Secondo anno di scrittura – Wolf Lonnie Fighting for Truth caso 2: Il giudizio del cosmo

E niente, avevo detto che Fighting for Truth sarebbe stata una serie più cerebrale, più matura, più grigia. Però ciò non mi ha fermato dallo scrivere un dibattimento legale… contro un alieno. Sì, avete letto bene. Un alieno. Con tanto di nome impronunciabile, crisi esistenziali cosmiche e un trauma intergalattico alle spalle.

Ma andiamo con ordine. Il secondo caso della serie si chiama Il Giudizio del Cosmo, e già dal titolo si capisce che non ci limiteremo al classico “coltello nella schiena e testimone cieco”: qui si parla di razzi esplosi, direttori avidi e senza scrupoli, extraterrestri minacciati dagli stessi terrestri, e l’inizio della fine della carriera di Wolf per le difficoltà estreme che troverà in aula.

Apro parentesi, tra questo caso e il precedente, ci sono un paio di mini casi extra che Wolf affronta, sia alleato che contro personaggi di altri autori, ma trattandosi di piccole aggiunte (non importanti quanto TuMour ecc), non vale la pena riassumerli estensivamente, basti solo dire che rinforzano l’idea che Wolf finora sta andando bene, e ovviamente ringrazio come sempre gli autori di questi casi. Comunque sia, scriverò un piè di pagina a fine articolo.

Inoltre faccio notare come sempre: sono ben al corrente della base spaziale presente in Phoenix Wright: Dual Destinies ma, come ho detto varie volte, Fighting for Truth venne scritto circa 5 anni prima.

(immaginate la mia gioia quando hanno annunciato Dual Destinies e ho scoperto le svariate similitudini, e tra l’altro nell’articolo precedente mi sono dimenticato di dire che Lilith è laureata in psicologia come una certa ragazza in giallo…)

Il caso

Wolf e Lilith sono stati invitati da Steven Zaren ad assistere al lancio di uno shuttle, Zaren è il proprietario della base spaziale. Durante il lancio, qualcosa va storto e lo shuttle esplode mentre è in orbita.

Dopo il panico iniziale, fa la sua comparsa l’ultimo personaggio principale della saga, una donna castana vestita di verde con l’amnesia, un atteggiamento no-nonsense e diretto, la capacità di comandare plotoni di insetti à la Shino Aburame, ovvero il procuratore che si fa chiamare Salinne.

Salinne, nonostante la sua amnesia, sembra ricordare Wolf e per questo si avvicina a lui e intende affrontarlo in sala udienze. Lei non ha mai affrontato casi prima d’ora.

Poco dopo viene arrestato Charl Razorbeard, il tecnico della base spaziale Zaren. L’accusa? Omicidio colposo: avrebbe sabotato un razzo durante la missione spaziale, provocando la morte dell’astronauta Francis Space. Solo che le cose non tornano. Charl si professa innocente e Wolf gli crede.

Ma Wolf non sa che questa volta… verrà distrutto in un modo che non dimenticherà mai.

Inizia il processo stanco, ma come sempre determinato e armato delle sue intuizioni, del suo ingegno e della sua intelligenza. Andrà tutto bene, dimostrerà l’innocenza di Charl in quattro e quattr’otto.

Ma poi arriva lei.

Salinne: l’impossibile macchina da guerra legale

Come Wolf inizia a costruire il suo caso, argomentando che ci potrebbero essere stati una serie di impedimenti (errore umano, errore dei pc, ecc a settare il razzo), Salinne interviene immediatamente in aula. E non interviene alla classica maniera.

Prima ancora che Wolf rifletta, prima ancora che Wolf completi ciò che sta per dire, prima ancora che Wolf apra bocca, Salinne anticipa e prevede ogni sua risposta. Formula le obiezioni per lui e obietta, subito dopo, alle obiezioni che avrebbe formulato.

Come Lucious, Salinne è di un’intelligenza superiore, ti smonta pezzo per pezzo come un ingegnere con un giocattolo… e sorride mentre lo fa. Mentre Wolf arranca cercando prove, lei ha già calcolato i prossimi tre errori che farà. Lei ha più prove, sia tecniche, sia decisive che circostanziali di qualsiasi altro procuratore. Ha preparato ragionamenti su quasi qualsiasi possibile scenario. Ha testimoni per qualsiasi dettaglio.

