Da World of Hearts a Welcome to the Lonnieverse: come ho ripulito, riscritto e potenziato il mio universo narrativo nel 2025

Quest’anno ho fatto pulizia di primavera con la delicatezza di un caterpillar. Il vecchio “World of Hearts” aveva energia, ma anche appendici mosce, coppie imposte, filler che “allungano il brodo”, e soprattutto una dipendenza da un altro autore che, nel frattempo, ha lasciato il tavolo apparecchiato e si è dileguato. Un amico, Alessandro Bolzani, il caro coautore del blog, ha battezzato quelle falle “momenti Bambi”: teneri, sì, ma fuori fuoco mentre il mio mondo parlava di processi, indagini, corruzione e città tra le nuvole.
Risultato: ho rifatto l’impianto elettrico.

Nuovo nome—Welcome to the Lonnieverse—e nuove fondamenta: tre assi portanti (Wolf, Lilith, Saria), continuità tematica (giustizia, potere, verità), final boss solidi, e zero zucchero aggiunto.

Di seguito, come ho messo mano—seriamente—ai personaggi e agli archi. Spoiler: se prima qualcuno “compariva”, adesso agisce.

Perché riscrivere? Perché no

  • Coerenza di tono. L’altro autore inseguiva drammi familiari e romance poco connessi al mio focus. Io volevo processi, indagini, politica marcia, IA clownesche che glitchano la realtà.
  • Peso tematico. I cercatori di verità (cittadini che costringono lo Stato a sputare ciò che nasconde) non possono coesistere con sottotrame “chi è mio papà?” come se fossimo a ricreazione.
  • Protagonismo reale. Il trio Wolf–Lilith–Saria è il cuore. Il resto sostiene, non disturba. Non è allo stesso livello.

Wolf Lonnie: dall’ombra alla struttura (e via il romanticume paracadutato)

Prima: avvocato grigio, si ritira, si perde, poi lo “salva” un pairing ereditato da altri. Carino? Anche no. Bleah.
Adesso: Wolf rifiuta di essere un satellite. Metto il legame familiare al centro—Saria (sorella), Lilith (migliore amica), Lucious (cognato). Il romance “importato” diventa sottovoce, perché la storia è sua. L’amore crossover un piè di pagina.

  • Match di cartello: Wolf vs Miles Edgeworth (sì, proprio lui).
  • Arco chiave – Skytopia: città tra le nuvole, dove nascono possibili futuri alternativi, lore dell’aura, un’aula di tribunale sospesa sopra l’abisso. Wolf torna avvocato per un giro, Saria lo surclassa in udienza e, sorpresa, gli salva la vita rimettendolo coi piedi per terra prima che scivoli nel baratro (leggasi: omicidio del padre evitato). Questa azione prevenuta, ripeto, prima era da attribuirsi all’amore crossover.

Prima: tormento confuso. Dopo: caduta controllata, risalita motivata, appartenenza chiara al “trio supremo”.

Lilith Light: da wildcard a prefetto (e protagonista al 33,3%)

Lilith ottiene lo spazio che meritava. Non più “la volpe che raggira Wolf”, ma alleata cardine, migliore amica, e, spesso, l’arma decisiva.

  • Action & indagini.
    • Data Drive: mondo digitale, IA CRYPTIC_STAR—metà clown, metà minaccia esistenziale.
  • Crisscross Path: serial killer “il Papero”, tensione investigativa senza tregua.
  • Deeper than Void (retrofit): in coppia con Lucious salva la testimone Sasha Ivanovna, che a sua volta è decisiva nel buttare giù il nemico finale.
  • Bassa marea, alto rischio.
    • Bloody Trails: torture mentali/fisiche—il mestiere la morde.
    • Dead End: traffico sessuale—niente filtri, solo scelte sporche.

In più, prefetto sotto la pressione dei politici e contro governi corrosi. Ormai è co-protagonista: quando la legge e la giustizia si piegano, Lilith spinge perché si rialzi.

Saria Lonnie: la procuratrice che rimette in riga il fratello (e l’universo)

Saria non è “la terza dopo Wolf e Lilith”. È la terza del trio, punto.

  • In Skytopia batte Wolf in aula. Non per umiliarlo, ma per salvarlo. È la scossa che lo ri-centra.
  • Serie dedicata – Ace Attorney Investigations: Saria Lonnie. Indaga su una rete di pusher per difendere i suoi studenti (sì, è anche insegnante). Cresce come investigatrice e come persona: raccoglie, ordina, inchioda.

Prima: comprimaria di lusso. Dopo: asse portante della tenuta morale del Lonnieverse.

Lucious Lowiss: dall’avvocato glaciale al compagno affidabile

Il “leggendario” marito di Saria riceve finalmente archi degni.

  • Deeper than Void (retrofit): in prima linea come avvocato con Lilith—la legge che funziona.
  • Caso finale: showdown con Sloane Valentine, direttrice di Firefly. Sloane è un antagonista speculare: pragmatica, estetica, letale. Lucious, di riflesso, passa da chirurgia fredda a lealtà consapevole.
  • Udienza cruciale: salva Lilith prefetto—non solo tecnica, ma posizionamento etico.

Raphael van Shaid: addio ambiguità cheap, benvenuta spia con metodo

Prima: ombra poco definita.
Ora: agente governativo di peso con casi che aprono varchi nell’ambientazione.

