Ha senso imporsi un numero minimo di parole da raggiungere?

Rileggendo “On Writing”, un ottimo libro in cui Stephen King parla della sua vita e della scrittura creativa, mi sono imbattuto in un passaggio che mi ha lasciato un po’ perplesso. Nella parte centrale del romanzo, l’autore del Maine invita tutti gli aspiranti autori a scrivere almeno 1.000 parole al giorno (la metà esatta della sua media giornaliera). Di per sé non è un consiglio del tutto sbagliato: dedicare ogni giorno un po’ di tempo alla scrittura è un ottimo modo per restare allenati e dare vita alla storia che si desidera raccontare quando è ancora fresca nella propria mente. Ciò che mi lascia perplesso è l’invito a fissare un numero minimo di parole da raggiungere. Quando uno scrittore alle prime armi si siede di fronte a un computer o a un pezzo di carta, l’ultima cosa di cui ha bisogno è una fredda cifra a cui guardare con timore, soprattutto se ha poco tempo libero da dedicare alla scrittura.

Fissare un traguardo da raggiungere può essere stimolante per alcune persone, non lo metto in dubbio, ma per altre si rivela solo una fonte di ansia e sensi di colpa, che di certo non aiutano a portare a termine un romanzo. Per come la vedo io, uno scrittore deve sentirsi libero di smettere di scrivere nel momento esatto in cui non si diverte più a farlo, anche se ha prodotto solo poche righe. L’importante è ricordarsi sempre che “poco è meglio di nulla”, che le giornate no capitano a tutti e che col passare del tempo i risultati arrivano sempre, a patto di essere costanti.

Sforzarsi di raggiungere un certo numero di parole ogni giorno può essere una delle cause del blocco dello scrittore, uno dei più grandi nemici di un autore. Per evitare che succeda è importante trovare un equilibrio tra il desiderio di essere produttivi e quello di divertirsi mentre si scrive. Inoltre, è importante tenere presente che a volte le idee migliori arrivano quando si procede a un ritmo meno frenetico e si da il giusto tempo alla storia per maturare e andare nella giusta direzione. Non sempre la prima intuizione è la più giusta.

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Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e, oltre a essere un giornalista, sono l’autore del libro urban fantasy Cronache dei Mondi Connessi – I difensori del parco, edito da PAV Edizioni. Nel 2023 ho vinto il concorso Sogni di Fantasy 2 con il racconto Sylenelle, ladra di sogni. Collaboro anche con la rivista Weirdbreed, per la quale ho realizzato il racconto La carne più buona del mondo, alcuni articoli e delle interviste. Nel mio blog, Pillole di Folklore e Scrittura, parlo di libri, scrittura creativa, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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