Cronache di Luxastra: Ricordi Evanescenti – Commento al primo episodio

Tra le varie organizzazioni presenti a Luxastra, la Chiesa dei Venti è di sicuro una delle più affascinanti e misteriose. Nel corso delle puntate della serie regolare è stata approfondita abbastanza, grazie soprattutto a personaggi come Letho, Boris e Lin, ma è chiaro che restano ancora molti punti oscuri. Con il suo primo episodio, “Cronache di Luxastra: Ricordi Evanescenti” ha dimostrato di poter essere un’ottima fonte di informazioni sulla sfera più religiosa dell’ambientazione creata da Matt. Dopotutto, non poteva essere altrimenti, considerando che si tratta di una mini campagna ambientata nel passato che ha tra i suoi protagonisti Letho.

Rivedere Tommaso al tavolo di InnTale è stato fantastico. Ha dimostrato fin da subito di non aver perso lo smalto e ha fatto un ottimo lavoro per far sentire a loro agio i nuovi giocatori: Andrea “Il Rosso” Lucca ed Erika “Keke” Nuzum. Entrambe le new entry mi hanno fatto un’ottima impressione. Andrea mi è sembrato molto abituato ai giochi da tavolo e non l’ho visto in difficoltà di fronte alle telecamere. Erika ci ha messo leggermente di più a prendere confidenza con la situazione, ma quando la giocata è entrata nel vivo si è sciolta senza troppi problemi.

Sia Tristan che Caila mi sono sembrati due personaggi gradevoli e interessanti, soprattutto per i ruoli che occupano all’interno della Chiesa dei Venti. La mezz’orchessa mi ha fatto ridere davvero tanto durante la scena in cui ha preso da bere per i suoi compagni di viaggio e in generale ho trovato interessante il contrasto tra il suo addestramento brutale e i suoi modi gentili. Di Tristan ho apprezzato il legame di amicizia con Letho, che è stato portato al tavolo con grande naturalezza, dando vita a delle scene gradevoli.

Sulla trama di questa mini campagna non ho ancora molto da dire. Di certo sono curioso di capire che cosa sta succedendo a Bresilia e che ruolo ha il misterioso personaggio apparso nella parte finale dell’episodio. Considerando com’erano andate le cose nei precedenti episodi di Cronache di Luxastra, mi aspetto anche stavolta un bagno di sangue e lacrime, ma spero sempre di essere smentito.

“…sarà perduto per Sempre.” – Commento all’episodio 3×35 di Luxastra

È difficile approcciarsi a un episodio come il 3×35 di Luxastra.
Non solo per la lunghezza (quasi due ore e mezza), ma anche per la mole di contenuti. Per semplificarmi la vita, stavolta non analizzerò l’episodio scena per scena, ma mi limiterò a parlare dei momenti che mi hanno colpito di più, cercando di rendere giustizia con le mie parole alla sconfinata gamma di emozioni che ho provato durante la visione. Non sarà facile.

Ogni storia ha una fine

Partire dalla morte di Letho mi sembra quasi un obbligo morale. La fine del personaggio è avvenuta ancora prima del terzo tiro salvezza, per mano di Dandelion, e ha rappresentato una delle sequenze più emozionanti di tutta la campagna. La disperazione di Shiran e Dalia, l’incredulità di Hann e il dialogo finale col Re Corvo sono stati dei momenti in game potentissimi, che hanno messo a dura prova i miei dotti lacrimali. La vera batosta, però, è arrivata dopo, con la commozione vera e tangibile di tutte le persone sedute al tavolo. La scelta di non tagliare le loro reazioni alla morte di Letho è stata perfetta e ha reso ancora più struggente l’addio al personaggio.
Sono crollato anche in altri due momenti: quando Hann ha coperto il cadavere di Letho con la coperta e quando l’inquisitore ha sfruttato il potere del Re Corvo per trasmettere un ultimo messaggio d’addio a tutti i suoi compagni d’avventura. Tommaso ha dato il massimo nella sua scena finale, dimostrando ancora una volta di essere cresciuto tantissimo come giocatore. Accoglierei più che volentieri un suo ritorno nel cast di Luxastra, ma solo nel caso in cui decidesse di portare scena un personaggio diverso. Dopo un addio simile, riportare in vita Letho, in qualsiasi modo, sarebbe un errore madornale dal punto di vista narrativo. Annullare la sua morte significherebbe impedire alle successive di avere lo stesso impatto e sarebbe un delitto.

