Ace Attorney: quando il vero colpevole è… la scrittura – Un’indagine sarcastica sui difetti dei personaggi della serie

C’è chi passa anni a difendere clienti improbabili, chi suda sette camicie dietro al banco dell’accusa, chi si ritrova puntualmente rapito o accusato d’omicidio. Ma dietro il dramma processuale c’è un altro imputato che nessuno cita mai: la penna degli autori.
Ecco un piccolo processo ai personaggi di Ace Attorney, con i loro “reati” di scrittura più evidenti.

Disclaimer: le critiche non sono un attacco ai personaggi, anzi la maggior parte di quelli citati li adoro. Sono solo riflessioni personali 🙂

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Quando il comic relief diventa comic grief – Il caso di Wendy Oldbag

Ci sono personaggi nati per far ridere… e poi ci sono quelli che, a forza di farlo, ti fanno desiderare il tasto “mute”. Wendy Oldbag appartiene gloriosamente a entrambe le categorie: icona comica, spalla irresistibile — e, col tempo, sirena d’allarme del “basta così, grazie”.

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Il protagonista che non dice tutto (anche a te): costruire un personaggio riservato – il (secondo) caso di Phoenix Wright

Beh, un’altra analisi per lo stesso personaggio, ma guarda un po’!

Phoenix Wright non è l’angelo di porcellana che molti si ostinano a dipingere. È un bugiardo selettivo, un ironico silenzioso che ti offre un sorriso educato mentre dentro di sé esprime giudizi su tutto e tutti. Eppure, proprio questa dicotomia è ciò che lo rende uno dei protagonisti più riusciti e longevi nel panorama videoludico e narrativo.

Quindi, se anche tu vuoi creare un personaggio riservato che funzioni — non uno di quei figuranti piatti che “parla poco perché è misterioso” (à la Sasuke) ma di fatto non ha nulla da dire — allora mettiti comodo. Analizziamo insieme la lezione di scrittura dietro il buon Phoenix e vediamo come non farti sgamare dal lettore mentre tessi trame di segreti e allusioni.

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“La sindrome del terzo caso” – gestione dei filler nella saga di Phoenix Wright: Ace Attorney

Nel mondo della narrativa interattiva, il “filler” è un elemento delicato. Può offrire una pausa gradita nell’intreccio principale o, al contrario, rallentare il ritmo e spezzare l’immersione del giocatore. Nella serie Phoenix Wright: Ace Attorney, i terzi casi dei giochi sono diventati famosi per una sorta di “maledizione”: spesso percepiti come filler meno riusciti, rischiano di affaticare l’esperienza narrativa. Questo articolo analizza due esempi emblematici: Turnabout Big Top di Justice for All e Recipe for Turnabout di Trials and Tribulations. Due approcci diversi alla gestione del filler, con esiti radicalmente opposti.

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Lana Skye’s Parole: la serie fanmade che riscrive Ace Attorney con maestria

Nel vasto universo delle opere fanmade dedicate ad Ace Attorney, è raro trovare progetti che riescano a coniugare rispetto per il materiale originale e una narrazione innovativa. Lana Skye’s Parole, disponibile su YouTube e scritta dallo YouTuber Debastian Sebeste, è uno di questi rari gioielli. Ambientata in un ipotetico mondo alternativo, la serie immagina ciò che accadrebbe se Lana Skye venisse rilasciata dalla prigione, decidendo di indagare nientemeno che su Kristoph Gavin, con l’obiettivo di aiutare Phoenix Wright nel suo periodo più buio.

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L’arte della semplicità: come un personaggio piatto può essere efficace – Il caso di Manfred von Karma

Nel mondo della narrativa, spesso si celebra la profondità psicologica dei personaggi, la loro evoluzione e le sfumature che li rendono realistici e complessi. Tuttavia, ci sono casi in cui un personaggio piatto, caratterizzato da un unico tratto dominante, può risultare altrettanto efficace, se non addirittura memorabile. Un esempio lampante è Manfred von Karma, l’implacabile procuratore della serie Ace Attorney, la cui ossessione per la perfezione lo rende un antagonista formidabile e iconico. In questo articolo, analizzeremo come un personaggio “mono-tratto” possa funzionare alla perfezione e quali tecniche di scrittura contribuiscano a questo successo.

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Phoenix Wright: dalla resa alla redenzione – un’analisi della transizione del personaggio

Phoenix Wright è uno dei personaggi più amati della serie Ace Attorney, un avvocato di difesa noto per il suo coraggio, la sua determinazione e il suo acuto senso della giustizia. La sua evoluzione nel corso dei giochi è un perfetto esempio di come i personaggi possano crescere, cambiare e affrontare sfide che ne trasformano l’essenza.

Tuttavia, la transizione di Phoenix da protagonista a figura di un “hobo” in Apollo Justice: Ace Attorney e il successivo ritorno nella serie in Dual Destinies sollevano alcune questioni narrative interessanti, tra retcon e sviluppi complessi che possono confondere anche i giocatori più devoti.

Alessandro ha già analizzato la scrittura di Takumi e stilato una classifica dei titoli migliori, toccando brevemente l’argomento della caratterizzazione di Phoenix.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio, a livello di scrittura, come la trasformazione del personaggio di Phoenix Wright, e in particolare la sua evoluzione da un avvocato di successo a una figura caduta in disgrazia e poi alla sua rinascita, rappresenti una delle transizioni più ambigue e sfidanti nel panorama dei videogiochi.

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