I QUATTRO CAVALIERI DI GWYN

Ogni Lord si circondò di fidati cavalieri e consiglieri durante la Prima Guerra. La strega di Izalith fu aiutata dalle sue figlie, Nito dal suo esercito di non morti, mentre Gwyn fece affidamento su 4 cavalieri a cui affidò degli anelli.
I cavalieri di Gwyn erano Ornstein, Artorias, Ciaran e Gough.


Ornstein l’Ammazzadraghi, così denominato per il successo nello sterminio della razza draconica, a cui Gwyn diede l’anello del leone, utilizzava principalmente i fulmini (come abbiamo già detto in precedenza, elemento in grado di scalfire le dure scaglie dei draghi).
La sua armatura dorata allude all’animale vessillo, notabile dall’elmo leonino, e l’arma una lunga lancia intrisa del potere dei fulmini.
Nella città di Anor Londo, capitale del regno di Gwyn, è presente una stanza piena di teste di draghi appese alle pareti, probabilmente trofei di caccia del cavaliere del leone.
Si dice fosse stato fedele al primogenito del Lord dei tizzoni, esiliato dal Paese perché adoratore dei draghi.

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Dark Souls 1 – Lore e segreti nascosti

Chi non ha mai sentito parlare di Dark Souls e della sua indubbia fama di essere il più difficile e dispersivo del genere dei giochi di ruolo? Ebbene sì, dagli oscuri vicoli della Città dei Non Morti ( Undead Burg) alla splendente residenza degli Dei Anor Londo, si cela una fitta trama.


Dark Souls è un gioco di azione fantasy sviluppato da FromSoftware sotto la direzione di Hidetaka Miyazaki. Ed è proprio in questo gioco che la genialità di Miyazaki viene fuori: la storia non è narrata da nessun NPC, il protagonista (chosen undead) non parla nemmeno. Durante il gameplay il giocatore viene a conoscenza di piccoli hint dalla descrizione degli oggetti in gioco, droppabili e comprabili. In questa sezione descriverò la storia di Dark Souls e le epoche che hanno contraddistinto il gioco. Nei prossimi articoli esaminerò ogni zona del gioco, il destino dei suoi abitanti e le figure rilevanti, tra cui i quattro cavalieri di Gwyn (Ornstein, Artorias, Ciaran, Gough).

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Metal, dal passato fino ai giorni d’oggi

In questo nuovo articolo parleremo di una categoria musicale che si sta diffondendo sempre di più: il Metal. Ci sono vari generi e sottogeneri di metal, alcuni definibili più commerciali, altri ancora sconosciuti ai più. Sicuramente il black metal è un argomento parecchio arduo da comprendere fino in fondo.

Il Black Metal è un sottogenere dell’Heavy Metal, nato agli inizi degli anni ’80 e progredito sino ai giorni d’oggi. Genere prevalentemente underground sviluppatosi nei gelidi Paesi scandinavi, soprattutto in Norvegia, e caratterizzato da un sound completamente nuovo per l’epoca, accompagnato da chitarre con un suono completamente distorto e violento, batterie estremamente veloci e da una voce in scream che ricorda, in certe occasioni, un gemito di dolore. Non per altro le tematiche affrontate del genere sono volte principalmente al satanismo, all’occultismo, alla morte e alla misantropia, verso un odio vero e proprio del genere umano e alla consacrazione stessa della solitudine. Ad arricchire il tutto, la qualità potrebbe lasciare molto a desiderare chi non ha mai ascoltato il genere. La registrazione su nastro in lo-fi (bassa qualità) è una scelta voluta dalle stesse band, che dona un sound più tetro, oscuro e misterioso, creando una vera e propria sensazione di claustrofobia mentale e creare terrore psicologico all’ascoltatore stesso. Il Black Metal, durante la sua progressione, è stato suddiviso in due categorie ben differenti: la prima ondata all’inizio e alla fine degli anni ’80, e la seconda dagli anni ’90 fino ai giorni d’oggi. Queste portano delle differenze parecchio importanti, nonostante i soli 10 anni di distanza. La prima ondata non è considerata come una vera e propria nascita, ma come un punto cardine per lo sviluppo e la creazione dei tipici sound che accompagneranno la sua stessa evoluzione e progressione. Il Black Metal non è un genere a sé stante. La continua evoluzione, con il passare degli anni, lo portò a scindersi in ulteriori sottogeneri.

