Dopo un 2023 ricco di uscite importanti, il 2024 è senz’altro stato senz’altro un anno più tranquillo dal punto di vista videoludico, ma in tutta sincerità non posso certo dire di essermi annoiato, soprattutto grazie a una certa azienda di Shinagawa che tra remake, versioni rivedute e corrette e nuove IP ha fatto di tutto per provare a monopolizzare il mio tempo libero negli scorsi dodici mesi. Prima di procedere al consueto riepilogo, vi ricordo che potete recuperare gli episodi precedenti di questa rubrica annuale cliccando sui link che vi lascio qui di seguito:
2020
2021
2022
2023
Gennaio
Dopo aver apprezzato il primo Coffee Talk nel corso del 2022, a gennaio 2024 ho giocato al suo sequel Coffee Talk Episode 2: Hibiscus & Butterfly. Il gioco riprende con fedeltà la struttura del suo predecessore, dando ampio spazio ai dialoghi tra i personaggi e limitando il “gameplay attivo” alle brevi sezioni durante le quali bisogna preparare una bevanda in grado di soddisfare il palato dei propri clienti.

Grazie all’aggiunta di alcuni ingredienti, le opzioni a propria disposizione sono maggiori, ma non si arriva mai a livelli di complessità eccessivi (il fulcro dell’esperienza resta sempre e comunque la narrazione). Non ho portato a termine il gioco (devo essere arrivato più o meno a metà), ma conto di farlo in futuro, anche perché il numero di ore richiesto per arrivare ai titoli di coda è bassino.
Nel corso del mese ho anche rigiocato un po’ a tempo perso a The Legend of Zelda: Ocarina of Time, arrivando fino al Santuario della Foresta. Ogni tanto è bello riprendere in mano i capolavori del Nintendo 64, perché pur essendo datati (soprattutto dal punto di vista visivo) hanno ancora un fascino innegabile.

Febbraio
A febbraio ho passato centinaia di ore su Persona 3 Reload, il remake di uno dei miei videogiochi preferiti di sempre. Atlus ha svolto un ottimo lavoro nel tirare a lucido il capitolo che ha contribuito alla resurrezione della saga: non solo l’ha reso meraviglioso da guardare (la direzione artistica è da applausi) e da sentire (Lotus Juice si è superato e Azumi Takahashi non mi ha fatto rimpiangere Yumi Kawamura), ma è anche intervenuta sulle parti del gampelay invecchiate peggio, come il sistema di combattimento (ora è possibile controllare direttamente i compagni di squadra, proprio come in Persona 3 Portable) e l’esplorazione del Tartaro, che è stata resa più varia e divertente.

Ho apprezzato parecchio i nuovi contenuti e mi sono sembrati amalgamati in modo intelligente con quelli ereditati dalla versione classica del gioco. Devo ancora giocare al DLC “Episode Aigis”, ma non essendo mai stato un grande amante di The Answer non la considero una priorità.
Marzo
Nel corso del terzo mese dell’anno ho platinato Persona 3 Reload e giocato a Death’s Door, titolo molto carino che trae spunto dagli Zelda classici e, in parte, anche dalle opere di From Software.

Non l’ho portato a termine perché dopo un po’ mi sono stufato, ma ho comunque fatto quasi tutti i dungeon e ho avuto modo di apprezzare il sistema di crescita del personaggio messo a punto dal team di sviluppo, capace di regalare parecchie soddisfazioni. In alcuni punti però l’ho trovato un pelo troppo frustrante, devo essere onesto.
Aprile
In passato sono stato un grande amante della saga “Tales of”, ma è ormai da un po’ di anni che non riesco più a godermi un gioco della serie come vorrei. Speravo che con Tales of Arise le cose sarebbero andate diversamente e invece sono rimasto scottato di nuovo.

In totale credo di essere riuscito a giocarci per una quindicina di ore prima di gettare la spugna di fronte a una trama poco entusiasmante e a un sistema di combattimento tanto divertente contro i nemici normali quanto frustrante durante le boss fight. Avrei voluto tenere duro ancora per un po’, ma poi mi sono reso conto che non avrebbe avuto senso continuare a dedicare del tempo a un gioco con il quale non riuscivo proprio a entrare in sintonia.
Per scacciare la delusione mi sono buttato su Virtue’s Last Reward e l’ho portato a termine di nuovo. Anche se nulla potrà mai restituirmi le emozioni della prima volta in cui lo giocai, rivivere l’esperienza è stato comunque divertentissimo e il tempo dedicato a 999 nel 2022 mi ha permesso di apprezzare ancora di più alcuni snodi cruciali della trama (oltre a certi easter egg molto carini).

