Cosa significa per me scrivere un romanzo: aprire porte e sfondare portoni

Scrivere un romanzo, per me, non è mai stato qualcosa di costante. Non sono uno di quegli autori disciplinati che si svegliano ogni mattina con l’idea chiara di dover riempire dieci pagine, a prescindere dall’umore o dall’ispirazione. No. Scrivere, per me, è un hobby discontinuo, capriccioso, che si nutre di scintille. Per cominciare, mi servono almeno tre ingredienti fondamentali: ispirazione, idee e voglia. E non sempre li trovo pronti a tavola, anzi. A volte spariscono per mesi interi, come se avessero deciso di concedersi una lunga vacanza senza avvisarmi.

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