Il fantasma nella macchina narrativa – Il caso di W. D. Gaster

Nel mondo della narrativa, esistono personaggi che entrano in scena con fanfare, luci, effetti speciali e monologhi infiniti. E poi ci sono loro: i fantasmi. Non nel senso paranormale, ma nel senso più subdolo, inquietante e affascinante possibile. Parliamo di quei personaggi che non appaiono mai, di cui si parla appena sussurrando, e che proprio per questo finiscono per diventare le figure più iconiche dell’intera opera.

Un esempio perfetto? W. D. Gaster, direttamente da Undertale, il capolavoro indie che ha riscritto le regole dei giochi di ruolo con un motore grafico fermo al 1994 e una scrittura più tagliente di un coltello da cucina giapponese.

Gaster non compare mai — o meglio, compare solo in condizioni estremamente rare, tramite glitch, NPC dimenticati in angoli remoti o stanze che sembrano costruite apposta per farti domandare se hai davvero visto quello che hai visto. Eppure, è ovunque. È nel codice, è nella lore, è nelle teorie. È Schrödinger in pixel art.

Continua a leggere “Il fantasma nella macchina narrativa – Il caso di W. D. Gaster”

Antonella Aversente: Una Coriglianese al Salone Internazionale del Libro di Torino

Quest’anno, il Salone Internazionale del Libro di Torino accoglie una nuova voce nel panorama letterario italiano: Antonella Aversente. Nota blogger calabrese, Antonella si presenta per la prima volta come scrittrice con il suo debutto letterario, Revence, un romanzo che affascina e coinvolge i lettori con la sua trama intrigante e i suoi temi profondi. Originaria di Corigliano Rossano, Antonella ha sempre nutrito una grande passione per la scrittura. Con Revence, debutta nel mondo della narrativa con una storia che esplora temi universali come l’amore, la solitudine e la ricerca di sé stessi. La protagonista, Alice, una ragazza di sedici anni, si trasferisce con la sua famiglia in una nuova casa, dove inizia a vivere esperienze misteriose legate ai suoi sogni.

Continua a leggere “Antonella Aversente: Una Coriglianese al Salone Internazionale del Libro di Torino”

Power creep e altri crimini narrativi: perché i personaggi meritano di più

Nel mondo della narrativa seriale, c’è una malattia silenziosa che colpisce anche le migliori saghe: si chiama power creep. È subdola, è letale, e ha fatto più vittime di Freezer al raduno annuale dei Namecciani. Non parliamo solo di personaggi: parliamo di rilevanza narrativa, di equilibri distrutti e di protagonisti che diventano semidei mentre i loro amici… beh, restano a casa a guardare.

Chiariamolo subito: il power creep è quel fenomeno per cui i personaggi devono diventare sempre più forti per restare interessanti. Ma a che prezzo? A quello di lasciare indietro personaggi adorati, relegati al ruolo di cheerleader con le braccia incrociate. Krillin, Yamcha, Tien, Sakura… se state leggendo questo, vi vediamo e vi vogliamo bene.

Continua a leggere “Power creep e altri crimini narrativi: perché i personaggi meritano di più”

Come scrivere un villain megalomane, irresistibile e inarrestabile: il caso del dottor Eggman

Nell’universo narrativo, poche figure risplendono con la stessa assurda, esagerata e affascinante brillantezza del villain egomaniaco. Tra questi, il Dottor Ivo “Eggman” Robotnik è uno degli esempi più lampanti e duraturi: genio del male, costruttore di robot dalla dubbia efficienza ma dallo stile inconfondibile, eterno rivale di Sonic the Hedgehog. Dietro la sua buffa silhouette e i suoi baffoni inconfondibili, si cela uno dei villain più emblematici della narrativa videoludica. Ma perché funziona così bene? E soprattutto: come si scrive un villain come lui?

In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande esplorando cosa rende il villain egomaniaco credibile, divertente e narrativamente potente. Concluderemo analizzando il caso esemplare del dottor Eggman, un personaggio che, nonostante mille sconfitte, riesce sempre a rientrare in scena, fedele alle sue folli convinzioni.

