Nel mondo della narrativa, i villain sono spesso costruiti per incutere timore e rispetto. Sono figure imponenti, astute e determinate, il cui scopo principale è rappresentare un ostacolo significativo per l’eroe. Ma cosa succede quando un villain è costruito in modo intenzionalmente patetico? Uno degli esempi più brillanti di questa tipologia di antagonista è il dottor Neo Cortex della serie Crash Bandicoot.
Cortex inizia il suo percorso con un grande piano malvagio, seppur stravagante: creare un’armata di animali geneticamente modificati per conquistare il mondo. Tuttavia, la sua esecuzione lascia molto a desiderare e finisce sempre per essere sconfitto in modo umiliante. Con il passare dei giochi, Cortex non solo non migliora, ma diventa sempre più demoralizzato, frustrato e rassegnato, trasformandosi in un villain unico nel suo genere. Ma come mai un villain così poco minaccioso funziona così bene? E perché questa formula sarebbe difficilmente applicabile in altri contesti?
La tecnica dietro la scrittura di un villain patetico
Un villain patetico non è semplicemente un cattivo che fallisce; è un antagonista che fallisce con una certa coerenza tematica e narrativa, diventando quasi un personaggio comico pur mantenendo il suo ruolo di ostacolo per l’eroe.
Nel caso di Cortex, questa costruzione avviene attraverso vari elementi:
- Dinamiche di potere invertite – Di solito, un villain esercita una superiorità schiacciante sull’eroe, almeno inizialmente. Cortex, invece, è ridicolizzato sin dal primo gioco, al punto che persino i suoi sottoposti e alleati lo deridono (come N. Trophy in Crash Bandicoot: Warped).
- Sconfitte ricorrenti e degradazione progressiva – Invece di adattarsi e diventare più pericoloso nel tempo, Cortex perde fiducia in se stesso e finisce per avere sempre meno convinzione nei suoi piani. Questo crea una sorta di circolo vizioso comico che rafforza la sua identità di villain fallito.
- Contrapposizione con l’eroe – Crash Bandicoot è un eroe atipico: non parla, non ha un obiettivo più grande se non fermare Cortex e vive in un perenne stato di caos giocoso. La sua energia incontrollabile è l’antitesi perfetta per la frustrazione metodica di Cortex, il che li rende una coppia comica perfetta.
- Boss fight volutamente poco impegnative – Normalmente, il boss finale di un gioco dovrebbe rappresentare la sfida più difficile. Cortex, invece, è spesso più facile da sconfiggere rispetto ai suoi scagnozzi, il che riflette la sua scarsa capacità di essere una vera minaccia.
Perché un villain patetico funziona solo in certi contesti
Un villain come Cortex non funzionerebbe in una narrativa più seria o in un contesto in cui la tensione deve rimanere alta. La sua efficacia dipende dal tono della serie in cui è inserito. Crash Bandicoot è un franchise che punta sul divertimento e sull’umorismo slapstick, il che permette a un villain patetico di brillare senza compromettere la narrazione.
Se Cortex fosse inserito in un gioco dal tono più oscuro e serio, il suo fallimento costante risulterebbe fuori luogo e frustrante per il pubblico. Un villain patetico funziona quando:
- Il tono generale della storia è leggero e comico.
- L’eroe stesso è caotico e non particolarmente strategico.
- La sfida principale del gioco non dipende dalla minaccia rappresentata dal villain.
In giochi più seri, un villain che fallisce continuamente perde qualsiasi autorità e diventa una caricatura involontaria. Cortex, invece, è scritto intenzionalmente in questo modo e il suo ruolo di punching bag della serie lo rende ancora più memorabile.
La rassegnazione di Cortex: un elemento di profondità
Ciò che rende Cortex ancora più interessante è il suo sviluppo nel tempo. Non è semplicemente un incompetente che continua a provare: è un uomo che ha quasi smesso di crederci. Nei capitoli più recenti della serie, Cortex esprime apertamente il suo desiderio di smettere di essere un villain e ritirarsi, ma le circostanze lo costringono sempre a tornare in gioco. Questa rassegnazione lo umanizza, rendendolo più di un semplice antagonista comico.
In Crash Bandicoot 4: It’s About Time, Cortex ha un momento di rinnovata ambizione, ma anche qui la sua determinazione appare fiacca e destinata al fallimento. Questo tipo di caratterizzazione lo distingue da molti altri villain e lo rende più affascinante agli occhi del pubblico.
Conclusione: un villain fallito ma di successo
Neo Cortex rappresenta uno degli esempi più brillanti di villain patetico ben scritto. Il suo essere una minaccia inconsistente e il suo atteggiamento rassegnato creano una dinamica irresistibile con Crash e il mondo caotico della serie. Tuttavia, il successo di un personaggio simile dipende fortemente dal contesto narrativo e ludico. In una storia più drammatica, Cortex sarebbe un fallimento anche dal punto di vista della scrittura. Ma in Crash Bandicoot, il suo essere perennemente sconfitto è proprio ciò che lo rende perfetto.
Cortex dimostra che un villain non deve necessariamente essere imponente o temibile per essere efficace. A volte, un cattivo che fa ridere e fa quasi pena può essere ancora più memorabile di uno spaventoso e onnipotente. E nel caso di Cortex, la sua eterna frustrazione è ciò che lo rende, paradossalmente, un villain di successo.



