I miei anime preferiti (uno per anno) dal 1991 al 2021 – Quarta parte (dal 2006 al 2010)

Un'immagine tratta dall'anime Death Note. Rappresenta Light in primo piano e il volto di Ryuk sullo sfondo

Il mio tuffo nel passato prosegue nella quarta parte di questa rubrica aperiodica. Oggi tocca agli anime usciti tra il 2006 e il 2010. Siccome si tratta di annate pienissime, cercherò di soffermarmi solo sulle serie che mi hanno colpito di più, senza dilungarmi troppo su ogni singola menzione speciale. Prima di procedere ecco i link per recuperare le “puntate precedenti”: PRIMA, SECONDA E TERZA.

2006: Death Note

Scelta quasi obbligata, soprattutto considerando che è stato il primo anime in assoluto che ho visto in giapponese con i sottotitoli in italiano. L’opera di Ohba e Obata ha avuto un impatto enorme sul me stesso sedicenne, grazie alle sue premesse intriganti, alla presenza di un protagonista moralmente discutibile e alle sfide di intelligenza tra quest’ultimo e la sua nemesi. Ricordo ancora l’ansia con la quale attendevo ogni episodio, l’esaltazione provata in seguito ai colpi di scena più imprevedibili e il senso di vuoto al termine del venticinquesimo episodio (chi ha visto la serie sa bene a cosa mi riferisco). La colonna sonora resta tutt’ora una delle più belle che abbia mai avuto il privilegio di ascoltare e credo che abbia contribuito tantissimo a rendere alcune sequenze indimenticabili.

La prima menzione speciale va a Code Geass, anime che ha qualche punto in comune con Death Note (come ben dimostrato dai paragoni tra Light e Lelouch fatti dagli appassionati) ma si differenzia per la presenza dei mecha e per un focus maggiore sulla fantapolitica. Non ha una trama sempre al top, ma sa coinvolgere e ha uno dei migliori finali di sempre.

Welcome to the N.H.K. è stato l’anime che mi ha permesso di conoscere in modo approfondito il problema sociale degli hikkikomori. L’ho amato per l’ampio spazio dedicato alla psicologia del protagonista e degli altri comprimari, oltre che per la creatività profusa nelle sequenze più assurde.

Altre menzioni speciali: Black Lagoon, D.Gray-Man, Fate/Stay Night, La malinconia di Haruhi Suzumiya, Higurashi no naku koro ni

2007: Tengen Toppa Gurren Lagann

Tra le opere create da Gainax, Tengen Toppa Gurren Lagann è in assoluto una delle più coinvolgenti e adrenaliniche. Migliora di episodio in episodio, introducendo minacce sempre più gradi e costringendo i protagonisti ad affidarsi a robottoni sempre più mastodontici per affrontarle. I personaggi vanno incontro a un percorso di crescita soddisfacente da seguire e riescono a entrare nel cuore dello spettatore con grande facilità. La colonna sonora è perfetta e pochi altri brani possono raggiungere le vette di epicità toccate da “Libera me from hell”.

Tra le menzioni speciali devo per forza citare Lucky Star, uno dei miei slice of life preferiti in assoluto. Divertente, pieno di citazioni e assurdo al punto giusto, quest’anime ha sbloccato la mia passione per le serie nelle quali ci si limita a godere qualche ora della vita quotidiana dei personaggi, senza dover seguire una trama complicata o ricordarsi termini oscuri. Ogni tanto lo riguardo per rilassarmi e godermi la compagnia di personaggi divertenti come Konata e Kagami.

Tra i pochi anime romantici che sono riusciti a fare breccia nel mio cuore c’è Nodame Cantabile, serie che non solo propone un legame molto interessante tra Nodame e Shin’ichi, i due protagonisti, ma permette anche allo spettatore di fare una full immersion nel mondo della musica classica e scoprire brani meno conosciuti di altri, termini tecnici, retroscena e altro ancora. Prima o poi dovrei fare un rewatch, perché non ricordo con precisione ogni snodo della trama, però le scene che mi sono rimaste impresse sono meravigliose.

Altre menzioni speciali: Dennou Coil, Deltora Quest

2008: Soul Eater

Contraddistinto da uno stile particolarissimo e da dei personaggi carismatici, Soul Eater è stato senza dubbio l’anime che mi ha esaltato di più tra quelli usciti nel 2008. Nonostante una seconda metà sottotono e un finale a dir poco deludente (difetti legati alla scelta di chiudere la storia mentre il manga originale era ancora in corso), l’opera mi ha comunque regalato molto in termini di divertimento e discussioni con altri appassionati. Poi personaggi come Stein e Medusa non si scordano facilmente.

Tra le menzioni speciali metto Toradora!, una delle mie commedie romantiche preferite, e gli anime tratti da Tales of the Abyss e Inazuma Eleven, entrambi due ottimi adattamenti.

2009: Pandora Hearts

Di Pandora Hearts conservo un bel ricordo, ma è più legato alle sensazioni provate durante la visione che alla trama in sé, che ora come ora non saprei spiegare neanche vagamente. Ho rimosso quasi tutto, però la passione provata anni fa mi sembra una ragione più che sufficiente per aver voglia di rituffarmi prima o poi nell’opera di Jun Mochizuki, magari preferendo il manga (da quel che ne so è la versione migliore della storia).

Devo fare per forza una menzione speciale per K-On!, uno degli anime che ha contribuito di più alla crescita della cultura moe e che per alcuni anni ha plasmato a sua immagine il mondo delle serie slice of life.

2010: Durarara!!

Pure in questo caso vale un discorso simile a quello fatto per Pandora Hearts: ricordo con grande affetto l’atmosfera dell’anime e il divertimento provato durante la visione, ma della trama in sé ricordo ben poco, se non il fatto che fosse ambientata nel quartiere di Ikebukuro e riguardasse degli scontri tra fazioni rivali (o qualcosa del genere). Potrebbe avere senso fare un rewatch, anche perché non ho mai visto nulla dopo la prima serie.

L’unica menzione speciale che mi sento di fare riguarda l’anime di Bakuman: pur preferendo il manga, l’ho comunque trovato un adattamento riuscito della serie di Ohba e Obata.

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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