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Le Notti Bianche, Fëdor Dostoevskij – Recensione

Il romanzo Le Notti Bianche, pubblicato nel 1848, è una delle prime opere scritte da Fëdor Dostoevskij. Non a caso il racconto è ambientato a Pietroburgo, città dove l’autore trascorse la giovinezza. I temi principali sono: il sogno, la solitudine, l’introspezione e l’amore dal punto di vista del sognatore.


Il protagonista è un giovane ragazzo che è solito vagare da solo nelle strade di Pietroburgo. Non ha amici o famiglia e vive di sogni e realtà irrealizzabili. Consapevole dell’irrealizzabilità dei suoi pensieri preferisce isolarsi, perché solo con se stesso può davvero essere felice. La sua vita viene sconvolta quando, una sera, vagabondando per le strade della città, incontra una ragazza. La donna piange e si dispera e racconta al giovane la sua triste sorte: innamorata di un uomo a cui lei e la nonna avevano affittato una stanza, egli promise di tornare dopo un anno con abbastanza soldi per garantirle un futuro. Un anno è passato, e dell’uomo ancora nessuna traccia. I due cominciano così a confidarsi ed entrano sempre più in intimità quando, il quarto giorno, torna improvvisamente il promesso sposo. La donna non esita un attimo a lasciare il protagonista solo al suo destino che, rassegnato, torna a chiudersi nel suo mondo.

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White Nights, Fyodor Dostoevsky – Review

The novel White Nights, published in 1848, is one of the first works written by Fyodor Dostoevsky. It is no coincidence that the story is set in St Petersburg, the city where the author spent his youth. The main themes are: dreams, solitude, introspection and love from the point of view of the dreamer.


The protagonist is a young boy who usually wanders alone in the streets of St Petersburg. He has no friends or family and lives on unrealisable dreams and realities. Aware of the unrealizability of his thoughts, he prefers to isolate himself, because only with himself he can truly be happy. His life is turned upside down when, one evening, wandering through the streets of the city, he meets a girl. The woman cries and despairs and tells the young man her sad fate: in love with a man to whom she and her grandmother had rented a room, he promised to return after a year with enough money to guarantee her a future. A year has passed, and still no trace of the man. The two begin to confide in each other and become more and more intimate when, on the fourth day, the fiancé suddenly returns. The woman does not hesitate for a moment to leave the protagonist alone to his fate who, resigned, returns to his world.

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Sant’Agata, Patrona di Catania

Un mito ricoperto da un velo di mistero è sicuramente quello di Sant’Agata, Patrona della città di Catania, Sicilia.

Agata, vissuta nel III secolo d.C, era una nobildonna della città di Catania, provincia romana fiorente e ricca di scambi commerciali e culturali del Mediterraneo.
Roma, nello stesso periodo, aveva istituito un editto che chiedeva ai cristiani dell’Impero di abiurare la propria fede, trasferendo il pretore Quinziano a Catania affinché emanasse al popolo la volontà della Capitale. Stanziato in città, dopo poco tempo incontrò la donna e ne rimase affascinato a tal punto da volerla sposare.

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Online community e amicizia ft. Maurizio Verderame

Ben ritrovati a tutti!
In questa intervista parleremo di una realtà che ha preso sempre più piede con l’avanzare della rivoluzione tecnologica: il mondo videoludico online. Ho deciso di porre alcune domande ad un mio caro amico, Maurizio Verderame, che per l’appunto ho conosciuto in un gioco, World of Warcraft, che ringrazio tantissimo per aver deciso di partecipare.
Bene, iniziamo!

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Giorni in Birmania, George Orwell – Recensione

Giorni in Birmania è un romanzo di George Orwell pubblicato nel 1934 che tratta del tramonto dell’imperialismo inglese prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.


Il racconto si apre con lo scenario intriso di intrighi di U Po Kyin, magistrato astuto e viziato che ha come scopo ultimo della propria vita quello di accrescere il proprio potere entrando a far parte del circolo degli inglesi. L’unico modo per riuscire nell’impresa è quello di screditare l’unico altro possibile candidato, il dottor Veraswami, amico di un britannico di nome Flory, che lavora in Birmania come mercante di legnami.

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Burmese Days, George Orwell – Review

Burmese Days is a novel by George Orwell published in 1934 about the decline of British imperialism before the outbreak of World War II.


The story opens with the intrigue-filled scenario of U Po Kyin, a cunning and spoiled magistrate whose ultimate goal in life is to increase his power by joining the circle of the British. The only way to succeed is to discredit the only other possible candidate, Dr Veraswami, who is a friend of a British man called Flory, who works in Burma as a timber merchant.

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