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“…Non verrà salvato…” – Commento all’episodio 3×34 di Luxastra

Tutti i viaggi prima o poi finiscono, anche quelli meno piacevoli.

Gli ultimi giorni in questa città maledetta non sono stati certo una passeggiata, ma ora che tutto sta per concludersi provi un po’ di malinconia. Sai già che, nonostante gli incessanti battibecchi, ti mancheranno i tuoi compagni di viaggio. Il nano burbero ha dimostrato di avere un cuore d’oro e la macchina da guerra si è rivelata molto più umana del previsto. Quanto all’orco appiccicoso, sai già che di lui non ti libererai con facilità. Per quanto chiassoso e incapace di rispettare i tuoi spazi resta pur sempre un tipo simpatico e… alla mano.

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“Tutto ciò che…” – Commento all’episodio 3×33 di Luxastra

Per quanto si cerchi di evitare uno scontro, prima o poi arriva il momento di mettere mano alla spada.
Che tu sia pronto o meno, quando la battaglia inizia non puoi fare altro che salutare i tuoi cari e pregare le divinità di vivere abbastanza a lungo da rivederli.
Mentre attendi il nemico con i nervi a fior di pelle, ti volti a guardare le persone che lotteranno al tuo fianco. Alcune non le conosci, ma con altre hai condiviso gioie e dolori, trionfi e sconfitte. Scrutando i loro visi, così familiari, non puoi fare a meno di chiederti quanti di loro usciranno vivi da quell’inferno di carne e acciaio. Ti soffermi sui loro occhi e speri con tutte le tue forze di non doverli chiudere prima dell’alba.

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“Vecchi ideali, nuovi sacrifici” – Commento all’episodio 3×32 di Luxastra

Gli episodi migliori di Luxastra sono quelli che dopo un’ora e venti minuti ti fanno esclamare: “Ma è già finito?!”. Tra la suspense, la voglia di sapere e la paura per la sorte di uno dei miei npc preferiti ho passato tutto il tempo incollato allo schermo del computer, senza pensare neanche per un secondo di dare un’occhiata allo smartphone.

Ogni singolo giocatore del gruppo B si è impegnato al massimo per dare vita a dei momenti memorabili e Matt è stato bravissimo a portarli nella giusta direzione senza calcare troppo la mano. Luca ha messo in scena un Boris meno freddo del solito, capace di rinunciare alla missione affidata dal Re Corvo per provare a salvare qualcuno a cui ha imparato a voler bene. Andross e Gabrio, invece, hanno mostrato i loro personaggi alle prese con un passato che, senza alcun preavviso, è tornato a bussare alle loro porte. Vederli così seri e scioccati è stato tanto strano quanto interessante.

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“Perdono e Armonia” – Commento all’episodio 3×31 di Luxastra

In tutta la sua vita, Zampossa ha fatto solo una cosa buona: morire in modo spettacolare. La parte finale del combattimento in cui erano coinvolti i membri del gruppo A1 mi ha galvanizzato, spingendomi a tenere gli occhi incollati allo schermo per non perdere un solo passaggio del folle piano di Hann. Nonostante il rischio di darsi fuoco da solo, il druido ha portato a termine la battaglia in modo impeccabile, anche grazie al prezioso contributo di Letho e Kenshi. La Fatality, con tanto di esplosione e parti del corpo che schizzano da tutte le parti, è stata incredibilmente soddisfacente e ha alzato l’asticella del livello di violenza che è possibile raggiungere in Luxastra. Chapeau. Non posso dire altro.

