Capena: dove l’arte antica incontra la meraviglia nascosta del Lazio

Capena non è solo un piccolo borgo: è un luogo che racconta, scolpisce e affascina. A pochi chilometri da Roma, questa piccola cittadina custodisce tesori artistici veramente interessanti. Qui, la storia non è ferma nei libri: vive nelle pietre, nei bronzi, nei silenzi pieni di significato delle sue strade.

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Un’oasi di dolcezza tra le colline: alla scoperta dei Piani degli Alpaca

Tra le dolci colline della Tuscia viterbese, immerso in un paesaggio di straordinaria bellezza, si trova I Piani degli Alpaca, un allevamento unico nel suo genere.

In questo angolo incantevole del Lazio, dove natura e tradizione si fondono armoniosamente, nasce un progetto che va oltre il semplice allevamento: un’esperienza che unisce sostenibilità, artigianato e un profondo rispetto per gli animali, trasformando gli alpaca nei veri protagonisti di un’oasi di tranquillità e innovazione.

Questo luogo non è solo la casa di questi affascinanti animali, ma anche un ambiente in cui la natura si intreccia con la sostenibilità, offrendo momenti indimenticabili per visitatori di ogni età.

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Bolsena: tesoro lacustre tra natura, storia e gusto

Bolsena è un gioiello incastonato nel cuore del Lazio, dove natura, storia e tradizioni culinarie si fondono per offrire un’esperienza estiva unica e indimenticabile. Ecco come abbiamo vissuto la nostra visita!

Situata sulle sponde del suo lago vulcanico, questa cittadina incanta per la bellezza senza tempo e per l’armonia che regna tra panorami mozzafiato, un ricco patrimonio storico e una cucina che esalta i prodotti del territorio. Ogni angolo di Bolsena narra una storia, e ogni pietra del borgo medievale sembra custodire segreti di epoche lontane. Un viaggio qui non si completa senza assaporare le sue prelibatezze, come l’anguilla fritta, protagonista della rinomata Trattoria da Guido, simbolo autentico dell’eccellenza gastronomica locale.

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Regolamento carbonaresco ☝️🍝

La tradizione vuole che gli antichi carbonai (carbonari a Roma) inventarono una delle ricette più famose della cucina laziale, la pasta “alla Carbonara“, vero must tra i primi piatti, e APPARENTEMENTE facile da preparare.
Insisto col vocabolo APPARENTEMENTE, poiché per una riuscita ottimale del piatto andrebbero rispettati determinati canoni, contrariamente alle decine di versioni strambe che si vedono sul web.
Evitate di comprare la pancetta già tagliata a cubetti, in primis perché ci va il guanciale che è molto più saporito, in secundis perché quest’ultimo rilascia una maggior quantità di grasso che sarà decisivo per il sapore finale. I SACRILEGHI si azzardano ad allungare l’uovo con la panna per una maggior “cremosità”, ma quest’ultima la si ottiene bilanciando il calore del fornello e della padella, in modo da gestire la coagulazione del liquido stesso: con troppo calore, l’uovo si rapprende e otteniamo più che altro una “pasta e frittata”, mentre con la giusta dose di temperatura manteniamo il composto non troppo liquido, bensì cremoso.
C’è chi aggiunge il pecorino “a crudo” direttamente nel piatto servito, o chi lo mescola nel composto uovo/pepe nero già dall’inizio, ma l’importante è che non sia parmigiano.
Per il discorso “quantità uova” potrebbe anche andar bene la classica regola “un uovo a persona”, tuttavia se siamo, ad esempio, due persone, delle ipotetiche 2 uova UNA “se la ruba” la padella, nel senso che resta attaccata sul fondo; pertanto è meglio conteggiare le uova col sistema “1 uovo + 1 ogni 80 gr di pasta“, così nonostante la quantità di liquido che (ahimè) andrà perduta, il sapore finale non ne risentirà.
Pasta lunga o pasta corta? Fate voi, l’importante è che sia al dente!
Buon appetito 😉