Approfondimenti sul filmmaking e video editing per documentari ft. Arianna Massimi

Un interesse che ho intenzione di esplorare, nel prossimo futuro, è quello del video editing. Di recente ho avuto modo di conoscere Arianna, esperta in filmmaking e video editing, che ha gentilmente accettato di rispondere a qualche domanda.

Ciao Arianna, grazie per essere qui con noi oggi! Puoi raccontarci un po’ di te e di come hai iniziato la tua carriera nel mondo del filmmaking e del video editing?

Ciao! Già da adolescente mi sono avvicinata al mondo della fotografia, coprendo soprattutto eventi teatrali e concerti con gli amici. Dopo la laurea triennale, sono entrata in contatto con la realtà di AKRONOS APS, che sviluppa progetti multimediali di carattere sociale e ambientale. In quel contesto, ho iniziato a lavorare come editor e montatrice, facendo i primi passi sul campo con il documentario di Lorenzo Colantoni “We Face Forward”. Questo percorso mi ha portato alla realizzazione del mio primo documentario, “Stati di Infanzia”, con cui ho vinto diversi premi e che è stato selezionato in numerosi festival.

Qual è stato il progetto più significativo su cui hai lavorato finora e perché?

Sicuramente “Stati di Infanzia”. Questo progetto mi ha avvicinato al mondo del terzo settore e della dispersione scolastica. È stato anche il primo lavoro che ho pubblicato a mio nome. Un altro progetto significativo è “Next Generation“, il mio primo libro fotografico e mostra, che rappresenta un’importante tappa per la parte fotografica del mio lavoro. Lo presenterò nuovamente il 20 giugno a Borgo San Lorenzo in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.

Quali sono le sfide principali che incontri come filmmaker e video editor, e come le affronti?

La sfida principale è il confronto con l’altro. Questo è un mestiere in cui l’empatia è fondamentale. Bisogna sempre ricordarsi di essere umani e di rispettare le storie delle persone che si raccontano.

Quali strumenti o software preferisci utilizzare per il montaggio video e perché?

Preferisco utilizzare Premiere Pro. Non c’è un motivo particolare se non il fatto che è un software molto diffuso, il che facilita il lavoro in team.

Quali sono alcune delle tecniche principali, effetti o metodi di lavorazione che usi nel montaggio video? E un consiglio che senti di dare a chi vorrebbe iniziare a lavorare nell’ambito?

Essendo una documentarista e lavorando principalmente con tematiche sociali, il mio lavoro si concentra sul raccontare una storia con rispetto. Le tecniche sono sicuramente un supporto fondamentale, ma è essenziale ricordarsi di raccontare le storie in maniera rispettosa, senza spettacolarizzare il dolore.

In generale consiglio di trovare la propria nicchia e buttarsi.

Grazie mille, Arianna, per aver condiviso la tua esperienza e i tuoi consigli con noi. È stato un piacere parlare con te!

Autore: Gabriele Glinni

Dottore in Mediazione Linguistica con riguardo verso la traduzione specialistica. Amante della scrittura creativa, della tecnologia e autore del romanzo Ascend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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