Raccontando la storia del gatto mammone ft. Greta Vanth

Una foto di Greta Vanth e la copertina di "Mammon, l'ultimo re dei gatti"

L’Italia è un Paese ricchissimo di folklore, soprattutto considerando tutte le leggende locali diffuse nelle varie regioni, eppure non capita spesso di imbattersi in libri dedicati alle creature presenti nelle storie che sopravvivono da secoli nella tradizione orale. Con il romanzo Mammon, l’ultimo re dei gatti, l’autrice Greta Vanth ha deciso di rimediare almeno in parte a questa ingiustizia, dando il giusto spazio al gatto mammone, un felino gigantesco che, a seconda della versione della leggenda che lo riguarda, può essere una terribile minaccia o uno spirito positivo in grado di difendere gli esseri umani.

Per conoscere meglio l’opera ho deciso di intervistare la sua autrice, che è stata così gentile da concedermi un po’ del suo tempo.

Ciao Greta e grazie per aver accettato di partecipare a questa intervista! Innanzitutto vorrei chiederti cosa ti ha invogliata a scrivere un libro incentrato sul gatto mammone (creatura entrata nel folklore italiano anche per merito delle storie di Gianbattista Basile)?

Ho cominciato a scrivere di un gatto magico dopo aver perso il mio, che è stato con me per diciassette anni. Aveva un carattere fiero, come tutti i gatti, ma era anche molto dispettoso. In realtà, non era magico. Ma tutti i proprietari di animali sono convinti che il loro sia speciale! Quando gli ho ridato vita su carta (scrivo a mano, almeno nella prima fase), mi sono resa conto che stavo scrivendo anche del gatto di cui avevo sentito storie da bambina, il Gatto Mammone. Da me, in Toscana, è una creatura perlopiù benefica, ma anche misteriosa e un po’ irascibile. È il re dei gatti e ci si può rivolgere a lui in caso si abbia bisogno di protezione contro le creature malvagie, come gli Streghi. Perché il Gatto Mammone abbia voglia di proteggere qualcuno, però, bisogna che questi sia sempre stato gentile con i gatti e, più in generale, sia una brava persona. C’è una favola, sul Gatto Mammone, che gli anziani raccontavano ai bambini e che insegna proprio questo: non fare del male agli altri, o il Gatto Mammone ti punirà. Ogni paesino, ma anche ogni famiglia, ha la sua versione riadattata. Ed è questo il bello del folklore, le creature che i nostri avi si sono inventati secoli fa sono ancora qui, pronte a vivere nuove avventure e fornire nuovi insegnamenti ai lettori.

Ci sono altri personaggi del folklore che vorresti inserire nelle tue prossime storie?

Fate e folletti sarebbero dei personaggi molto interessanti. In Italia ne abbiamo diverse varietà regionali, non molto conosciute al di fuori delle varie regioni. Niente che una ricerca su Google non possa svelare, però. Sono creaturine scherzose, a differenza delle loro controparti germaniche, per esempio. Penso che potrebbe venire fuori una storia interessante, magari con un protagonista perso per i boschi che continua a imbattersi in queste creature. Lo Gnefro, che in Umbria vive vicino alla cascata delle Marmore e si diverte a fare scherzi ai viaggiatori, sarebbe un buon punto di partenza. Varie regioni del nord hanno le Anguane, spiriti femminili associati alle acque, benefiche a meno che non vengano disturbate. E poi c’è lo Sbilf friulano, che abita nei boschi ed è il loro guardiano. Insomma, volendo, è una lista senza fine, quella dei folletti italiani. Eppure continuiamo ad associarli al folklore irlandese.

Quali tematiche hai voluto affrontare in Mammon, l’ultimo re dei gatti?

La tematica principale è quella della perdita. Il mio Gatto Mammone è l’ultimo rimasto, ha cercato i suoi fratelli e le sue sorelle senza però trovarne traccia. Vive solo per molto tempo, prima di dare vita alla sua colonia e trovare così la sua famiglia adottiva, con la quale non ha legami di sangue ma che arriva a supportarlo e a renderlo responsabile, tra gioie e dolori della crescita, per usare un inglesismo. Come re dei gatti ha diverse responsabilità ed è proprio assolvendo una di queste che riesce a scoprire cosa sia accaduto agli altri Gatti Mammoni. L’ultima tematica, e forse la più importante, entra in gioco lì: non credere ciecamente all’autorità, perché a chi detiene il potere non sempre giova dire la verità.

Come ti sei trovata con Bookabook? La campagna di crowdfunding è stata impegnativa?

Mi sono trovata bene. Rispondono entro un mesetto, l’editing con loro è gratuito sia che la campagna vada a buon fine che non. Ma ammetto che la campagna di crowdfunding è stata tosta! Io sono riservata, preferisco starmene a casa a leggere, eppure… per il Gatto Mammone ho organizzato eventi, fatto letture e presentazioni. Mi sono esposta molto, e per una persona introversa non è facile. Ma si può fare. Quindi, sì. È una strada percorribile.

Ci sono stati dei libri in particolare che ti hanno formata come lettrice e scrittrice nel corso degli anni?

Vengo da una famiglia di non lettori. Se non fosse scoppiato il fenomeno di Harry Potter, forse non avrei cominciato a leggere. È una risposta scontata per quelli della mia generazione, forse, ma è la verità. Da lì tanti classici, soprattutto inglesi come Wilde, e altri fantasy come quelli di Gaiman.

In che modo hai scelto di utilizzare i social media per far conoscere al pubblico il tuo libro?

Ho cercato di creare una community su Instagram. Non mi limito a postare, ma seguo attivamente le persone che mi seguono. Lo scopo non era “piazzare” il mio libro, ma circondarmi virtualmente di persone con interessi simili ai miei, e quindi libri fantasy e classici. Qualcuno si è interessato a “Mammon, l’ultimo re dei gatti”, altri hanno condiviso i miei post che ne parlavano e credo che quella su Instagram sia stata una presenza importante per la fase di crowdfunding. Spero lo sarà anche adesso che il libro è uscito.

Quali credi che siano i tuoi punti forti come scrittrice?

Aiuto! Ma gli scrittori non soffrono tutti della sindrome dell’impostore? Spero che Mammon aiuti le creature del folklore a non essere dimenticate, forse il mio punto forte è stato riuscire ad entrare in contatto con loro, portandogli lo stesso rispetto dei nostri antenati quando gli hanno dato vita per insegnare ai bambini come si sta al mondo, nel rispetto della Natura e di tutte le sue creature, immaginarie e reali.

Ringrazio ancora Greta e vi invito a scoprire Mammon, l’ultimo re dei gatti A QUESTO LINK!

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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