Il lancio del remake de I Guardiani dei Parchi, Cronache dei Mondi Connessi – I Difensori del Parco, è per me un’occasione speciale per fare quattro chiacchiere con il caro Alessandro e provare a conoscere meglio il suo lavoro, le motivazioni che l’hanno portato a scrivere questa nuova versione della storia e le differenze rispetto alla prima stesura, che ho avuto modo di leggere qualche anno fa e di cui sono un fan.
Pertanto Alessandro, benvenuto e grazie per essere qui con noi… ops, ma il blog è tuo! Scherzi a parte, iniziamo subito parlando de I Difensori del Parco, che, come dicevo, è un remake del tuo primo lavoro I Guardiani dei Parchi. Cosa ti ha spinto a voler riscrivere questa storia?
Ciao Gabriele e grazie mille per questa intervista! Cronache dei Mondi Connessi è nato dalla mia volontà di ripubblicare I Guardiani dei parchi con una casa editrice con la quale avevo lavorato bene in precedenza (PAV Edizioni) e di mettere tra le mani dei lettori la migliore versione possibile della storia, cercando al tempo stesso di evitare stravolgimenti eccessivi.
La storia ruota intorno ai parchi della Terra come punti di collegamento con altri mondi e segue la storia di Giacomo, un ragazzo che scopre di avere poteri speciali. In origine, come è nata l’idea di questa ambientazione e dei parchi come portali?
L’idea è nata quasi per caso mentre passeggiavo in un parco simile a quello descritto nel libro. La presenza di un cromlech (un cerchio di pietre che, secondo alcune teorie, nell’antichità era usato come una sorta di calendario) ha solleticato la mia fantasia, inducendomi a immaginarlo come un varco tra i mondi usato da varie creature per arrivare sulla Terra. Poco per volta questa idea iniziale si è trasformata in una storia vera e propria, della quale ho limato i dettagli più volte prima di metterla nero su bianco.
E come descriveresti il protagonista, Giacomo? Cosa lo rende speciale, oltre ai suoi poteri?
A causa del bullismo subito e del divorzio dei genitori, Giacomo è un adolescente che fatica a fidarsi degli altri e che tende a sentirsi fuori posto a scuola o in altri luoghi nei quali si radunano i suoi coetanei. Ciononostante, prova un desiderio genuino di stringere dei solidi legami di amicizia e cerca sempre di fare il possibile per rendersi utile e dare una mano a chi è in difficoltà. Credo che a renderlo speciale sia proprio la capacità di continuare a lottare anche quando la situazione sembra disperata. Non è infallibile e ne è ben consapevole, eppure questo limite non gli impedisce di mettersi in gioco.
Mi sembra che i personaggi abbiano tutti una dimensione molto profonda. Come ti sei avvicinato alla scrittura di questi esseri magici, come elfi, nani, unicorni e ninfe?
Gestire le creature fantastiche non è una sfida facile, perché ormai i lettori hanno certe aspettative nei loro confronti (rafforzate da decine di classici del fantasy) e tradendole si rischia di indispettirli. Ho fatto il possibile per mantenere alcuni elementi tipici (come il legame tra le ninfe e la natura, per esempio), ma mi sono preso anche delle libertà, perché dopotutto ci tenevo a rendere la mia interpretazione di alcune razze diversa dalle altre. Inoltre mi sono anche divertito a immaginare da zero alcuni popoli che vivono nei Mondi Connessi.
Per quanto riguarda i singoli personaggi, ho cercato di renderli diversi (soprattutto per non cadere nella trappola di far parlare tutti i membri di una singola razza con la stessa voce!) e di approfondirli nel corso della storia, anche concentrandomi sui loro difetti.
I Mondi Connessi sembrano trovarsi in un momento critico: evasioni, sparizioni, omicidi… Come hai pensato di bilanciare questi elementi di mistero e tensione con l’aspetto fantastico?
All’inizio della storia Giacomo ha poco a che fare con i disordini che stanno sconvolgendo i Mondi Connessi e di conseguenza anche il lettore si ritrova cullato in un falso senso di sicurezza, rafforzato dalla natura pacifica delle creature fantastiche presenti nei capitoli introduttivi. Con il passare del tempo il protagonista si rende conto di non poter ignorare quel che sta avvenendo e di conseguenza i suoi sforzi per scoprire la verità si intensificano, esponendolo a dei pericoli maggiori. Credo che anche in un genere come il fantasy ci sia spazio per alcuni elementi tipici del romanzo giallo, anche se in Cronache dei Mondi Connessi hanno uno spazio minore rispetto a opere come “Le notti di Cliffmouth” di Mattia Manfredonia o “Onirica investigazioni e il caso del faro” di Elena Moro. Perché a conti fatti dove c’è la luce c’è anche l’ombra e non sempre dai portali che collegano la Terra con gli altri mondi escono creature pacifiche come gli unicorni…
Qual è, secondo te, il messaggio principale che emerge da I Difensori del Parco?
Il tema principale del libro è la crescita personale e i modi in cui può essere influenzata dall’ambiente circostante e dalle persone che si frequentano. Personaggi come Giacomo, Ashling e Kenneth seguono un percorso che, nelle mie intenzioni, dovrebbe aiutare il lettore a riflettere proprio su questa tematica. Non manca neppure un parallelismo con la natura: per crescere e prosperare, le piante e gli animali hanno bisogno di trovarsi in un luogo in grado di soddisfare le loro necessità. Lo stesso vale per gli esseri umani, che diventano in grado di esprimere appieno le loro capacità solo quando si allontanano da chi non vuole ciò che è meglio per loro.
Ora, la domanda che più personalmente mi interessa. Rispetto alla prima stesura, senza fare troppi spoiler, cos’è cambiato?
Le modifiche riguardano perlopiù l’aspetto stilistico. Assieme ad Antonella Cavuoto, la bravissima editor che mi ha affiancato, ho fatto il possibile per rendere questa versione del libro più piacevole da leggere rispetto alla precedente. Anche la suddivisione dei capitoli è cambiata: i più lunghi sono stati divisi in due parti per rendere il tutto maggiormente uniforme e venire incontro alle esigenze dei lettori. Per quanto riguarda la trama non ci sono state modifiche sostanziali, ma l’aggiunta di alcune spiegazioni ha senz’altro reso più chiari alcuni passaggi e sono state introdotte delle informazioni necessarie per comprendere meglio alcuni legami tra i personaggi.
Infine, puoi darci qualche anticipazione sul secondo volume della dilogia?
Non posso sbilanciarmi troppo, ma di sicuro i lettori avranno di nuovo a che fare con alcuni personaggi presenti nel primo libro e riceveranno degli approfondimenti su alcuni aspetti del worldbuilding che finora sono rimasti un po’ in secondo piano!
Grazie, Alessandro, per averci raccontato di Cronache dei Mondi Connessi – I Difensori del Parco. Siamo sicuri che il libro saprà affascinare molti lettori!