Oltre il confine della mente – Anticipazione del romanzo “626” ft. Matteo Malagrinò

Benvenuti a Pillole di Folklore e Scrittura, lo spazio in cui esploriamo le menti degli scrittori, i loro mondi immaginari e le storie che ci tengono incollati alle pagine. Oggi abbiamo il piacere di ospitare Matteo Malagrinò, autore di un romanzo intenso e avvincente, 626, che mescola thriller psicologico, narrativa investigativa e una profonda riflessione sul potere e sulla dualità dell’animo umano. Scopriamo insieme i segreti dietro la creazione di questa storia che sfida le percezioni della realtà.

Il tuo romanzo è caratterizzato da una struttura narrativa molto particolare, con documenti, sogni e narrazione investigativa. Come hai sviluppato questa scelta stilistica e cosa volevi trasmettere al lettore?

Il romanzo è nato quasi per gioco durante il periodo del liceo. Dopo le lezioni, dedicavo circa un’ora alla scrittura di un nuovo capitolo, che poi pubblicavo su un sito per scrittori. Ho scelto di iniziare con le pagine di diario per adattarmi al ritmo che mi ero imposto: un capitolo al giorno. Negli anni, ho rielaborato il testo, suddividendolo in più parti e sperimentando diversi stili narrativi, cercando di farli dialogare tra loro in modo armonico. L’idea di fondo è che il romanzo sia redatto da uno psichiatra sotto forma di cartelle cliniche e annotazioni, permettendo al lettore di approfondire gli studi condotti sul paziente 626.

Il soggetto 626 è un personaggio complesso, che racchiude in sé più identità contrastanti. Come hai costruito la sua psiche e quali sono state le tue principali fonti di ispirazione?

L’ispirazione è nata da un fumetto di Dylan Dog in cui un uomo manifestava due personalità contrastanti che convivevano dentro di lui. Da lì ho sviluppato il soggetto 626, un uomo che, nel corso della vita, ha creato un alter ego per affrontare i torti e le mancanze subite. Questa seconda identità prende il sopravvento nei momenti di necessità, quando serve spingersi oltre i limiti. Rappresenta la natura umana senza filtri, priva di regole o conseguenze. Credo che ognuno di noi abbia un lato “oscuro” da tenere a bada, ma cosa accadrebbe se prendesse il controllo e si esprimesse senza freni?

Il Consiglio rappresenta un’entità sopra governativa con un’ambizione inquietante: il controllo totale dell’umanità. Credi che ci siano paralleli con il mondo reale? Quanto c’è di critica sociale in questa storia?

Il Consiglio non è un’idea nuova: da sempre romanzi, film e teorie del complotto parlano di entità sovra-governative che mirano al controllo dell’umanità. Nel mio romanzo ho sviluppato questa figura come un’entità indefinita, che opera nell’ombra, un male silenzioso che può essere affrontato solo da un altro lato oscuro. Per quanto riguarda i parallelismi con la realtà e la critica sociale, preferisco che sia il lettore a trarre le proprie conclusioni.

Il rapporto tra Luis e il soggetto 626 evolve nel corso del romanzo, passando dal conflitto alla complicità. Cosa rappresenta per te questa dinamica e come hai bilanciato la tensione tra i due?

Luis e il soggetto 626 sono come il giorno e la notte, rappresentano il bene e il male. Nel corso della storia ho voluto esplorare entrambe le loro personalità per mostrare che, a volte, il compromesso è l’unico modo per trovare un equilibrio. Luis non ha mai odiato il soggetto 626, anzi, spesso ha provato empatia per lui, pur non condividendone le scelte e i metodi.

Il tuo romanzo affronta il tema della giustizia e del potere. Alla fine, il protagonista riesce a garantire un futuro migliore all’umanità. Sei ottimista riguardo alla possibilità che nella realtà trionfino la giustizia e la verità?

Sono cresciuto con la morale di fondo “il bene trionfa sempre”; quindi sì, nonostante tutto, sono ottimista  e voglio credere che prima o poi giustizia e verità trionfino sempre.

Questo romanzo è caratterizzato da un mix di generi e registri narrativi. Pensi che questo sia il tuo stile distintivo? Hai già in mente nuovi progetti che seguiranno questa stessa impronta?

Attualmente ho un altro libro in lavorazione, un fantasy che necessita di un lungo lavoro di editing. Anche questo romanzo è nato diversi anni fa, ma ho adottato una narrazione più tradizionale in terza persona. Non so se in futuro tornerò a mescolare diversi stili narrativi come in questo romanzo, ma di certo mi piace sperimentare con la scrittura.


Grazie, Matteo, per averci accompagnato in questo viaggio tra le pieghe più oscure della mente e del potere. Il tuo romanzo è un’opera intensa e stimolante che lascia il lettore con molte domande sulla natura dell’umanità e sul destino che ci aspetta. Invitiamo tutti i nostri lettori a scoprire questa storia e a lasciarsi trascinare nel suo vortice di tensione e riflessione. Alla prossima puntata di Pillole di Folklore e Scrittura!

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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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