Benvenuta a Pillole di Folklore e Scrittura, Sandra!
Siamo entusiasti di averti con noi per parlare del tuo romanzo d’esordio Cremisi, il veleno della Dionaea. Un’opera che mescola sapientemente mistero, eros e atmosfere gotiche, trasportando il lettore in un castello avvolto dalla neve e dal segreto.
La sinossi a seguire:
“La bise è un vento freddo, vigoroso, spesso persistente, che soffia dalle montagne alpine verso la Svizzera e la Francia orientale. Quell’anno le sue raffiche sferzavano vigorose le acque del Lago Lemano e le goccioline nebulizzate si depositavano sulla vegetazione circostante, coprendola con un leggero strato di ghiaccio. Ginevra era stretta nella morsa del gelo, ammantata di quel candido velo che ricopriva ogni cosa, lasciando che gli occhi si cullassero nel vuoto infinito. Ero passata altre volte per Coppet, quando percorrevo quel pezzo di strada costiera che collega Ginevra a Nyon, ma non mi ero mai soffermata a visitare il castello, più noto per l’ottocentesca polemica di Madame de Stael, che per la nuova ammaliante proprietaria, artefice di una grossa donazione atta a rimpinguare le casse del comune pur di entrare in possesso del celebre stabile.
A quei tempi, Annalisa Necker era una donna in carriera, giovane vedova dell’anziano barone Gustav Holstein, ufficialmente deceduto per un infarto. In paese tutti conoscevano invece la verità sulla sua poco gloriosa fine, e d’altronde era nota l’efferata consuetudine con cui si concedeva agli stravizi, a partire dal buon vino sino ad arrivare agli eccessi di ogni dissolutezza e virtù. Di lui si soleva ricordare l’alta statura e quel principio di gobba che il passare degli anni aveva acuito; eppure le sue fattezze non avevano inciso sulla decisione dell’affascinante sposa, pronta a rifiutare le sapienti attenzioni dei giovanotti parigini per quest’uomo dalla storia misteriosa e dall’aspetto austero.
«Il denaro…» si disse «fa fiorire lo sterco di cavallo e mette le ali persino agli uccelli che faticano ad alzare il capo.» riferendosi ai settant’anni del barone e del suo nobile, ma anziano peduncolo, che veniva puntualmente dipinto sui muri del paese con un alone dello stesso colore del Viagra.”
E un piccolo estratto qui: link.
La tua scrittura avvolgente, i tuoi personaggi intriganti e le loro relazioni cariche di tensione hanno già conquistato molti lettori. Oggi siamo curiosi di scoprire qualcosa di più sul mondo che hai creato e sulla tua esperienza come scrittrice.
- Cremisi, il veleno della Dionaea è ispirato a un fatto di cronaca nera dei primi anni ’90. Qual è stato il punto di partenza che ti ha spinto a trasformarlo in un romanzo dove sensualità e mistero si intrecciano?
Avevo sentito parlare di questa storia in cui si vociferava di stranezze e incontri non esattamente in linea con le abitudini popolari di quel periodo. Allora erano definiti “balletti rosa”. Ho cercato ulteriori dettagli negli stralci dei giornali dell’epoca e in seguito nei verbali della Polizia Cantonale, dove ho potuto reperire informazioni piuttosto forti e imbarazzanti. Ne ho parlato con la mia compagna e mi ha spinto a raccontare l’intera storia in un romanzo poi pubblicato su Amazon KDP.
- Il romanzo si svolge in un castello avvolto dalla neve e dalla tensione. Quanto è importante per te l’ambientazione e come hai lavorato per renderla così suggestiva e perfetta per una storia dai toni erotici e gotici?
Per prima cosa ho voluto visitare di persona il castello e cercato riscontri reali sui fatti di cui ero venuta a conoscenza. Le descrizioni rispecchiano quindi quei luoghi in tutto il loro fascino antico e, per certi tratti, irriverenti. Non posso negare di aver consultato i miei appunti tra quelle stesse mura e, una volta arrivata nella serra, ho percepito la stessa agitazione di coloro che lì avevano vissuto momenti sessualmente estremi e intensi.
- La protagonista è una fotografa, una professione che ha un forte legame con la memoria e la percezione della realtà. Cosa ti ha portato a scegliere questa figura come narratrice della storia e come interagisce con la dimensione sensuale del romanzo?
Ho preso questa decisione proprio mentre fotografavo le stanze del castello e mi sono immedesimata nel personaggio, al punto da inventare la mia presenza in loco in un aspetto voyeristico che certo non mi manca.
- Il libro presenta elementi di trasgressione e dinamiche psicologiche complesse. Come hai bilanciato questi aspetti erotici senza mai perdere il focus sulla suspense e sul fascino dei personaggi?
All’inizio volevo mitigare le varie scene, lasciandole semplicemente dedurre dalla narrazione che volevo fermare sulla soglia di una porta chiusa. Nel proseguo della stesura mi sono sentita personalmente coinvolta dai diversi episodi, specialmente quelli molto forti, e ho voluto trasmettere quella che non poteva e non doveva essere solamente la mia eccitazione. Non posso negare quanto mi sia soffermata sull’episodio finale con le logiche conseguenze che comporta.
- Il titolo del romanzo fa riferimento alla Dionaea, una pianta carnivora. C’è un significato simbolico dietro questa scelta, magari legato al desiderio e alla seduzione?
Per comprendere il ruolo della Dionaea bisogna arrivare alla fine del romanzo, perché in questo caso non si possono fare analogie e non si possono analizzare le similitudini che comporta. La sua è una presenza attiva, oltre che psicologica, non rappresenta una tentazione, bensì offre un supporto carnale diretto a tutta la vicenda.
- Questa è la tua opera prima. Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato durante il processo di scrittura e pubblicazione, soprattutto trattando temi così intensi e audaci?
Credo che per affrontare temi come quelli raccontati nelle pagine del libro sia necessario una compartecipazione attiva, significativa a profonda. Per capirci meglio, non si può parlare di miele senza averlo assaggiato in tutte le sue fragranze e quindi nemmeno scrivere di sesso se non si entra mentalmente e fisicamente nella mente e nel corpo dei personaggi.
Grazie, Sandra, per averci accompagnato in questo viaggio tra i segreti di Cremisi, il veleno della Dionaea.
Se volete scoprire il finale di questo enigma, potete acquistare il libro su Amazon:
Buona lettura e alla prossima intervista su Pillole di Folklore e Scrittura!