Nella mitologia norrena, Yggdrasil è l’immenso albero cosmico che con i suoi rami sorregge i nove mondi nati grazie al sacrificio di Ymir, il primo gigante di ghiaccio. Non è ben chiaro a quale specie appartenga, ma secondo molti è un frassino. Altre fonti lo classificano come una quercia o un tasso.
L’albero ospita alcune forme di vita, come lo scoiattolo Ratatoskr, il Wym Níðhöggr (sempre annidato tra le sue radici) e l’immensa aquila che vive sulla sua cima.
Il nome della pianta significa, secondo le interpretazioni più affidabili, “cavallo di Yggr”. Il termine cavallo, in questo caso, è utilizzato come metafora per il “patibolo”. Yggr, invece, significa “terribile” ed è uno dei tanti epiteti di Odino. Il nome fa riferimento alla circostanza in cui il padre degli dei rimase appeso all’albero cosmico per nove giorni e nove notti, alla ricerca di una conoscenza superiore ottenibile solo grazie a questo tipo di sacrificio.
I rami di Yggrasil sostengono l’intera volta celeste.
Secondo il poema Grímnismál, una delle principali fonti della mitologia norrena, l’albero poggia su tre radici. Una è diretta verso il regno dove risiedono gli Aesir (gli Dei), noto come Ásaheimr, un’altra giunge fino a Jötunheimar, la terra dei giganti. La terza radice, infine, raggiunge il Niflheimr, il regno del ghiaccio e del freddo.