Continua a leggere “Come scrivere un villain megalomane, irresistibile e inarrestabile: il caso del dottor Eggman”

Empatia e colpa: il thriller morale, il caso di Acro e Ini Miney

Nel mondo del thriller giudiziario, pochi elementi sono così affascinanti e narrativamente complessi come il colpevole simpatetico. Non basta che l’assassino sia “comprensibile”: dev’essere umano. Deve incarnare un conflitto morale che il pubblico può non solo comprendere, ma anche sentire. È questa la chiave che rende la serie Ace Attorney particolarmente memorabile: in molti dei suoi casi, l’enigma giudiziario si fonde con un ritratto tragico dell’animo umano.

Tra i tanti imputati ambigui che popolano la saga, due in particolare si prestano a un confronto illuminante: Ken Dingling, alias Acro, e Ini (Mimi) Miney. Apparentemente, Acro è il più “simpatico” dei due: ha perso tutto, ha subito un trauma devastante e vive con il peso del proprio errore, dopo aver tentato la vendetta. Ini, invece, appare fredda, manipolatrice, e arriva persino a incastrare un’innocente cara a Phoenix (Maya). Ma a un’analisi più profonda, la verità narrativa si ribalta.

Continua a leggere “Empatia e colpa: il thriller morale, il caso di Acro e Ini Miney”

Sparire è facile. Avere rispetto, no – Una lettera aperta a chi ha deciso di andarsene in silenzio

Disclaimer: da tempo avevo in mente di scrivere un articolo su uno dei fenomeni più in voga dell’ultimo millennio, il bellissimo mondo del ghosting. Un fenomeno che ripudio con tutto il cuore. Anziché scrivere il classico articolo, spero apprezzerete l’idea di una lettera.


Continua a leggere “Sparire è facile. Avere rispetto, no – Una lettera aperta a chi ha deciso di andarsene in silenzio”

Come i personaggi secondari contrapposti rafforzano la narrazione – Il caso di Rhoda Teneiro e Cammy Meele

Nel mondo della scrittura narrativa, uno degli strumenti più affascinanti e potenti è l’utilizzo di personaggi secondari contrapposti per arricchire la trama e riflettere le tematiche centrali. Un esempio brillante si trova in Ace Attorney Investigations, dove Rhoda Teneiro e Cammy Meele rappresentano due lati opposti della stessa medaglia: due assistenti di volo, apparentemente simili per ruolo, ma profondamente diverse nella loro caratterizzazione e funzione narrativa.

Continua a leggere “Come i personaggi secondari contrapposti rafforzano la narrazione – Il caso di Rhoda Teneiro e Cammy Meele”

Il potere narrativo di restare bloccati con il villain, il caso di Matt Engarde

In molte storie, il villain è un ostacolo da battere, un nemico da fermare, una presenza incombente, come un muro. Eppure, una tecnica narrativa particolarmente potente e interessante sovverte questa dinamica, costringendo il protagonista – e, di conseguenza, il pubblico – a convivere con il male, a essere intrappolato in una relazione involontaria con l’antagonista.

Continua a leggere “Il potere narrativo di restare bloccati con il villain, il caso di Matt Engarde”

“Perché lo fai?” – L’importanza della chiarezza nelle motivazioni dei personaggi

Nel grande circo della narrativa, i personaggi si muovono spinti da motivazioni che vanno dal cristallino al “ma che diamine ti passa per la testa?”. Alcuni vogliono vendetta, altri cercano l’amore, altri ancora vogliono solo un panino e un po’ di pace (e francamente, posso relazionarmi di più con quest’ultimi). Ma quando una motivazione funziona? Quando, invece, ci troviamo a sbuffare per il continuo tira e molla emotivo di un protagonista? Scendiamo in questo abisso narrativo con qualche esempio degno di nota.

Continua a leggere ““Perché lo fai?” – L’importanza della chiarezza nelle motivazioni dei personaggi”

Quando il protagonista diventa il boss finale: un ribaltamento epico nella narrazione

Nei videogiochi, negli anime e nelle serie TV, le boss fight sono tra i momenti più intensi ed emozionanti, un momento che, se ben scritto, è superfigo e ti tiene incollato allo schermo con il fiato sospeso. Ma cosa succede quando il boss finale non è un nemico qualsiasi, ma proprio il protagonista che hai seguito e amato per tutta la storia? Questo colpo di scena cambia completamente le carte in tavola, creando una tensione incredibile e mettendo alla prova sia i personaggi che le emozioni di chi sta giocando o guardando.

Continua a leggere “Quando il protagonista diventa il boss finale: un ribaltamento epico nella narrazione”