Alla soglia del multiverso ft. Andrea Bonomi

Intervista ad Andrea Bonomi

“Il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco” è probabilmente una delle frasi più iconiche (e memate) uscite dall’universo Marvel negli ultimi anni. In effetti le storie incentrate sui supereroi hanno spesso parecchio a che fare con i mondi paralleli, ma non hanno certo l’esclusiva: del resto il tema affascina gli autori ormai da decenni ed è presente in un’enorme quantità di romanzi di fantascienza. E nel fantasy? C’è anche lì, tranquilli. Un ottimo esempio è il romanzo “Stardusters – La teoria del dove”, scritto da Andrea Bonomi e pubblicato da PAV Edizioni. La storia è incentrata su personaggi che vivono in mondi diversi e devono unire le forze per capire come fronteggiare una minaccia che rischia di sconvolgere il multiverso nella sua interezza.

Per conoscere meglio l’opera, ho deciso di fare quattro chiacchiere con chi l’ha scritta.

Ciao Andrea e benvenuto su Pillole di Folklore & Scrittura!

Cosa ti ha spinto a scrivere “Stardusters – La teoria del dove”?

I lockdown del 2020-2021. Mi sono ritrovato con un sacco di tempo libero in più e meno distrazioni. In molti ne hanno approfittato per fare figli. Io ho generato sia un libro che un bambino di nome Leonardo, diciamo che sono stato un po’ più attivo rispetto alla media. La vita ha cambiato velocità, così ho rallentato anch’io. Sono riuscito ad ascoltare le voci e le storie che avevo dentro. Erano anni che non scrivevo più e ho voluto riprovare. Avevo un’idea, una scintilla; poi, mettendola nero su bianco, la narrazione ha preso una piega che all’inizio non immaginavo. Ha preteso che la seguissi e ho fatto del mio meglio per assecondarla. Spero sia soddisfatta di me.  

È stato difficile progettare una storia che ha molto a che fare con il concetto di multiverso?

La vera difficoltà è far quadrare i conti, far convergere verso il climax trame e sottotrame che si muovono su piani distinti, in secondary world diversi, che in alcuni casi seguono regole non coincidenti. Il lettore deve arrivare in fondo e pensare: wow, questo cosa si è fumato? Le storie parallele con strani rapporti di causa-effetto o con finali circolari mi affascinano da sempre.

Una foto di Andrea Bonomi

Mi vengono in mente i libri di Jonathan Coe ma, per rimanere sul fantasy, basta pensare al “Signore degli Anelli”. È un meccanismo a orologeria: ognuna delle singole azioni messe in campo dai protagonisti in momenti e luoghi diversi sono parte di una sinfonia che si trasforma in una marcia trionfale verso lo scontro finale con le forze del male.

Che messaggio speri di riuscire a mandare ai lettori?

Pur avendo un’anima fantasy, “Stardurdusters” affronta tematiche di grande attualità. I secondary world sono versioni diversamente evolute del nostro pianeta, così ho provato a immaginare come si sarebbero risolti altrove i problemi che affliggono il nostro presente. Si parla di sovraffollamento globale (Thanos docet), di accesso alle risorse ambientali, del difficile rapporto tra coloni e popolazioni autoctone di un territorio (specialmente i Masai). Si parla anche del ruolo che la sessualità (incarnata da creature umanoidi denominate sagittari) gioca in ottica di “conservazione della specie” e di equilibrio della demografia mondiale.

Ci sono degli autori che reputi una fonte di ispirazione?

Interi universi narrativi sono alla base della mia visione, in primis la cinematografia di Nolan e la sua morbosa ossessione del tempo. “Interstellar” ha la pretesa di farci intravedere attraverso il buco (nero) della serratura la sterminatezza del cosmo che ci circonda. Per qualche istante di estasi si ha l’illusione di riuscire a comprendere il mistero che rappresenta l’infinito che ci racchiude in questa bolla di apparente normalità. L’epopea kinghiana della “Torre Nera” mi ha fatto letteralmente sognare quand’ero ragazzo, coi suoi mondi a metà strada tra il western e lo sci-fi, racchiusi in cerchi concentrici e sull’orlo del collasso. Amo follemente “Ritorno al futuro”, coi suoi intrecci spazio-temporali, pellicole come “Donnie Darko”, e avventure anime come “Il mistero della pietra azzurra”, “Conan il ragazzo del futuro” e “Your name”. Ho preso un pochino in prestito da ognuno di loro.

Cosa fai quando ti capita di bloccarti durante la stesura di un romanzo?

Con la scrittura non passa una grossa differenza rispetto a quel che succede quando litigo con Marta, mia moglie. Per un po’ la ignoro, faccio altro, aspettando il momento adatto per riappacificarmi. A volte lascio passare giorni interi. Ovviamente il primo passo tocca sempre a me. La sola differenza è data dall’efficacia degli strumenti di persuasione messi in campo da mia moglie.

A quale tipologia di lettori consiglieresti la lettura di Stardusters?

Dal mio punto di vista (assolutamente di parte) “Stardusters” ha un grosso pregio, e cioè essere l’amalgama tra due storie molto diverse. Da una parte abbiamo Alex, con la sua vita piuttosto confusionaria e un rapporto con una ex-moglie che viene affrontato in maniera tragicomica. Dall’altro si parla principalmente della relazione d’amore tra due adolescenti, Alina e Giona, costretti a destreggiarsi tra le assurde regole etiche della società in cui vivono, pur di assecondare i loro sentimenti.

Abbiamo due POV principali, quindi. Un adulto da una parte, in crisi esistenziale per una serie di ragioni, e una giovane ragazza africana dall’altra, coraggiosa e determinata. “Stardusters” è un libro trasversale, può essere apprezzato da chiunque, purché si sia disposti a lasciarsi trascinare in una storia ricca di risvolti, di situazioni imbarazzanti, di avventura, e con delle regole che in parte ricordano un gioco di ruolo.

Ci sarà un seguito? Sei al lavoro anche su altri progetti?

Senza altri lock-down all’orizzonte diventa complicato pensare ai progetti futuri (figli inclusi). Nel frattempo “Stardusters – La teoria del Dove” è il primo capitolo di una dilogia, che vedrà la sua conclusione nel corso del 2026. Alcune delle semine che hanno luogo in questo libro troveranno risposta definitiva al termine del prossimo volume. In certi casi i presupposti di partenza verranno capovolti; ci saranno delle belle sorprese. Il secondo capitolo della saga lascerà aperta la porta a ulteriori “esplorazioni”, ma la volontà di proseguire dipenderà in parte dal riscontro che otterrà questa dilogia. Infine avrei un paio di scritti nel cassetto che mi piacerebbe rispolverare, e un altro paio di idee interessanti. 

Grazie per il tempo che ci hai dedicato, Andrea! Potete trovare “Stardusters – La teoria del dove” su Amazon e sul sito di PAV Edizioni.

Avatar di Sconosciuto

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

Lascia un commento