App di dating, quali sono i pro e i contro? [Off Topic]

Alcune app di dating

Ciao a tutti e bentornati su Pillole di Folklore e Scrittura! Oggi inauguriamo la rubrica [Off Topic] dove parleremo di argomenti che poco o nulla hanno a che fare con il mondo della narrativa o della mitologia. Per l’occasione, ho deciso di intervistare Gabriele su un argomento di cui personalmente so poco o nulla: le app di dating. Queste famigerate applicazioni promettono di aiutare gli utenti a trovare la loro anima gemella con facilità. Ma è davvero così? Scopriamolo assieme!

Ciao Gabriele e grazie per questa intervista! Per iniziare, perché non ci parli delle app di dating che hai utilizzato finora? Qual è quella con cui ti sei trovato meglio?

Durante la quarantena ho utilizzato un vasto numero di dating apps. Dalle più gettonate (Tinder, Meetic, Badoo, etc.), alle meno gettonate (Lovoo, Lovepedia) a quelle più remote (Parship).

Quello che posso immediatamente dire è che “trovarsi meglio” è molto relativo: infatti, tantissime dating app, per funzionare, hanno bisogno di una quota di pagamento e sono quasi inutilizzabili senza.

O meglio ancora, ti danno l’illusione di poter essere utilizzate, e, al dunque, ti chiedono ingenti spese in cambio anche solo della visualizzazione di un messaggio/like.

Considero molto onesti, su questo punto di vista, Tinder e Lovepedia, che sono gratuiti, ma ovviamente hanno i loro contro.

Tinder non darà risalto in nessun modo a un profilo senza abbonamento (che quindi spunterà nella selezione molto più raramente rispetto a qualcuno con l’abbonamento), mentre Lovepedia è infestato da profili falsi e scammer, di cui ho avuto diretta esperienza.

In generale posso dire che non me la sento di segnalare una dating app specifica, e solo alcune hanno prodotto risultati, e nemmeno quelli sperati/desiderati.

Che impressioni hai avuto la prima volta che hai utilizzato una di queste app?

Ho avuto l’impressione (falsissima) che avrei trovato l’amore facilmente, e invece era, appunto, solo un’impressione.

Ora il tuo punto di vista è cambiato?

Assolutamente.

Ottenere match è molto facile, ovviamente e soprattutto al migliorare della qualità delle foto esposte (attenzione ai termini usati). Ho avuto infatti centinaia di match, non è un’esagerazione. Ma ci si rende lentamente conto di che genere di persone, sia uomini che donne, “infestano” le dating app, e che anche solo avere un dialogo tendente all’umano/normale è impresa rara.

Vuoi parlarci di una tua esperienza negativa o strana con le app di dating?

Uhh! Ne ho una vasta collezione!

Non citerò per esteso i nomi delle ragazze che ho conosciuto, e mi limiterò ad assegnare una lettera o un numero casuale a ciascuna di esse.

La primissima esperienza in assoluto, con P., è stata il ghosting puro: scambio di battute su Tinder, aggiunta del contatto altrove, e da lì sparizione totale subito dopo.

La seconda esperienza, con S., è ben più interessante: abbiamo avuto una chiacchierata iniziale perfettamente normale, che ben presto è sfociata in un dibattito sull’esistenza dell’amicizia tra uomo e donna e di come questa sia impossibile, e che dunque è sospetto che io avessi amicizie femminili. Sono stato “cannato” sulla base di questo.

La terza esperienza, con 1, è avvenuta nel summenzionato sito Lovepedia: la ragazza si è presentata come una russa che vive a Saransk ed era interessata al mio profilo. A seguire scambi di email con annesse foto “teoricamente” sue e lunghi racconti sul suo passato. Lo scambio di email è terminato con una richiesta di versamento di 700 euro per potere comprare i biglietti aerei per venire a Roma a visitarmi. Già poco convinto, in quel momento i miei dubbi sono stati confermati.

Avrei moltissime altre esperienze da raccontare, ma per non tirare troppo per le lunghe, ho avuto anche casi di ragazze iscrittesi per prendere in giro i ragazzi con gli amici, ragazze il cui profilo è un insieme di “vade retro Satana”, e generalmente ragazze che spariscono dopo un primo dialogo senza alcuna spiegazione.

E per quanto riguarda le esperienze positive?

Immediatamente segnalo un’amicizia nata su Badoo. Generalmente, nella mia esperienza, moltissime ragazze che si iscrivono per amicizia offrono limitati spunti di conversazione nel loro profilo, o si limitano alle chiacchiere più banali (come stai? Cosa fai? Com’è il tempo?), alcune pretendendo anche risposte istantanee.

Invece, l’amica che ho conosciuto è stata anche una delle poche a inserire un interesse nel suo profilo, e la ragione per cui ho voluto contattarla.

Tuttavia, come già detto, non è il motivo per cui mi sono iscritto.

Quanto è difficile per un uomo farsi notare su queste app?

Non è poi così difficile. Da marzo sono stato in grado di dimagrire parecchio e quindi di provvedere foto di migliore qualità. Di riflesso sono aumentati i miei match.

Tuttavia, prima di tutto c’è un dislivello sconvolgente tra attenzione che ricevono gli uomini e le donne: come uomo, le visite e i like che ricevo sono ragionevoli e gestibili.

Come donna succede l’opposto. Sia per sentito dire da amiche, sia testando con una foto di una mia versione femminile ricavata dall’app FaceApp, ho notato che le donne vengono letteralmente assaltate di messaggi e richieste di ogni tipo.

Credo che sia questo il vero problema nel farsi notare.

Hai qualche consiglio per chi si approccia per la prima volta al mondo degli appuntamenti online?

Preparate foto di qualità e un profilo che non vi faccia suonare come una persona arrogante, ma piuttosto come qualcuno con cui le donne abbiano desiderio di parlare. Qualche hobby contornato di emoji non guasta.

Preparatevi al peggio e siate sempre dubbiosi. In particolare, è molto facile lasciarsi convincere che uno o due match siano un’ottima cosa, e questo potrebbe portare a spendere più soldi in ulteriori iscrizioni. Ma la realtà non è questa.

Fino al concretizzarsi di un incontro, non date per scontato niente.

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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