Maggio
Il gioco più interessante sul quale ho messo le mani nel corso di maggio è stato senz’altro Animal Well, una sorta di Metroidvania (privo di armi però) che può fregiarsi di un’atmosfera unica nel suo genere, magica e al tempo stesso inquietante.

Per un po’ di ore mi sono divertito a esplorare i vari ambienti che compongono la mappa e a risolvere i puzzle sfruttando alcuni oggetti piuttosto insoliti, ma devo ammettere che a un certo punto mi sono stufato e ho lasciato perdere il gioco, ripromettendomi però di riprenderlo in mano in un secondo momento (finora non è ancora successo).
Giugno e luglio
Accorpo i due mesi perché sono stati entrambi dominati da un unico gioco: Elden Ring. In vista dell’uscita del DLC “Shadow of the Edrtree” ho giocato tantissimo all’open world di From Software, anche per recuperare la memoria muscolare necessaria al superamento degli scontri più ostici. L’allenamento ha dato i suoi frutti, anche se non mi ha comunque impedito di perdere più volte contro alcuni dei boss più temibili dell’espansione.

Parlando più nel dettaglio di quest’ultima, devo dire di averla apprezzata tantissimo, soprattutto per la cura che From Software ha riposto nella creazione delle ambientazioni che si scoprono esplorando la Terra delle Ombre. Anche l’esplorazione mi ha regalato delle soddisfazioni immense, però non è sempre stato intuitivo capire come raggiungere certe parti della mappa. Alcuni combattimenti mi sono piaciuti tantissimo, mentre altri mi sono sembrati eccessivi persino per gli standard dei Souls.
Agosto
Ad agosto ho approfittato della riedizione uscita su Nintendo Switch per giocare per la prima volta a Baten Kaitos Origins, prequel del jrpg che tanto avevo amato ai tempi del GameCube. Pur portandosi dietro il peso degli anni (il genere si è evoluto parecchio nelle ultime due decadi), il gioco propone comunque un battle system accattivante (anche se all’inizio può confondere un po’) e una trama capace di regalare grandi sorprese, arrivando persino a stravolgere il significato di alcuni eventi di “Le ali eterne e l’oceano perduto”.

Non nego di aver sfruttato le agevolazioni presenti in questa riedizione per superare alcuni dei punti più tediosi, ma per il resto del tempo ho cercato di andare avanti affidandomi solo alle mie capacità (e a un paio di guide online, perché perdersi per strada alcuni dettagli importanti è fin troppo facile).
Settembre
Dopo aver finito Baten Kaitos Origins mi sono buttato sulla Ace Attorney Investigations Collection, nata per salvare dall’oblio le due avventure con protagonista Miles Edgeworth (soprattutto la seconda, rimasta a lungo confinata in Giappone). Se a livello di trama non è cambiato nulla, lo stesso non si può dire della veste grafica, che ora può contare su dei bellissimi sprite in HD (ma chi vuole può usare quelli del 2011 senza problemi).

Mi sono divertito parecchio a rigiocare al primo Ace Attorney Investigations, soprattutto perché tra una cosa e l’altra non lo portavo a termine da una decina di anni. Con il secondo non sono riuscito a fare troppi progressi, perché verso la fine del mese ho dovuto accantonarlo per buttarmi a capofitto su The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom.

La prima avventura classica con protagonista la principessa (il precedente su CD-i non conta) ha saputo regalarmi svariate ore di divertimento e ha assorbito buona parte del mio tempo libero per almeno un paio di settimane (oltre alla trama principale ho fatto anche tutte le missioni secondarie). L’idea di permettere a Zelda di creare copie di oggetti e mostri si è rivelata vincente e ha reso sia l’esplorazione che i combattimenti piuttosto diversi da quelli presenti negli altri capitoli della saga. Certo, alcune Repliche si sono rivelate meno utili di altre e ho trovato il menù che le racchiude abbastanza scomodo da navigare, ma nel complesso ho apprezzato l’implementazione della nuova meccanica. È stato bello tornare ad avere a che fare con dei dungeon un po’ più lineari rispetto a quelli presenti negli ultimi Zelda 3D e la presenza al loro interno di Repliche alquanto utili mi ha un po’ restituito le sensazioni che provavo nei vecchi episodi quando trovavo un oggetto nuovo all’interno dei forzieri. Non avevo grandi aspettative sulla trama, quindi sono rimasto piacevolmente sorpreso quando si è rivelata più intrecciata del previsto alla lore della saga (non dico altro per evitare spoiler).
Ottobre
All’inizio di ottobre ho notato WWE 2K24 tra i giochi in regalo con il PlayStation Plus e mi sono affrettato a scaricarlo, perché mi piace l’idea avere sempre a disposizione un gioco di wrestling sul quale buttarmi quando non ho voglia di giocare ad altro. Ammetto di non aver notato grossi cambiamenti rispetto agli episodi più recenti della serie, ma mi sono comunque divertito a provare i nuovi wrestler introdotti e il ritorno dal passato di alcune stipulazioni mi ha fatto parecchio piacere.