E più il processo prosegue, più Wolf perde colpi, riceve punture d’insetto e viene trattato alla stregua di un dilettante. Quando la dilettante, per logica, dovrebbe essere propri Salinne. Ma il suo livello supera qualsiasi cosa Wolf abbia mai visto, casi extra, non extra, regolari, inventati, qualsiasi cosa.

Tema di Salinne – Aether President Lusamine, Pokémon Sun/Moon

L’unica cosa che ferma, per qualche secondo (letteralmente), Salinne in sala udienze è una obiezione di Lilith che, da svampita/assente passa a essere improvvisamente molto in gamba, e la rivelazione che Charl, l’imputato, ha una figlia ospedalizzata, Crystal (che Lilith sembra già conoscere).

Salinne non riesce ad andare fino in fondo a causa della questione figlia, e fa rimandare il processo al giorno dopo.

Len Green… o meglio, Xal Archanian V: il principe alieno abbandonato sulla Terra

Le indagini del giorno dopo sembrano convergere su Steven Zaren, che avrebbe frodato l’assicurazione per intascarsi i soldi dell’esplosione dello shuttle. Anche perché Wolf e Lilith scoprono un detonatore ben celato nella sua stanza (dentro un pesce finto in un acquario per pesci…).

Ma puntualmente Salinne smonta tutto il loro lavoro e la situazione sembra finita. Wolf non ha più carte da giocare.
All’ultimo secondo, un’obiezione. Fa il suo ingresso in scena di nuovo Lucious Lowiss che sfida personalmente Salinne.

Lucious ha considerato un’altra possibile pista: un addetto alle pulizie di nome Len Green di cui è riuscito a tracciare un movimento sospetto. Sotto lo sguardo esterefatto di Wolf, Lucious riesce finalmente a prendere in contropiede Salinne (e sfrutta l’occasione per parlarci – dal dialogo tra loro due, Wolf intuisce che non solo Lucious la conosce, ma è anche felice di poterci parlare).

Viene quindi chiamato a deporre l’inserviente, e Lucious assiste personalmente Wolf (Lilith si fa da parte).

Len è un tizio talmente fuori posto da sembrare scritto per sbaglio. E infatti… non è umano. Wolf, dopo alcuni interrogatori e una prova bizzarra e inspiegabile che aveva trovato (del liquido blu sul motore del razzo), scopre che è in realtà Xal Archanian V, un principe alieno bloccato sulla Terra, impossibilitato per sempre a tornare indietro, mandato in incognito in una base spaziale per impedire alla razza umana di scoprire un pianeta abitato dal suo popolo, e quindi attaccarlo. Il liquido blu è il suo sangue.

Wolf vs Xal – Fate of the Unknown, Kingdom Hearts

Se gli umani avessero trovato il pianeta, lo avrebbero invaso, sfruttato, distrutto. E Steven Zaren ne era al corrente, ma guardava solo al profitto. Avrebbe comunque indetto la spedizione, ignorando completamente la questione guerre, per ottenere denaro e riconoscimento.

Xal, che ha vissuto in mezzo ai terrestri, sa che sarebbe successo. Sa che i terrestri avrebbero trovato il suo pianeta. Sa che avrebbero massacrato il suo popolo. E ha scelto di rimanere bloccato sulla Terra, per tantissimi anni, per prevenire il lancio quando sarebbe successo.

Post-caso: Lucious: l’uomo che sa tutto, e lo sa pure troppo; Crystal e Lilith: il caso ML-1 che riaffiora

E quando Wolf è ormai pronto ad affogare nel fango della sconfitta, chi arriva? Lucious. Di nuovo. Lo stesso tizio che era entrato in scena nel primo caso e aveva risolto tutto in quattro righe.

Lucious è l’angelo salvatore. Ma è anche l’ombra sul muro. Troppo perfetto, troppo rapido, troppo presente. Salva la giornata con una scioltezza fastidiosa, si mette visibilmente al centro dei riflettori e poi se ne va lasciando dietro una scia di interrogativi.