  • Hollow Tracks, Hidden Trail e nuove sottostorie: toni esplorativi/horror, “ladro di dipinti” mutante, la lore del Lonnieverse si svela senza barare.
  • Parallel Ways: ruolo esteso nella mainline. Raphael opera dietro ma sposta davvero i piatti.

Mihael Chamilion & i cercatori di verità: finalmente un noir con i denti

È il capo dei cercatori di verità. Prima presenza sparsa, ora centro di gravità.

  • SubLime: caso personale, boss finale Damien Clyne, e soprattutto: la vera identità di Ayane Taubey (amica d’infanzia di Wolf) come figura deviata e disturbata. Non morboso: necessario per capire perché Wolf deve tornare in carreggiata.
  • I cercatori diventano ciò che dovevano essere: motore civile che scardina il segreto di Stato. Niente più comparsate.

Thomas Lonnie: il martello di giustizia (con un boss da ricordare)

Due nuove udienze mostrano la sua terribile abilità. E un boss finale come si deve: Kogoro Odaki (by Alessandro Bolzani). Thomas guadagna peso specifico nella bilancia del Lonnieverse: quando arriva lui, la sala trema.

Amy Shyheart: la crescita che non fa rumore (finché esplode)

Altro personaggio di Alessandro che meritava spazio e lo ottiene. Nasce come spalla di Saria in Investigations, viene inserita retroattivamente in una marea di casi e indagini.
Arco silenzioso, risultati fragorosi: da timida e indecisa a investigatrice autonoma, navigata, badass. Presenza solare che non diluisce mai la posta.

Falso Abyss: il giudice barocco (e finalmente centrale)

Completamente riscritto. Ora non è un villain “per sentito dire”, ma presenza costante con una passione per il teatro, i simbolismi, che contamina le udienze.
Interagisce davvero con tutti i protagonisti, e—sacrilegio—empatizzi pure con lui. L’aula di tribunale assume un retrogusto barocco: la giustizia è rito, maschera, messa in scena… e scelta.

Nuovi pesi massimi: Gideon Arktane, Sloane Valentine, CRYPTIC_STAR

Gideon Arktane: lo “Shi Long Lang di Saria”. Investigatore capo di un ente per la tutela dei processi legali, tecnico fino al midollo, archivista spietato, spinge Saria a superarsi sul terreno dei fatti, non delle pose.

Sloane Valentine: final boss di Lucious. Pragmatismo, amore per l’estetica, un omicidio “inspiegabile” che trova spiegazioni (non giustificazioni). Ha anche una side story perché i cattivi diventano grandi quando hanno vita propria.

CRYPTIC_STAR: la mascotte corrotta di Data Drive, un’IA che si diverte troppo a romperti il videogioco in faccia. Comica e minacciosa: l’avversario perfetto per testare la resilienza ludica di Lilith. Altro final boss, nuovo per Lilith.

Skytopia: il crocevia in quota

È il punto di fuga del 2025. Raduna Wolf, Saria, Lilith, Mihael, Sean, Lucious.
Si parla di aura, di futuri alternativi, di come le scelte processuali cambiano il mondo letteralmente. Lo scontro Wolf–Saria non è fanservice, è necessità drammaturgica: Saria lo vince e impedisce che Wolf varchi il Rubicone (leggasi: vendetta personale definitiva).
Da qui partono i binari dei finali divisi della serie. Da qui, il Lonnieverse fa click.

La dieta del 2025: via il superfluo, restano i muscoli

  • Rimozione della scrittura “Bambi”.
    Niente più intermezzi slice-of-life gratuiti, niente romance appiccicati con lo sputo. Ho rimosso tutte le cagate non necessarie.
  • Retrofit intelligenti.
    Dove serviva, ho reinserito (Lilith, Lucious, Amy) per creare continuità funzionale, non nostalgica.
  • Ogni “filler” ora pesa.
    Se un capitolo non spinge trama, personaggi o mondo, non entra. Semplice.

Chi regge il tetto (oggi)

  • Trio supremo: Wolf, Lilith, Saria.
  • Architravi fondamentali: Lucious Lowiss, Mihael Chamilion, Sean O’Quinn, Ayane Taubey, Thomas Lonnie, Gabrielle Lonnie, Raphael van Shaid, Blade Swordmaster.
  • Titoli & nomenclatura: World of Hearts resta l’etichetta dei crossover, ma l’universo si chiama Welcome to the Lonnieverse.

Perché funziona (adesso)

  1. Scopo dichiarato. Giustizia, verità, potere: tutto il resto si allinea.
  2. Protagonismo netto. Il trio muove il mondo; gli altri spingono davvero, non fanno tappezzeria.
  3. Antagonisti con tesi. Sloane, Falso Abyss, CRYPTIC_STAR, Clyne: ogni “villain” porta un’idea, non solo un coltello.
  4. Architettura modulare. Le storie “side” non sono tangenziali: alimentano la mainline (e viceversa).
  5. Tono unico. Sarcasmo, ritmo alto, niente imbellettamenti. Anche quando fa male.
  6. Il crossover è figo ma non è fondamentale.

E adesso?

Ho chiuso l’anno con un universo più compatto, più feroce, più leggibile. Il passato è stato sistemato, i nodi tematici sono serrati, i personaggi sanno cosa vogliono e perché.
L’obiettivo 2026? Consolidare ulteriormente il tutto.

Se cercavi la versione zuccherosa, era nell’edizione “momenti Bambi”. Qui si fa sul serio: Welcome to the Lonnieverse—allaccia le cinture, si decolla.

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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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