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6 – Phoenix Wright: Ace Attorney – Spirit of Justice

Rispetto a Dual Destinies, Spirit of Justice è un netto passo avanti nella direzione giusta. Pur avendo alcuni problemi, di cui parlerò tra poco, il gioco è comunque godibile e divertente, grazie a dei casi più interessanti rispetto a quelli del suo predecessore. Anche la gestione dei personaggi è maggiormente efficace: stavolta Apollo e Phoenix seguono entrambi un percorso chiaro, anche se non sempre coerente con il loro background. Athena, invece, è stata (temporaneamente?) relegata a un ruolo più marginale. Queste scelte rendono Spirit of Justice un gioco con un’identità più definita rispetto a Dual Destinies. Anche la trama generale, per quanto un po’ troppo sopra le righe (anche per gli standard della serie), è chiara e si lascia seguire con piacere fino alla fine.
Nonostante queste migliorie, Spirit of Justice ha comunque ereditato alcuni difetti di Dual Destinies. Per esempio pure qui alcuni personaggi sembrano inseriti più per fanservice che per effettive esigenze di trama. Maya che torna per ricoprire per l’ennesima volta il ruolo di damigella in pericolo non è il massimo della vita e pure la presenza di Edgeworth mi è sembrata abbastanza infilata a forza. Ci sono, inoltre, alcuni retcon molto forzati, legati perlopiù al passato di Apollo e al villaggio Kurain. In misura minore, anche la storia della famiglia Gramarye ne ha subito uno.
Proprio come in tutti gli altri giochi scritti da Yamazaki, anche in Spirit of Justice i plot twist legati al delitto hanno ricevuto una cura maggiore rispetto alla psicologia e alle motivazioni dei personaggi. Non mancano però delle piacevole eccezioni a questa regola.
Tra le novità legate al gameplay, la più eclatante è senz’altro l’introduzione delle “Divination Séance”, ossia dei rituali durante i quali è possibile scoprire quali sensazioni ha provato la vittima di un omicidio poco prima della morte. È una meccanica interessante, ma non sempre intuitiva e può creare più di un grattacapo. Durante le indagini, invece, è possibile cimentarsi in alcuni test scientifici assieme a Ema Sky (la detective del gioco), che però ho trovato più macchinosi rispetto a quelli di Apollo Justice.