Se dovessi usare una sola parola per spiegare di cosa parla “Cosplaygirl“, credo proprio che sceglierei “trasformazione”. Attraverso il cosplay, Alice, la protagonista della storia, non si limita a indossare i panni dei suoi personaggi preferiti, ma affronta anche un’evoluzione personale piuttosto difficoltosa, che la porta più volte a mettere in dubbio le sue certezze. Una prima batosta arriva già nelle pagine iniziali del romanzo, quando la cosplayer subisce un tradimento inaspettato, che non solo le costa la vittoria in una gara, ma pone anche fine a quella che riteneva una relazione importante.
Fin da subito Valentino Notari rende ben chiaro al lettore che il mondo del cosplay non è tutto rose e fiori. Oltre ai momenti divertenti in fiera e all’emozione delle gare ci sono anche tanti aspetti negativi, come le maldicenze prive di fondamento, le flame war sui gruppi Facebook e, soprattutto, l’invidia. È proprio questo sentimento negativo a trasformare Alice nel bersaglio di Serena, una cosplayer tanto ambiziosa quanto spietata, pronta a compiere le peggiori bassezze pur di ottenere quel che desidera. La presenza di un personaggio simile crea un’atmosfera vicina a quella di teen drama come 13th Reasons Why o I’m Not Okay With This. Si tratta di una scelta interessante, ma che non mi ha convinto al 100%. In alcuni punti mi sarei aspettato maggiore maturità da parte di Alice o degli altri personaggi (che, dopotutto, sono pur sempre degli studenti universitari e non dei liceali) e certe scene in stile Mean Girls mi sono sembrate un po’ eccessive. Credo che di fronte a dei protagonisti con qualche anno in meno sulle spalle sarei stato più propenso a chiudere un occhio su questo difetto.
Eccessive o meno, le scene in cui Alice tocca il fondo sono essenziali per assistere alla sua crescita personale. Sotto questo punto di vista, Valentino ha fatto un buon lavoro, andando ad approfondire bene la psicologia della protagonista nel corso dei capitoli.
Il principale “motore” di questo cambiamento è Federica (aka “Sweet Pea”), una cosplayer nota, nel bene e nel male, per la sua abitudine a realizzare delle versioni sexy dei costumi dei vari personaggi. In un primo momento Alice non nutre grande stima nei suoi confronti, ma tutto cambia dopo che si imbatte per puro caso in lei in un momento difficile. Tra le due ragazze si nota sin da subito una grande alchimia, che nel giro di pochi capitoli si evolve in un legame sempre più forte e intenso. Per Alice si tratta di una novità assoluta, perché in tutta la sua vita non si era mai sentita attratta da un’altra ragazza. Se da un lato questa situazione inaspettata la rende più felice che mai, dall’altro la riempie anche di ansie e timori per le possibili reazioni delle altre persone. Ho apprezzato moltissimo la delicatezza con cui Valentino ha gestito questo conflitto interiore, senza mai banalizzarlo o farlo passare in secondo piano. Per imparare ad accettarsi e a vivere in modo sereno la propria sessualità, Alice deve fare degli sforzi immensi e affrontare tanti momenti di confusione e incertezza. Il suo percorso mi è sembrato credibile e ben strutturato ed è senz’altro l’aspetto del romanzo che ho gradito di più.
Ho apprezzato un po’ meno, invece, i momenti in cui Alice, nonostante tutti i passi avanti compiuti fino a quel momento, tende un po’ a regredire e a lasciarsi andare a delle reazioni eccessive e poco consone alla sua età. Credo siano state soprattutto queste scene a farmi provare un po’ di antipatia nei confronti della protagonista. Non è un brutto personaggio e in molte scene ho provato empatia nei suoi confronti, però non posso dire di essere entrato in sintonia con lei al 100%. Lo stesso vale anche per la maggior parte dei personaggi secondari, che mi sono sembrati un po’ bidimensionali (Diego è una piacevole eccezione). Mi hanno fatto un pochino storcere il naso anche i continui riferimenti alla cultura pop. Non sono fuori posto visto il tema della storia, ma in alcuni capitoli ce ne sono veramente troppi, anche in quei momenti in cui se ne potrebbe fare a meno. Credo che dosandoli con più accortezza il risultato finale sarebbe stato maggiormente gradevole.
Nonostante qualche difetto, comprensibile visto che si tratta di un’opera d’esordio, Cosplaygirl resta comunque una lettura valida e consigliata. Lo stile di Vaentino è leggero e scorrevole e non mancano alcune descrizioni molto dettagliate e suggestive (soprattutto durante le esibizioni in cosplay). La passione dell’autore per il mondo di cui parla è tangibile e si traduce in pagine e pagine ricche di informazioni preziosissime sia per i cosplayer alle prime armi sia per quelli più navigati. Il tema cosplay viene sviscerato a 360 gradi, dando spazio ai lati migliori di questo hobby, ma anche alla tossicità di parte della community e agli inevitabili flame che nascono dopo ogni singola gara. Insomma, se volete capire cosa spinge una persona a vestire i panni dei suoi personaggi preferiti credo proprio che fareste bene a leggere Cosplaygirl.