Questo post sarà una serie di altri articoli dove vi racconterò, con riassunto + commento personale, della mia primissima serie di storie, e come mi hanno aiutato a crescere (una versione estesa di quest’altro articolo). Per chi lo volesse, allegherò un link al google drive dove ho caricato tutti i capitoli in “sacra memoria”, ma l’articolo (e gli articoli a venire) si concentrerà principalmente su un riassuntone + commento di tutto il mio esordio come scrittore di fanfiction. Quindi cominciamo dall’inizio. L’inizio di tutto.
Quando avevo 15 anni, tanta voglia di scrivere e zero pensieri su “stile” o “profondità narrativa”. Ero appena uscito dalla sbornia post-Phoenix Wright e Apollo Justice (Dual Destinies non era neanche lontanamente nei radar), e decisi di buttarmi in una saga Ace Attorney-like tutta mia: Wolf Lonnie: Ace Attorney. Il risultato iniziale? Un’esplosione (letterale) di cliché, colpi di scena improbabili, battute sceme e personaggi sopra le righe. E vi dirò: è stato magnifico.
Il primo caso, intitolato “Ululato” – sì, come il verso dei lupi, perché “sottigliezza” era ancora in vacanza – è un mix perfetto tra tributo, parodia e teen drama con velleità da giallo legale. Ma attenzione: il caso è stato riscritto e rimaneggiato nel tempo (quasi quanto un remake di Final Fantasy VII), senza però mai perdere il suo spirito leggero e un po’ scemo, che in realtà è stato il suo vero punto di forza e ha attirato al tempo tanti lettori.
Seguiranno (non adesso) colpi di scena ed evoluzioni estremamente diverse dai classici Ace Attorney, che resero memorabile la saga.
Ululato: il primissimo processo che ho scritto
La trama ruota attorno a Wolf Lonnie, 21 anni, capelli “a pinna di squalo” (già una dichiarazione d’intenti), e al suo primo caso da avvocato: difendere l’amica di infanzia Ayane Taubey, accusata di aver pugnalato il sindaco Jimmy Allgood durante… rullo di tamburi… la Festa del Fungo Porcino. La trama è ambientata, intenzionalmente, 2 anni prima di Apollo Justice.
Ayane, aspirante modella, è un concentrato di sbeffeggiamenti, spontaneità e voglia di vivere – peccato che venga trovata accanto al cadavere, con zero alibi solidi e la madre (un’agente FBI/stilista multitasking) coinvolta in misteriose trame da spionaggio rurale.
Tra testimoni improbabili (Gumshoe con mappe fatte col gelato al pistacchio e un affarista – Carl Richmond – che sembra uscito da una convention di supervillain), contraddizioni ovunque e registrazioni piazzate a caso, Wolf Lonnie deve destreggiarsi tra il suo mentore Kristoph Gavin (quello che in AA canonico… beh, sapete) e il giudice classico tanto amato.
Per riassumere il contesto: si tratta di un caso molto semplice, in cui un affarista, Carl Richmond, commette un omicidio per attuare uno scandalo politico e ci va di mezzo Ayane. A Wolf difenderla.
Momenti clou (aka “ma è successo davvero?”):
- La registrazione top-secret dell’FBI usata come Obiezione! card.
- La mappa disegnata da Gumshoe con gelato al pistacchio per rappresentare gli alberi.
- Il testimone finale, Richmond, che passa metà della testimonianza a fare inni politici e l’altra metà a sbagliare clamorosamente l’arma del delitto (si scoprirà che intendeva causare uno scandalo politico, anche se i suoi veri motivi sono stati approfonditi ed esplorati molto più in là – in storie con tutt’altro protagonista).
- Ayane che, colpo di scena, si autodichiara testimone decisiva e sfida l’avvocato in una gara in aula per testarne la crescita e autoscagionarsi. Mossa geniale o totale psicodramma? Sì.
Cosa funziona:
- La leggerezza: è chiaro che questo è un lavoro fatto con entusiasmo adolescenziale puro. Nessuna pretesa, tanto cuore.
- Il ritmo: non c’è mai un momento noioso. Anzi, è un crescendo di assurdità orchestrato con un certo genio.
- Il dialogo: lo stile semplice, pieno di battute e stonature intenzionali, funziona. Ti fa affezionare.
- La caratterizzazione dei ruoli legali? Kristoph Gavin è un mentore paziente e buono. Sì, quel Kristoph, che verrà esplorato molto più a fondo nella saga. Anche Winston Payne è rappresentato correttamente, e Wolf ha i suoi momenti divertenti.
Cosa non funziona (e va benissimo così):
- La logica processuale? Totalmente a ramengo.
- La coerenza narrativa? Tipo Ayane che si fa colpire in testa e si sveglia come nulla fosse a fare la fashion victim.
Ma va bene così. Anzi, è perfetto così.
Perché vale la pena ricordarlo:
Questo primo caso non è solo un debutto. È un manifesto. È la prova che si può partire da una fanfiction Ace Attorney scritta “perché sì” e poi, con il tempo, costruire mondi più ambiziosi, personaggi stratificati e trame intricate (la serie di Lilith Light, di cui potete trovare un capitolo memorabile in questo articolo). Ma Ululato resta il punto zero: una miscela di autoironia, adolescenza e passione nerd senza filtri.
E Wolf? Beh, lui resta l’avvocato che ha salvato la sua migliore amica al grido di “è solo impressione”, dimostrando che a volte anche gli avvocati imbranati con la memoria da pesce rosso possono essere eroi.
Se volete dare un’occhiata, ecco il link con i capitoli in formato Word del primo caso: Wolf Lonnie Ace Attorney: Caso 1
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