Dove eravamo rimasti?
Ah sì: Wolf arrestato, Lilith impegnata in un processo militare con un uomo che ha più rimorsi che medaglie, e Riza Bravesoul che si rivela una psicopatica con laurea in strategia narrativa.
Wolf è distrutto. In prigione, tra pensieri suicidi e autocommiserazione, si convince di non valere nulla. Ma Blade e Lilith lo vanno a trovare e gli fanno una proposta: libertà vigilata. La stessa condizione di Lilith.
Un modo per farlo tornare in gioco. Una possibilità per indagare, se non proprio riscattarsi. E così, tra sarcasmo e panini consolatori, il trio riparte… con una nuova recluta: un cane lupo di nome Cheap, ferito, affamato, e adorabile. Letteralmente si presenta con un proiettile in bocca. Sì, non è una metafora.
Cheap diventa il simbolo del caos: un piccolo essere ferito che trova rifugio proprio nello studio di Wolf. Perché? Forse perché, come Lilith spiega, “riconosce le aure”. O forse perché, in qualche modo, “qualcuno” lo ha fatto arrivare. Anche perché il proiettile non sembra casuale.
Il confronto con Riza Bravesoul
Riza riceve Wolf, Blade e Lilith, ma mentre sfida Wolf, chiede di buttare via ogni cellulare: vuole raccontare la verità, ma alle sue condizioni. E veniamo a sapere cosa l’ha mossa.
Riza è più tragica di quanto appaia. Viene fuori un nome: Rosanne Bravesoul, sorella di Riza e vittima collaterale dell’AAT-5, che era presente al compleanno di Saria, e il vero motivo per cui le vittime del caso coincidono casualmente con la sorella di Wolf. Da lì, il sospetto: che il vero movente di Riza non sia il sadismo, ma il dolore.
Il nome di Rosanne è stato insabbiato da Thomas, cancellata come se non esistesse più, proprio per provocare un’ondata di dolore in Riza e trasformarla in un futuro nemico di Wolf, da affrontare in un caso di tribunale.
Riza odia infatti i Lonnie per questo motivo, e Wolf è diventato il suo bersaglio.
Interrogando Riza, riescono anche a scoprire che lei è la vera colpevole del caso delle catapulte (il terzo caso di FFT), e che Leona altro non è stata che una complice, una sua conoscente che, un po’ forzatamente, ha deciso di collaborare per il bene di Rabbid. Riza intendeva invece generare un caso impossibile che avrebbe distrutto la reputazione di Wolf (e ci è riuscita).
Il confronto con Thomas Lonnie
Wolf si confronta di nuovo con il padre, che rivela verità terribili.
Il vero movente di Thomas, il motivo per cui ha provocato AAT-5 e ha massacrato i Taubey è stato, oltre forgiare Wolf, proprio creare una serie di nemici che suo figlio avrebbe affrontato (tra cui Darketh, Doom e Riza – anche se il ritorno di Saria non è mai stato previsto).
Thomas ha notato a un certo punto che stava perdendo lucidità mentale, e l’unico modo per rimanere appigliato alla realtà era avere un “successore” (Wolf) che arrivasse alla sua altezza. Ma considerati tutti gli insuccessi del figlio, così non è stato.
Tra le varie rivelazioni, rivela di aver fatto impiantare un ordigno vicino al cuore di Wolf durante una finta operazione, per poterlo controllare ad hoc. Il detonatore? Un giocattolo telecomando con cui Wolf giocava da bambino. Perché sì: anche la distruzione emotiva deve avere una firma stilistica.
L’effetto di questo colpo è devastante. Wolf entra in un vortice di confusione.
La discussione viene interrotta da Lucious, che trascina via Wolf da quell’orrore e, tra le righe, gli dice di tenersi pronto per il giorno dopo, perché sarà il giorno della resa dei conti. Della fine di ogni cosa.
L’ultima indagine
Wolf decide di investigare quindi su Lucious, scoprendo nella procura che, anni fa, a ridosso del caso AAT-5, ci fu un furto informatico (lo stesso dichiarato da Aden!), dove Aden venne sospettato di colpevolezza.
Le indagini furono portate avanti dal detective Raye Doom, ma l’intera linea dell’accusa venne scardinata proprio da Lucious che, da allora, compare sporadicamente in processi di altri avvocati per ribaltarne le sorti.
Inoltre, indagando sul conto di Doom, Wolf scopre anche che la sorella di Lucious, Lumen Lowiss, venne implicata in un caso orribile di omicidio e condannata a morte proprio da Thomas Lonnie e Raye Doom. Nascono così i primi sospetti di Wolf sul conto del suo collega/rivale.
