“Incoscienza” – Commento alla puntata 3×24 di Luxastra

Dopo due puntate interamente dedicate al gruppo A, Luxastra è tornata a raccontare le vicende di Borgobrullo, con un intero episodio incentrato su Rendar, Alastor e Boris. Il trio ha fatto dei passi avanti molto importanti nella sua indagine sull’origine della piaga necromantica, avvicinandosi sempre di più alla verità. Mi è piaciuta molto la parte in cui hanno cercato degli indizi all’interno della casa in cui ha avuto luogo un macabro rituale; in particolare ho apprezzato l’idea di Gabrio di provare a individuare delle eventuali tracce magiche. Il fatto che in quel frangente Matt abbia descritto Rendar come una sorta di “buco nero” mi ha incuriosito tantissimo. Significa solo che il mezz’elfo non aveva oggetti magici con sé o c’è sotto dell’altro?

Anche se l’episodio mi è piaciuto, devo ammettere che la sua lunghezza mi ha portato ad avere qualche leggero calo di attenzione. Per quanto mi riguarda la durata ideale di una puntata è un’ora, ma capisco che talvolta possa esserci la necessità di dilungarsi un po’ di più.
Detto questo, sono il primo ad ammettere che nel corso della puntata ci sono state varie scene memorabili. I fallimenti critici hanno fornito a Matt l’opportunità di mettere in scena delle scene esilaranti, come quella in cui Boris lancia il proprio scudo ad Alastor con fin troppa forza, facendogli perdere i sensi. Tra le scene più serie, ho adorato quella in cui Lin ha aiutato Rendar a rilassarsi tramite la meditazione. Non solo ha messo in luce alcuni aspetti “nascosti” dei due personaggi, ma anche dimostrato che col passare del tempo il loro rapporto si è rafforzato. Forse non diventeranno mai “amiconi”, però vivendo delle avventure assieme stanno iniziando a fidarsi l’uno dell’altra e forse anche a rispettarsi. È bello vedere un legame tra un personaggio giocante e un png gestito in modo così naturale e credibile.

Anche in questo episodio, le tracce musicali (realizzate dalla bravissima Camilla D’Onofrio) e i disegni hanno reso l’atmosfera della giocata ancora più bella e coinvolgente, soprattutto nella parte finale, dove la tensione si poteva tagliare con un coltello.

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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