Il mondo del cosplay è molto più vario e complesso di quanto potrebbe sembrare a una prima occhiata. Dietro ai costumi sgargianti e alle esibizioni con musiche ed effetti scenici si nasconde un immenso microcosmo fatto di accessori da preparare, servizi fotografici, notti insonni passate davanti alla macchina da cucire, amicizie e, purtroppo, anche rivalità. Quel che non manca mai è la passione. Dopotutto, solo chi si diverte davvero a vestire i panni dei personaggi che ama e a respirare l’atmosfera caotica delle fiere può continuare a fare cosplay per molto tempo senza stancarsi.
È questo il caso di Valentino Notari, cosplayer conosciutissimo (non solo in Italia) che nel corso degli anni ha partecipato ad alcuni degli eventi più importanti del settore, tra cui l’ambitissimo World Cosplay Summit. Dalla sua esperienza è nato “Cosplaygirl” un romanzo interamente incentrato sul mondo del cosplay che sarà in vendita dal 30 marzo. Scopriamo assieme a lui com’è nata questa idea.

Ciao Valentino e grazie mille per aver accettato di partecipare a questa intervista!
Potresti spiegare a noi e a nostri lettori cosa ti ha spinto a scrivere “Cosplaygirl”?
Grazie a te per esserti interessato al mio lavoro! Cosplaygirl è nato quasi per caso, ma quando l’idea mi è balenata in mente ho pensato: “Come ho fatto a non pensarci prima?” E subito dopo: “Perché nessun altro ci ha mai pensato prima?” Devo dire che il tassello del puzzle che ha dato il via a tutto è stata proprio la protagonista, Alice. Ho immaginato subito questa ragazza con un passato di bullismo ed emarginazione, che sogna da sempre di trasformarsi nelle eroine delle storie che le hanno dato la forza di tirare avanti durante un’adolescenza difficile, e che nel cosplay trova la propria dimensione ideale. Ho capito immediatamente che sarebbe dovuta essere una storia al femminile, perché volevo parlare di alcune tematiche che mi stanno molto a cuore, come lo slutshaming, che volenti o nolenti finisce per toccare da vicino moltissime ragazze che si approcciano al cosplay. Da lì in poi, tutto il resto del romanzo è venuto fuori quasi da solo, in una serie di elementi a cascata che si sono incastrati agli altri. A volte, durante la prima stesura, ho avuto quasi l’impressione di essere solo un osservatore di ciò che facevano i miei personaggi. Anche se razionalmente so che sono frutto della mia fantasia, quando scrivo e parlo di loro li percepisco come persone estremamente reali.

Si tratta di un romanzo godibile anche per chi non sa nulla del mondo del cosplay?
Certamente. È stato uno degli obiettivi che mi sono imposto fin da subito: raccontare una storia in cui il mondo del cosplay fosse l’ambientazione, ma che trattasse temi universali con cui chiunque può empatizzare. Tutto ciò che è gergo, dinamiche interne alla community del cosplay, regole scritte e non che ne caratterizzano la quotidianità, viene sempre e comunque presentato in modo che chi si approccia al cosplay per la prima volta con questo libro possa capirlo e seguirlo senza difficoltà. Anzi, vi dirò di più: spero che ci saranno persone che decideranno di iniziare a fare cosplay dopo averlo letto!
Dalle informazioni finora disponibili mi sono fatto l’idea che uno dei temi centrali di “Cosplaygirl” sia il superamento dei pregiudizi come parte integrante del percorso di crescita di una persona. È un’impressione corretta?
Assolutamente sì. Durante la storia, Alice dovrà fare i conti con i pregiudizi del mondo che la circonda, ma anche con quelli che sono radicati dentro di lei. E’ un tema che ritengo importantissimo, perché tutti commettiamo degli errori, tutti a un certo punto della nostra vita finiamo col ferire qualcuno o col pensare cose di cui poi ci vergogniamo, ed è solo prendendone atto e lavorando su noi stessi che possiamo migliorarci come persone. Ma non solo: tutto il romanzo è incentrato sul percorso di crescita dei suoi protagonisti. Ognuno dei personaggi principali cambia profondamente durante lo svolgimento della trama, che copre circa un anno delle loro vite, dodici mesi in cui molti aspetti del loro carattere si modificheranno radicalmente.

