Commento e introduzione alla saga di Assassin’s Creed di un fan

Tra i videogames più famosi degli ultimi anni, un posto di riguardo lo merita sicuramente la serie di Assassin’s Creed, che ancora continua a sorprendere i propri fan, proseguendo il conflitto tra le fazioni dell’Ordine dei Templari e della Confraternita degli Assassini.
La magia della saga sta sicuramente nelle ambientazioni storico-geografiche, dove si passa dalle Crociate in Terra Santa fino alla Londra Vittoriana, impersonando e incontrando uomini e donne coi loro obiettivi, le loro forze e le loro debolezze, i cui scopi “celati nell’ombra” aiuteranno la civiltà corrente a sopravvivere alle ingiustizie alle quali è sottoposta.

Nei primi capitoli l’approccio al combattimento è di tipo stealth, con uccisioni furtive, fughe silenziose, nascondigli ecc, mentre negli episodi avanzati, in particolar modo negli ultimi tre episodi (Origins, Odissey e Valhalla), il gioco subisce una drastica trasformazione tendente al GDR con vari aspetti da livellare e combattimenti spada/scudo (face to face o battaglie campali) più frequenti.
Marchi di fabbrica restano sempre la lama celata e il cappuccio, così come la fedele riproduzione di città e passaggi, in mappe gigantesche (forse un tantino troppo) e le centinaia di missioni secondarie (un po’ esagerato anche questo) oltre alla trama principale ricca di colpi di scena.
Restiamo in attesa del prossimo capitolo “Assassin’s Creed Mirage” che uscirà quest’estate.

“Agiamo nell’ombra per servire la luce.
Niente è reale, tutto è lecito.”

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