertenti, molto spassosi i personaggi e i dialoghi. Il film è ben fatto, leggero e ironico, ideale per staccare la spina un paio d’ore: compie perfettamente la sua funzione di commedia.

“St. Leon, l’alchimista” – Recensione

Nel 1799, al passaggio tra i due secoli “l’un contro l’altro armato”, William Godwin, il filosofo primo ispiratore del pensiero anarchico, dà alle stampe con grande successo St. Leon, descrivendo le vicende di un nobile francese del XVI secolo che ottiene il dono della vita eterna e della pietra filosofale. I doni ricevuti, che gli danno ricchezze e poteri illimitati, lo relegano tuttavia al di fuori della famiglia e dell’umanità intera. Il protagonista, trasformato in un alchimista dedito alle arti oscure, vaga in un’Europa in pieno scontro di religioni e di civiltà, dalla Francia alla Svizzera, dall’Italia alla Spagna e all’Ungheria, animato da un amore per l’umanità che si scontra costantemente con pregiudizi e superstizioni. In un momento cruciale per la storia della cultura europea, Godwin fa rivivere le basi del pensiero settecentesco, senza trascurare le suggestioni della nascente sensibilità romantica.

La sinossi presente sul sito di Edizioni Haiku

La mia opinione:

Preferisco essere sincero fin da subito: portare a termine la lettura di “St. Leon, l’alchimista” non è stata un’impresa facile. Sono contento di esserci riuscito e non nego di aver apprezzato alcune delle caratteristiche del libro, ma dubito che in futuro mi cimenterò in una rilettura. A mettermi in difficoltà non è stato il numero di pagine, bensì lo stile di scrittura utilizzato da William Godwin che, lo dico con la massima onestà, ho trovato noioso e a tratti persino soporifero. Quando ci si approccia a un autore vissuto in un periodo storico piuttosto lontano dal nostro è normale trovarsi di fronte a una narrazione diversa da quella moderna, ne sono ben consapevole, ma in questo caso lo “shock culturale” è stato ancora più forte del solito.

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I tormenti dello scrittore – Dalla sindrome della pagina bianca all’invidia

Per definizione, uno scrittore è una persona che non ha grossi problemi a passare parte del proprio tempo a mettere nero su bianco le proprie idee. Nei momenti migliori può persino arrivare a dedicare giornate intere alla scrittura, vivendo con entusiasmo quella che, a conti fatti, è una delle passioni più belle per una mente creativa. Bisogna però ammettere che non sempre tutto è rose e fiori. I momenti difficili non mancano, sia durante la stesura di un libro/racconto che prima e dopo. In questo articolo spiegherò quali sono i principali “tormenti” degli scrittori, che attendono dietro l’angolo chiunque si approcci a un programma di videoscrittura o a un foglio bianco.

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Il mondo oltre i disastri climatici ft. Valerio Novara

Benvenuti! In questo nuovo articolo d’intervista, lo scrittore Valerio Novara, autore di “Portami alla vita“, un romanzo che ha attirato la mia curiosità, ha deciso di dedicare del tempo a quest’intervista.

Portami alla vita” tratta di un viaggio interstellare avvenuto a seguito di una catastrofe climatica. La ricerca della tanto idealizzata vita oltre la Terra.

Per cui, Valerio, ti ringrazio per la tua partecipazione, siamo onorati di poterti ospitare!

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Carrie di Stephen King – Bullismo e vendetta

“Cos’è successo dopo”

“Dopo? Bè, a Chamberlain è arrivato il demonio”.

Il bullismo, pratica di tipo violento nei confronti di una persona debole ed incapace di difendersi, che si espande a macchia d’olio in particolare nell’ambito scolastico.  Io stessa sono stata vittima di bullismo da parte dei miei compagni di classe del liceo. Ho subìto per cinque anni le loro cattiverie più assurde: mi tiravano i capelli o me li tagliavano, mi scrivevano minacce all’interno dei quaderni con tanto di offese e parolacce; mi facevano sgambetti o mi spingevano mentre camminavo. Per quei lunghi cinque anni ho sofferto di attacchi di panico, ansie, volevo studiare da casa pur di non vederli più. Per fortuna, poi,  l’incubo è finito grazie alla maturità che non mi ha permesso di avere più contatti con loro. Adesso sono qui a parlavi di un romanzo che, in un certo senso, racconta la mia esperienza di bullismo, ovvero Carrie.

