George Orwell – Omaggio alla Catalogna – Recensione

Il resoconto personale di George Orwell Omaggio alla Catalogna riguarda la guerra civile spagnola del 1936 che vedeva i fascisti di Franco schierati contro i socialisti e gli anarchici.

Orwell prese parte come miliziano del partito di sinistra antistanilista POUM. La guerra che descrive l’autore non è quella che erroneamente potremmo immaginare, influenzati anche dalle opere cinematografiche del XXI secolo. È una guerra di posizione, logorante ed estenuante. George Orwell descrive la vita di campo in quel periodo: ore interminabili di attesa, la pioggia incessante che rende il terreno fangoso, i bunker scavati alla bell’e meglio e condivisi da decine di compagni d’armi, le piattole, i vestiti laceri, le armi antiquate, la scarsità di munizioni.

A Barcellona, tuttavia, la situazione è completamente diversa. Come se la guerra sia soltanto una storia spaventosa per ammonire i bambini ad andare a dormire presto senza fare i capricci, le persone vivono spensierate, le gerarchie sociali abbattute e ovunque aleggia un’aria di benessere.
Nel 1937 la guerra finalmente termina, ma l’esito è lungi da quello che potremmo immaginare. La lotta civile spagnola si conclude con i comunisti al potere e la messa al bando del POUM, accusato di aver istigato la rivoluzione ed essere spia del fascismo. Orwell, gravemente ferito alla gola da un’arma da fuoco, perde la voce e, durante tutto il periodo di repressione, è costretto a nascondersi. Riesce a fuggire in Francia e, infine, in Inghilterra. Durante il viaggio descrive il suo pensiero sull’ingiustizia della guerra: non meravigliato dallo spargimento di sangue ma profondamente disgustato dal trattamento del Governo verso alcuni individui, come un suo compagno d’armi chiamato Kopp che nonostante abbia rinunciato a tutto e abbia rinnegato se stesso pur di combattere per l’uguaglianza sociale e l’eliminazione decisiva delle ingiustizie, siano messi al bando, arrestati e giustiziati senza processo.
L’opera si conclude con il ritorno in Inghilterra meridionale e come, lontano dalla guerra e con la vista immersa nel verde, la mente sembra quasi scordarsi degli orrori vissuti.


Questo libro mi è stato gentilmente regalato per Natale. Rimasi molto sorpresa dal ricevere un’opera poco conosciuta che sia un resoconto personale di un autore che ultimamente sto apprezzando moltissimo. La guerra è stanchezza, malattie, paura, morte. Tutto ciò che ci appartiene può essere portato via in un momento e gli ideali per cui si combatte possono essere la causa del proprio esilio. La storia si ripete sempre uguale a se stessa e questa opera è soltanto una goccia nell’oceano… Una preziosa goccia.

Autore: Ilenia

Ciao a tutti! Mi chiamo Ilenia, abito a Roma e sono una studentessa universitaria. La mia più grande passione è leggere romanzi storico-filosofici, psicologici e fantasy. Mi piace recensire libri e/o audiobook sia in italiano che in inglese.

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