Ci sono persone che hanno influenzato la stesura del romanzo e/o autori a cui ti sei ispirato?
Questa è una domanda splendida, perché la risposta è in realtà piuttosto complessa. La fonte principale di ispirazione è stata, per ovvie ragioni, la realtà. Alice è un personaggio per certi versi molto autobiografico, ma allo stesso tempo influenzato da tanti altri fattori. Di sicuro, una persona che ha avuto un grande impatto sul libro è la mia compagna, Daisy, con cui ho condiviso non solo gli ultimi sei anni di vita, ma soprattutto la passione per il cosplay e l’esperienza di rappresentare insieme l’Italia al World Cosplay Summit nel 2016. Lei è stata la musa e la primissima lettrice di Cosplaygirl, quando del romanzo non esisteva che una sinossi e un paio di capitoli scritti di getto. Per quanto riguarda i riferimenti letterari, in realtà, devo ammettere di essere sempre stato un grande lettore di fantasy e fantascienza, mentre il teen drama è un genere che ho fruito soprattutto tramite cinema e serie televisive. E in effetti, nel libro si sente molto l’influenza di tutto quel filone di storie adolescenziali o universitarie che ruotano attorno a uno sport o un’arte performativa, attraverso cui i personaggi scoprono lati di se stessi che non sospettavano mentre inseguono il sogno di vincere una competizione importante o diventare professionisti. Parlo di film come Pitch Perfect e Karate Kid o serie sullo stile di Make it or Break it e Glee. Ovviamente, si tratta anche di un libro estremamente geek, e non potrebbe essere altrimenti. Sono certo che i lettori si divertiranno molto a scovare le decine di citazioni alla cultura pop di cui è infarcito il testo, alcune meno evidenti di altre.
Da dove nasce la tua passione per la scrittura? In futuro pensi di scrivere altri libri?
Ho iniziato a voler raccontare storie da molto piccolo, di solito inventandole di sana pianta e rifilandole a chiunque avesse abbastanza pazienza da ascoltarmi. È stato durante il liceo, però, che ho cominciato ad appassionarmi davvero alla scrittura, grazie ai giochi di ruolo via chat e via forum e, successivamente, al mondo delle fanfiction. La mia insegnante di Italiano si accorse di questa mia inclinazione e mi spinse a partecipare a qualche concorso letterario scolastico e questo accese in me una scintilla che non si è mai spenta. Vorrei che Cosplaygirl fosse solo l’inizio, perché il mio sogno è, un giorno, poter vivere di scrittura. Sto già lavorando a vari progetti da sottoporre al mio agente, ma sono ancora in fase embrionale. E poi, beh, mi piacerebbe dare un seguito alla storia di Alice, un personaggio che sono convinto abbia ancora molto da dire.

Che consigli daresti a chi si approccia per la prima volta al mondo del cosplay?
Sembrerà ovvio, ma: divertitevi! Il cosplay è un mondo meraviglioso, ma bisogna lasciarsi andare e pensare solamente a viverlo nel modo che più ci fa stare bene. Vi piace l’idea di realizzare i costumi con le vostre mani? Mettetevi d’impegno e avrete grandi soddisfazioni. Volete solamente provare l’ebbrezza di diventare il vostro personaggio preferito per un giorno? Comprate o commissionate il vostro cosplay, andate in fiera e godetevi ogni momento. Non c’è un modo giusto o sbagliato di praticare questo hobby, ma solo ciò che rende felice ognuno di noi.
Grazie ancora per il tempo che ci hai dedicato!
Grazie a te e a tutti i lettori del blog! Spero che amerete Cosplaygirl tanto quanto io ho amato scriverlo!
Ecco un estratto di Cosplaygirl:
Mi chiamo Alice e trascorro buona parte del mio tempo libero a cucire
costumi, costruire armature, acconciare parrucche, tutto per quelle poche e
speciali giornate in cui posso trasformarmi nei personaggi dei fumetti,
cartoni animati, film e videogiochi che amo. Perché? Il motivo è semplice: il
cosiddetto “mondo reale” mi è sempre andato stretto.
E la sinossi:
Per una ragazza come Alice, che fin da bambina era considerata quella
strana, che non si era mai sentita al posto giusto e che divorava di nascosto
decine di romanzi e fumetti ambientati in mondi fantastici, sognando di
volare via su un’astronave verso una galassia lontanissima o di ricevere
una letterina per una scuola di magia e stregoneria, incontrare il mondo del
cosplay è stato come rinascere. Per la prima volta ha sentito di appartenere
a qualcosa di esclusivo, di figo. Qualcosa di cui parlare con orgoglio. Per la
prima volta ha provato la gioia di condividere la sua passione con tante
altre persone, senza essere giudicata o presa in giro.
Ma un giorno, dopo una sfortunata esibizione al Romics, tutto sembra
andare in pezzi: in un colpo solo Alice perde il fidanzato e vede andare in
fumo la possibilità di partecipare al World Cosplay Summit in Giappone, la
competizione a cui ogni cosplayer sogna di partecipare. Seguono settimane
difficili che nemmeno la presenza di Diego, il suo miglior amico, riesce a
risollevare. Finché una sera, durante il Lucca Comics and Games, sotto
una pioggia scrosciante, si imbatte in Federica, nota a tutti come Sweet
Pea, una cosplayer che fino a quel momento Alice aveva considerato con
sufficienza, disprezzato perfino. E che per lei – la vita ha un grande senso
dell’umorismo – da quell’istante diventerà una specie di angelo custode
che, senza fare domande, senza chiedere nulla in cambio, le starà accanto
e l’aiuterà a capire che forse non tutto è perduto e che le strade per
realizzare i propri sogni sono molte più di quelle che aveva immaginato…
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