Carrie è un romanzo di Stephen King pubblicato nel 1974 che tratta, appunto, la tematica del bullismo raccontata attraverso il terrore, la violenza e la crudeltà. La protagonista principale è Carrie White, un’adolescente cupa, strana, dall’aspetto poco attraente che è bersagliata fin dall’infanzia dagli scherzi crudeli dei suoi coetanei. Vive con la madre, Margaret, donna puritana affetta di turbe psiche e fanatica delle rigide idee religiose al fine di  infliggere alla figlia, quotidianamente, punizioni fisiche e morali.

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The Circle (2017) – Recensione

The Circle è un film thriller del 2017 scritto e diretto da James Ponsoldt, interpretato da Emma Watson (nel ruolo di Mae Holland), Tom Hanks (Eamon Bailey), John Boyega (Kalden) e Karen Gillan (Annie Allerton). Si tratta dell’adattamento cinematografico del romanzo fantascientifico Il cerchio di Dave Eggers, scritto nel 2013.

The Circle ci introduce immediatamente a Mae Holland, una giovane ragazza impiegata nel call center di una società idrica.
Ricevendo una chiamata dalla sua amica Annie, le viene concessa l’opportunità di partecipare a un colloquio presso l’enorme società di tecnologia e social media The Circle.
Mae, eccitatissima, partecipa al colloquio, superandolo e venendo assunta.
La società si presenta all’avanguardia, con una cultura d’azienda amichevole, giovanile. Gli edifici sono organizzati come un campus in cui è possibile partecipare a sport, feste di gruppo e altro ancora.
Il lavoro di Mae viene costantemente monitorato e valutato attraverso un punteggio e rapidissimo feedback.

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The Circle (2017) – Review

The Circle is a 2017 thriller movie written and directed by James Ponsoldt, starring Emma Watson (as Mae Holland), Tom Hanks (Eamon Bailey), John Boyega (Kalden) and Karen Gillan (Annie Allerton). This is the movie adaptation of the sci-fi novel The Circle by Dave Eggers, written in 2013.

The Circle introduces us to Mae Holland, a young girl employed in the call center of a water company.
Receiving a call from her friend Annie, she is given the opportunity to attend an interview at the huge technology and social media company The Circle.
Mae, excited, attends the interview. She conducts it brilliantly, and she is hired.
The company comes across as cutting-edge, with a friendly, youthful company culture. The buildings are organized like a campus, where you can participate in sports, group parties and more.
Mae’s work is constantly monitored and evaluated, with a very quick feedback.

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“Muro contro muro” di Giorgia Amantini – Recensione

Alcuni giorni sono impossibili da dimenticare. Ti entrano nel cervello in modo indelebile, tanto che a distanza di anni riesci ancora a ricordarli con nitidezza. Per me, come per tantissime altre persone, una di queste giornate è l’11 settembre 2001. Non dimenticherò mai le immagini del crollo delle Torri Gemelle, trasmesse durante un’edizione straordinaria del telegiornale. All’epoca ero solo un bambino e non potevo sapere che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato per sempre. Ma anche allora, in un modo o nell’altro, ero consapevole di star assistendo a un evento che di ordinario non aveva proprio nulla.
Leggendo “Muro contro muro”, il romanzo storico contemporaneo di Giorgia Amantini, sono tornato con la mente a quel giorno e, per quanto sciocco possa sembrare, mi sono ricordato con chiarezza della sensazione di confusione mista a rabbia che provai quando interruppero la Melevisione per lasciare spazio alle scioccanti immagini delle Torri Gemelle avvolte dal fumo e dalle fiamme. Quel brusco passaggio da un mondo colorato e sicuro a una tragedia senza precedenti mi insegnò un’importante lezione: non sempre le cose brutte sono prevedibili. A volte avvengono e basta.

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