Chi è davvero? Cosa vuole? Perché sa tutto? E soprattutto… perché comincia a sembrare più protagonista di Wolf stesso? Wolf vince il caso, ma ha la sensazione di averlo, in realtà, perso e in modo estremamente umiliante – se non fosse arrivato Lucious, sarebbe andata così.

Inoltre, a processo concluso, viene rivelato che Crystal si sta riprendendo dalla malattia causata dal caso ML-1. Wolf chiede informazioni a Lilith, la quale, come sempre, non risponde, e resta in silenzio.

Temi: ossessioni e domande spaziali

Questo caso parla di verità. Di ciò che siamo disposti a fare per proteggerla. O per distruggerla.
Parla di colpevoli giusti e innocenti orribili, di giustizia oltre la legge, e di come il passato (anche quello dimenticato) non smetta mai di bussare.

Parla di Wolf che barcolla ma fa di tutto per non cadere per il bene del suo cliente e di sua figlia.
Di Salinne che si interroga su chi è e inizia a edificare la sua identità come macchina da guerra della sala udienze, cosa che avrà conseguenze serissime dopo.
Di Lilith che forse si ricorda troppo, e fa di tutto affinché non si crei interesse attorno al caso ML-1. Anche non fare quel passo in più che aiuterebbe Wolf.
E di alieni che uccidono per salvare il loro popolo.

Personalmente era la prima volta che provavo ad elaborare un colpevole simpatetico, e un caso legale così tanto combattuto, quindi ho provato a curare il più possibile la parte logica del caso e le motivazioni dei personaggi. E ricordo chiaramente che è uno dei casi che più mi sono divertito a scrivere, senza ombra di dubbio.

Ogni area del centro spaziale l’ho studiata accuratamente, riflettendo anche su cosa avrebbe potuto fregare un procuratore così potente e logico come Salinne: il fatto che quello che sembrava un essere umano era, in realtà, un alieno.

Mi esprimo anche su Salinne: era la prima volta che scrivevo intenzionalmente un personaggio volutamente overpowered (messo contro il protagonista e non “alleato” come Lucious), e devo dire è stato molto stimolante sforzarmi di farla apparire esageratamente forte, ma anche davvero complicato dosare le batoste di Wolf, senza però, allo stesso tempo, far sembrare che le dosassi. Perché se le avessi dosate, sarebbe stato evidente. Non gli ho risparmiato nulla.

Inoltre, un personaggio come Salinne è anche facilmente accusabile di essere Mary Sue… ma previsi e anticipai anche questo. Infatti l’identità di “Salinne” del personaggio è in parte intenzionalmente scritta come canon-sue 😉tant’è che è lampshadato da Lilith stessa.

Pensala così! Da accanita scrittrice di fanfiction, posso per certo dirti che un personaggio come Salinne susciterebbe il fastidio di chiunque! Arriva, fa la gradassa ed è, senza motivo, al livello del protagonista! Ah e non è un tizio strafigo.

Nota: casi extra prima di questo

L’asterico indica personaggi non miei

Ci sono un paio di casi prima di questo: A Robbed Turnabout e Guinea Pig. In A Robbed Turnabout, Wolf difende molto bene, con l’avvocato Gladys*, un uomo accusato di rapina a mano armata. Si tratta di un caso scritto senza tanti fronzoli in collaborazione con un altro autore.

In Guinea Pig, Wolf difende uno scrittore della sua casa editrice, la Lonnie & affiliati, ed è assistito in tribunale dalla cofondatrice Leona Peacedream (che tornerà a brevissima nella serie principale).
Perde il processo perché l’imputato è effettivamente colpevole (ma in circostanze strane). Solo che la sconfitta non è lontanamente sonora né umiliante come quella di Salinne, e al contrario il procuratore, De Grandville*, si congratula con lui per l’ottimo lavoro – di conseguenza non grava su Wolf. Quest’ultimo caso serve più per una storia non mia, che come integrale della serie di Wolf.

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Autore: Gabriele Glinni

Esperto di informatica, amante della scrittura creativa. Autore di Ascend-ent e Descend-ent. Sostenitore dell'arte della composizione di messaggi efficaci ed eloquenti.

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