Il gioco sul quale ho passato il maggior numero di ore nel corso del mese è stato senz’altro Metaphor: ReFantazio, il nuovo jrpg del team che ha realizzato gli ultimi Persona (dal 3 in poi). Pur ereditando numerosi elementi dalla saga che ho appena citato, il gioco si è comunque dimostrato in possesso di una propria identità, non solo dal punto di vista del sistema di combattimento (che sotto alcuni punti di vista può essere considerato un mix tra quello di Persona e quello di Shin Megami Tensei) ma anche per quanto riguarda trama, ambientazione e tematiche affrontate. Ho apprezzato parecchio sia l’uso intelligente di alcuni trope tipici del genere fantasy sia la scelta di sovvertire le aspettative del giocatore (anche se alcuni colpi di scena sono riuscito a prevederli senza grosse difficoltà). I personaggi principali mi sono piaciuti e per una volta è stato bello avere a che fare con un cast più adulto rispetto a quello dei Persona, dove si ha a che fare per la maggior parte del tempo con dei liceali (non l’ho mai trovato un problema, ma ogni tanto è bello cambiare). Per una volta anche chi è entrato a far parte del party per ultimo ha avuto il giusto spazio per farsi conoscere e avere un arco di evoluzione interessante.

Apprezzabili anche i cambiamenti apportati ai social link (so che ormai non si chiamano più così, ma l’abitudine è dura a morire ahahah). Ridurre a 8 il numero di “episodi” non ha solo reso le storie meno annacquate, ma mi ha anche permesso di portare a termine tutto in un solo playthrough, senza dovermi affidare alle guide online (non posso dire lo stesso per Persona 3 Reload lol).
Per quanto riguarda il ritmo della narrazione, per circa due terzi del gioco l’ho trovato impeccabile, ma verso la fine c’è stata un’accelerazione repentina e in un paio di occasione ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte a dei contenuti tagliati o accorciati moltissimo. Un altro elemento che mi ha fatto storcere un po’ il naso è la ripetitività dei dungeon secondari, che alla lunga finiscono per sembrare fin troppo simili l’uno all’altro. Si tratta comunque di problemi che non hanno intaccato troppo la godibilità dell’esperienza.
Novembre
Di solito in questa rubrica non parlo delle applicazioni per smartphone, soprattutto perché tendo a usare molto raramente i dispositivi mobile per giocare. Devo però fare un’eccezione per Pokémon Trading Card Game Pocket, perché da quando è uscita non ho passato un giorno senza giocarci per almeno qualche minuto.

L’idea di poter collezionare le carte in formato digitale mi piace parecchio (anche perché è possibile farlo senza spendere soldi ahahah) e pure gli scontri con gli altri giocatori si sono rivelati soddisfacenti, soprattutto perché rispetto a quelli del TCG vero e proprio sono un po’ più semplici e veloci, quindi perfetti per una pausa rapida. Certo, il metagame è un po’ squilibrato, ma credo che con l’arrivo di nuove espansioni la situazione potrebbe migliorare.
Dicembre
Mi tocca fare un’altra eccezione alla regola delle app, perché nel corso di dicembre mi sono appassionato abbastanza a Girls’ Frontline 2: Exilium, un gioco di strategia con elementi in comune con Fire Emblem e X-Com (ammetto di conoscere poco quest’ultima serie, ma da quel che ho visto il paragone mi sembra azzeccato).

Non è un capolavoro, però il gameplay è abbastanza divertente e il design delle Doll mi piace. La componente gacha è un po’ un tasto dolente (più che altro per l’enorme quantità di “valute” presenti all’interno del gioco), ma tutto sommato sono riuscito a gestirla senza grossi problemi.
Ultimi appunti
Nel corso del 2024 ho anche acquistato Shin Megami Tensei V (a metà prezzo), ma ho preferito evitare di giocarlo troppo vicino a Metaphor perché il rischio di stufarmi mi sembrava alto. Oltre a WWE 2K24 ho anche provato AEW Fight Forever, ma l’ho lasciato perdere dopo una manciata di ore a causa di un gameplay poco affine ai miei gusti.
Edit dal futuro: Ah, mi sono dimenticato di parlavi di Digimon World e ho rimediato QUI 💀