Benvenuti al secondo anniversario di Pillole di Folklore e Scrittura! 😊
Per l’occasione, io e Alessandro abbiamo preparato stavolta un sommario di alcuni dei personaggi da noi scritti di cui andiamo più orgogliosi.
Per quanto mi riguarda, iniziamo con il mio personaggio da cui è nato tutto.
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La sospensione dell’incredulità, cos’è e perché è importante conoscerla
La sospensione dell’incredulità è un tacito patto esistente tra l’autore di un’opera e i suoi fruitori. Chi si approccia a un libro, soprattutto se appartenente a generi come il fantasy o la fantascienza, accetta di credere a quello che lo scrittore gli mostrerà, a patto che sia coerente con quanto narrato fino a quel momento.
Continua a leggere “La sospensione dell’incredulità, cos’è e perché è importante conoscerla”Il “più potente”: perché ci attira?
In narrativa, e più comunemente negli shōnen, è facile imbattersi in un personaggio estremamente talentuoso o capace rispetto agli altri, descritto come quello “più potente”, quello che “ha superato i limiti umani”.
Tale personaggio viene spesso presentato in pompa magna, con visual mozzafiato e un’aura di potere a volte letteralmente visibile a occhio nudo.
Un personaggio ritenuto infallibile, ineffabile, impossibile da sconfiggere. In un certo senso il contrario della figura dell’underdog.
Alcuni esempi: Madara Uchiha di Naruto, Aizen di Bleach, il Kishin in Soul Eater, Beerus in Dragon Ball, L e Light in Death Note, e così via.
Continua a leggere “Il “più potente”: perché ci attira?”La sensazione di essere invisibili e la sindrome dell’impostore – I tormenti dello scrittore parte 2
“E se nessuno calcolasse il mio libro?”
Forse non è una domanda che si fanno tutti gli scrittori, ma io me la sono posta più volte nei giorni precedenti alla pubblicazione del mio primo libro. Con il senno di poi, devo ammettere che non si trattava di un timore del tutto infondato: ogni giorno escono tantissimi saggi e romanzi e farsi notare in mezzo a un marasma del genere è difficile, soprattutto se non si può già contare su un certo seguito. Ho provato più volte la sensazione di essere quasi “invisibile”, anche quando ero consapevole di essere riuscito a vendere alcune copie del libro. Nella mia mente non era mai abbastanza e mi sembrava di essere andato incontro a un flop su tutti i fronti. Con il passare del tempo sono riuscito a scendere a patti con queste sensazioni negative, accettando il fatto di non essere destinato a raggiungere chissà quanti lettori e dando maggiore importanza ai pareri positivi di chi aveva portato a termine la lettura. Non tutti i libri sono destinati a diventare dei best seller, ma ciò non significa che siano per forza scritti male o abbiano qualche problema di fondo.
Sinossi, come si scrive? Alcuni consigli utili
La sinossi rappresenta uno dei principali incubi della maggior parte degli scrittori. Si tratta di un riassunto della propria opera, in grado di far capire in poche righe a figure come l’editore o l’agente letterario, lo svolgimento della trama e i temi affrontati. Non dev’essere confusa con la quarta di copertina, il cui obiettivo è ingolosire un potenziale lettore senza svelare i colpi di scena più grossi.
Continua a leggere “Sinossi, come si scrive? Alcuni consigli utili”La scrittura di Squid Game. Perché i “death games” funzionano così tanto?
Se c’è una serie tv che nelle ultime settimane ha attirato l’attenzione del mondo intero, quella è di sicuro Squid Game. La produzione sudcoreana ha ammaliato tutti con il suo stile crudo e la scelta di trasformare dei giochi per bambini in delle prove mortali. Intendiamoci, rendere 1,2,3 Stella l’esperienza più angosciante di sempre non è una novità (ci aveva già pensato As the Gods Will), ma è tutto il contorno a fare la differenza. Senza la parte iniziale, dove vengono denunciate le iniquità della società sudcoreana ed evidenziati i grandi problemi economici dei protagonisti, l’impatto dei giochi mortali sarebbe molto più ridotto. Lo spettatore vuole vedere il protagonista e i suoi amici trionfare perché sa cos’hanno passato.