Ma considerando la massa di eventi, la questione Riza Bravesoul, Aden e il furto informatico, Lucious e i collegamenti con sua sorella, Doom e suo padre, la verità sembra ancora molto lontana.
Il grande processo multiplo
8 agosto. Tribunale. Ecco, finalmente, Saria, di nuovo con i suoi ricordi, di nuovo se stessa. Non più Salinne.
Ritorna tra abbracci, aneddoti sul loro passato e ricordi imbarazzanti di mutandoni del nonno di entrambi.
Il momento tra i due è dolce, umano, liberatorio. Ma la dolcezza dura poco. Perché la battaglia è appena iniziata.
Lilith e Saria prende le redini del mega-processo che unisce:
- la falsificazione delle prove (accusato Wolf),
- l’omicidio del “finto” Raye Doom (accusato Fiercenger),
- il caso delle catapulte (accusata Leona Peacedream),
In tutto ciò, Wolf fa da imputato/assistente/portafortuna (in realtà verrà chiamato ad agire in diretta più e più volte quasi come secondo avvocato).
L’ultima maschera di Riza Bravesoul
Nel secondo grande scontro processuale, Lilith, Wolf e Saria combattono contro Riza Bravesoul.
Wolf riesce a ricostruire, senza prove e solo di ragionamento, l’intricatissima modalità con cui Riza ha commesso il delitto all’hotel, ossia costruendo nell’hotel un intero sistema meccanico con cui era possibile scambiare di posizione da una stanza all’altra e fingere di non essere mai stata dove è avvenuto il delitto.
Mentre Wolf ricostruisce mentalmente tale sistema meccanico, Lilith continua ad attaccarla dal fronte psicologico per spremerle, poco alla volta, la verità.
Riza, messa alle strette, ammette tutto con una crisi furiosa degna di un boss di fine gioco. E Saria introduce così una nuova testimone che farà luce sulla morte di Raye.
Shannen, Cheap e… la verità
Con Riza fuori gioco, tocca alla fotografa Shannen Sachiho raccontare la vera storia. E, grazie a Cheap, emerge una verità sconvolgente: il vero Raye Doom è stato assassinato al Lago Gourd, e tutto il resto era solo una farsa costruita ad arte, sia da Aden che da Riza, per sviare la giustizia. Due finti Raye Doom in due posti completamente diversi.
Wolf inizia a rendersi conto che c’è una figura nell’ombra che ha diretto tutta questa pantomima con precisione chirurgica. Una persona che conosce troppo. Che sa tutto. Che ha sempre avuto accesso alle informazioni chiave.
Ma, per qualche motivo, né Lilith né Saria vogliono proseguire su questa pista. Anzi, cercano di chiudere il processo in quattro e quattr’otto tentando di incastrare proprio Shannen, oppure Riza (presente anche su questa scena del crimine).
Ma Wolf non cede e ha un’illuminazione. Lo dice. Lo urla.
Il processo finale: Wolf Lonnie vs Lucious Lowiss, Lilith Light e Saria Lonnie, inizio
La corte si ferma. Tutti trattengono il fiato.
Per Wolf, il vero colpevole… è Lucious Lowiss.
La resa dei conti ha inizio. Lucious, compassato e preparato come sempre, si siede sul banco dei testimoni e sfida apertamente Wolf in un duello dialettico all’ultima parola.
E qui, il processo smette di essere un processo, diventando una vera e propria partita a scacchi psicologica definitiva tra due menti che si conoscono troppo bene. Due rivali perfetti.
Lucious gioca con la legge, con la procedura, con l’ambiguità. Tranne che chi l’ha coperto, non ha lasciato nessuna prova fisica che lo implichi.
Wolf usa tutto ciò che ha: i ricordi, i traumi, l’intuito e la sua determinazione.
Poco alla volta, Wolf scopre che non soltanto Lucious era presente sulla scena del lago Gourd. Non soltanto è stato coperto sia da Riza Bravesoul che da Aden Raw. Ma ANCHE Lilith era presente al lago Gourd, e sua sorella, Saria, già sapeva tutto.
In poche parole, il processo finale diventa la lotta finale di Wolf contro il suo collega/rivale che rispetta più in assoluto, sua sorella e la sua apprendista/migliore amica.
Ognuno dei tre, individualmente, qualche mese prima, era spanne superiore a Wolf a livello di abilità processuale, a livelli facilmente comparabili ad avvocati esperti e veterani.
Ora sono tutti e tre contro di Wolf.
E Wolf dovrà dimostrare di essere superiore alla somma delle loro capacità per liberarli definitivamente dalle bugie e dai segreti che li avvolgono.
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