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“Rancore e Brama” – Commento all’episodio 3×30 di Luxastra

Adoro il profumo di mazzate al mattino!
E nell’ultimo episodio di Luxastra le botte da orbi e i denti che schizzano da tutte le parti non sono di certo mancati. La trama si è fatta un attimo da parte per lasciare il posto al sangue, al sudore e all’adrenalina, tutti elementi che gli amanti dei combattimenti in puro stile D&D non disdegnano affatto. Se sul fronte narrativo non c’è molto da commentare, le scelte compiute dai giocatori e dal master offrono senz’altro vari spunti di riflessione.

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“L’eredità della Forca” – Commento alla puntata 3×29 di Luxastra

Al termine dell’episodio 3×27 di Luxastra, una sola domanda mi ronzava in testa: “Ma chi è il tizio che ha parlato? Dalla voce sembra Tarlo!”
Come me, anche altri spettatori avevano pensato al simpatico goblin, ma un po’ a tutti sembrava strana la sua eventuale presenza a Borgobrullo. Col senno di poi, si può dire che abbiamo fatto bene a dubitare delle nostre orecchie. Il nuovo episodio, infatti, ha svelato che la voce misteriosa apparteneva a Fritz, un nuovo png legato ai Figli della Forca. La puntata si è aperta proprio con Rendar, Alastor e Boris intenti a provare a ottenere qualche risposta sulla piaga necromantica dal finto “wraith”. Fritz, pur non essendo in possesso di molte informazioni, ha svelato subito il coinvolgimento degli alchimisti nella faccenda, rendendo sempre più chiaro che all’interno della Chiesa dei Venti le mele marce sono più numerose del previsto.

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“La foresta d’inganni” – Commento alla puntata 3×28 di Luxastra

A Luxastra non tutto è ciò che sembra.
È una lezione che sia il gruppo A1 che il gruppo A2 hanno imparato bene nel corso dell’ultimo episodio della serie.
Durante la loro indagine nel negozio dell’arcanista, Galgith, Dalia e Shiran hanno scoperto che dietro all’apparente fragilità di Megania si nasconde una fanciulla agile, piena di risorse e pronta a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo. Al contrario, all’interno della foresta, Hann, Kenshi e Letho hanno visto un lato di Anita del tutto inaspettato, che permette di rivalutare le azioni della donna-ragno sotto una luce nuova. Quel che prima sembrava un mostro spietato e inquietante, ora ha assunto più l’aspetto di una povera vittima degli eventi, comandata da un uomo senza scrupoli.

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“Sangue, Fiamme e Indaco” – Commento alla puntata 3×27 di Luxastra

Quali sono gli ingredienti per la puntata perfetta di Luxastra?
Botte da orbi?
Momenti emozionanti?
Interazioni divertenti tra i personaggi?
Bè, nel ventisettesimo episodio della terza stagione ci sono tutti e sono miscelati con una maestria che mi ha lasciato senza parole. Mi aspettavo una puntata incentrata al 100% sul combattimento (soluzione che comunque avrei apprezzato) e invece c’è stato spazio anche per una bella scena con il gruppo A1 e per un gustosissimo siparietto post mazzate. E nonostante la lunghezza considerevole (ben un’ora e mezza di episodio) non mi sono annoiato neanche per un minuto.

Il combattimento è stato molto soddisfacente da guardare e ognuno dei membri del party ha contribuito a dargli qualche sfumatura diversa. Boris e la sua rivalità con il Lich hanno rubato la scena, portando a una sequenza finale che mi ha tanto galvanizzato quanto divertito (qualcuno spieghi a Rendar che non vale rubare le kill in modo così figo!). Mi sono seriamente preoccupato per Alastor quando l’ho visto prendere una vagonata di danni, ma per fortuna l’orco è riuscito a cavarsela (anche se solo con un misero punto ferita). Ho apprezzato la scelta di Gabrio di provare il tutto per tutto con l’onda sonora: anche se l’esito non è stato quello in cui sperava, la scena è stata comunque molto bella.

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