Continua a leggere “La scrittura di Squid Game. Perché i “death games” funzionano così tanto?”Terminare un romanzo: sensazioni ed errori frequenti
Dopo un anno (o più tempo) trascorso a lavorare su un romanzo, finalmente scorgiamo la proverbiale luce alla fine del tunnel.
Una o due settimane dopo, ci troviamo a scrivere la scena finale. Qualche sforzo finale, ancora prima di rendercene conto siamo al punto di conclusione che chiude l’intero romanzo, e contemporaneamente l’intero impegno che abbiamo profuso nel lavoro.
In questo articolo volevo parlare liberamente delle sensazioni che ho provato quando mi è capitato di finire un lavoro scritto e le mie riflessioni seguenti.
Ricordo quando, moltissimi anni fa, conclusi la mia prima storia: un’opera lunga e articolata che non credevo avrei mai terminato.
Inizialmente provai gioia per essere riuscito nell’impresa, accompagnato da un senso di libertà per essermi, in un certo senso, “liberato” di un impegno fisso e costante che volevo assolutamente chiudere.
Tempo un giorno o due, però, è seguito un senso di nostalgia, di tristezza per non avere più sottomano quell’hobby che era in grado di distrarmi, di intrattenermi e che mi faceva sognare.
The Danish Girl | David Ebershoff
Transengender equivale al diverso
Oramai si vive in una società, dove l’essere “transgender” è visto in modo negativo. Tali persone che decidono di cambiare il loro sesso, perché si sentono scomode in un corpo assegnato dalla nascita, sono etichettate come persone affette da malattie mentali al punto di essere picchiate per strada dalla persona cui non sta bene il diverso. A causa di questi episodi che accadono all’ordine del giorno in un paese come l’Italia, alcune associazioni cercano di tutelare le persone transessuali chiedendo di modificare la legge 164/1982 che disciplina la rettificazione di sesso.
Si conosce davvero il significato della parola transgender?
Continua a leggere “The Danish Girl | David Ebershoff“Redemption arc, che cos’è? E come si gestisce?
Non tutti gli antagonisti sono destinati a restare cattivi fino al termine di un libro o di una saga. In alcuni casi l’autore decide di far compiere a questi personaggi un percorso di redenzione (noto in inglese come redemption arc). Che cosa lo differenzia dalla semplice crescita del personaggio? Quest’ultima può riguardare tutti, dai protagonisti ai personaggi secondari, e prevede il miglioramento individuale di chi ha già una moralità poco distorta. Si parla di redemption arc, invece, quando il personaggio che deve riscattarsi ha compiuto delle azioni malvage e/o distruttive, di cui ha iniziato a pentirsi nel corso della storia.
Continua a leggere “Redemption arc, che cos’è? E come si gestisce?”I tormenti dello scrittore – Dalla sindrome della pagina bianca all’invidia
Per definizione, uno scrittore è una persona che non ha grossi problemi a passare parte del proprio tempo a mettere nero su bianco le proprie idee. Nei momenti migliori può persino arrivare a dedicare giornate intere alla scrittura, vivendo con entusiasmo quella che, a conti fatti, è una delle passioni più belle per una mente creativa. Bisogna però ammettere che non sempre tutto è rose e fiori. I momenti difficili non mancano, sia durante la stesura di un libro/racconto che prima e dopo. In questo articolo spiegherò quali sono i principali “tormenti” degli scrittori, che attendono dietro l’angolo chiunque si approcci a un programma di videoscrittura o a un foglio bianco.
Continua a leggere “I tormenti dello scrittore – Dalla sindrome della pagina bianca all’invidia”