Non tutti sanno che l’albero di Natale, ormai diventato uno dei simboli più riconoscibili della festività cristiana, ha le proprie origini nella tradizione germanica e celtica precristiana. In occasione di Yule, la festa del solstizio d’inverno, i popoli antichi erano soliti decorare un albero con piccoli campanelli e rappresentazioni del sole e del Dio della Luce, per poi portarlo nelle proprie abitazioni per offrire un riparo agli spiriti del bosco.
Perché si celebra Yule?
Sembra che il termine Yule derivi dalla parola norrena Hjól, che significa “ruota”. In occasione del solstizio d’inverno, infatti, “la ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire”. L’idea è che dopo la fine di un ciclo (coincidente con Samhain) ne inizi un altro. La festa di Yule, che si celebra tuttora nel paganesimo e nel neopaganesimo (il 21 dicembre nell’emisfero settentrionale e il 21 giugno nell’emisfero meridionale), simboleggia anche il passaggio dalle tenebre alla luce. È proprio dopo il solstizio che le giornate iniziano ad allungarsi e inizia il cammino verso il risveglio della natura (in primavera).
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