“Tutto ciò che…” – Commento all’episodio 3×33 di Luxastra

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Per quanto si cerchi di evitare uno scontro, prima o poi arriva il momento di mettere mano alla spada.
Che tu sia pronto o meno, quando la battaglia inizia non puoi fare altro che salutare i tuoi cari e pregare le divinità di vivere abbastanza a lungo da rivederli.
Mentre attendi il nemico con i nervi a fior di pelle, ti volti a guardare le persone che lotteranno al tuo fianco. Alcune non le conosci, ma con altre hai condiviso gioie e dolori, trionfi e sconfitte. Scrutando i loro visi, così familiari, non puoi fare a meno di chiederti quanti di loro usciranno vivi da quell’inferno di carne e acciaio. Ti soffermi sui loro occhi e speri con tutte le tue forze di non doverli chiudere prima dell’alba.

Strategia

Poche ore prima dell’arrivo dell’esercito di Corialus a Fatumastra, tutti i componenti del gruppo A (tranne Hann) si ritrovano nella Locanda del Fumo Aspro per fare il punto della situazione e organizzare delle strategie utili in vista dell’imminente battaglia. Dopo averne parlato tra di loro si incontrano anche con alcune delle figure di spicco della città (come padre Calliano, il sindaco, Miles Falco ecc.) per coordinarsi e ottenere maggiori informazioni.

Ho trovato questa parte dell’episodio un ottimo espediente per riepilogare quanto successo finora e permettere anche agli spettatori un po’ più smemorati (tra i quali mi inserisco pure io) di non perdere nessun indizio per strada. Mi ha divertito molto il breve riepilogo delle avventatezze commesse da Simone nelle tre stagioni di Luxastra e in alcune delle altre campagne/one shot a cui ha preso parte.

Lacrime

Dopo l’incontro con le alte sfere, gli eroi raggiungono le prigioni per incontrare Megania e provare a capire cosa l’ha spinta a collaborare con gli elfi delle macerie. Letho, grazie a un piccolo aiuto da parte del Re Corvo, riesce a fare breccia nella sua corazza, aiutandola forse a cambiare strada.

Mi piace Megania: è un personaggio interessante e sembra avere alle spalle un passato piuttosto traumatico. Ho apprezzato il modo in cui Galgith e Letho hanno cercato di aiutarla, ma ho anche trovato altrettanto comprensibili le reazioni stizzite di Shiran e Kenshi. Il momento in cui la mezzelfa è scoppiata in lacrime mi ha davvero colpito, spingendomi a essere grato della presenza di Letho in quella cella.

Futuro

Una volta tornati nella Locanda del Fumo Aspro, Kenshi chiede a Shiran di poter parlare in privato con lei. Le rivela di aver visto morire lei e Rendar nel futuro e di essere tornato indietro nel tempo per cambiare il corso degli eventi.

Svolta tanto inattesa quanto interessante. Inserire i viaggi nel tempo all’interno di una storia è sempre un grosso rischio, ma voglio fidarmi dei ragazzi di InnTale e vedere dove andrà a parare questa idea. Secondo alcune teorie, il futuro che Kenshi ha visto potrebbe essere quello della stagione perduta: si tratta di un’ipotesi alquanto suggestiva e credo che Matt potrebbe davvero tirare fuori dal cilindro una mossa del genere.

Volpi(di)

Durante la notte Shiran fa uno strano sogno e vede uno scorcio del futuro che Rasmonidianas sta preparando per lei. Al risveglio nota qualcosa di strano in Jackie e prova a mettere in guardia Dalia sulla natura del pennuto.

Inizio a sospettare sempre di più che Shiran, sotto l’influenza negativa di Rasmonidianas, potrebbe diventare uno dei futuri villain della campagna. È un’ipotesi che hanno avanzato anche altre persone e che episodio dopo episodio inizia a farsi un po’ più concreta. Si tratta di uno scenario che non mi dispiacerebbe per niente, anche se un ovviamente un cambiamento così radicale non potrà mai avvenire dal giorno alla notte e richiederà ancora tanti episodi (o un salto temporale).

Bombe

L’alba porta con sé le ultime ore di normalità prima dell’arrivo degli elfi delle macerie. Gli eroi si alzano di buon ora per ultimare tutti i preparativi necessari e passare qualche ultimo momento di tranquillità/divertimento. Dalia aiuta Galgith a tradurre un testo scritto nella lingua usata dagli Halfling, riguardante una bomba in grado di distruggere una città intera. La giovane confessa poi all’elfo di non sentirsi pronta per l’imminente battaglia e di avere molta paura per quello che potrebbe succedere.
Mentre Shiran si incontra con Ulrian, Kenshi ha un incontro con Ludwig, uno dei suoi alleati.
Dalia, dopo aver parlato con Galgith, si assicura che i bambini dell’orfanotrofio siano al sicuro e ha una discussione interessante con Neronis, che sembra saperla lunga sulla natura di Jackie e sulla possibilità di avere un minimo di controllo su entità come il Banco.

Verso la metà dell’episodio sono successe un bel po’ di cose interessanti. La scelta di Giulia di mettere in scena una Dalia molto impaurita dall’imminente battaglia mi è piaciuta molto, soprattutto perché mi è sembrata coerente con il percorso affrontato dal personaggio finora. I suoi dialoghi con Galgith e Nerois, molto diversi tra loro, hanno aiutato a mettere in luce i vari lati del suo carattere e a introdurre alcuni fattori interessanti. Da un lato, il testo riguardante l’arma di distruzione di massa apre le porte a scenari inquietanti, che potrebbero essere risolti ben dopo la conclusione della lunga parentesi dedicata a Corialus. Dall’altro lato, le capacità di Neronis potrebbero non solo giocare un ruolo importante nello scontro con gli elfi delle macerie, ma anche rappresentare la chiave per una futura crescita di Dalia. Grazie a lui, l’halfling potrebbe trovare un modo per controllare il Banco senza dover stringere pericolosi patti con Rasmonidianas.
Anche l’incontro tra Kenshi e Ludwig lascia aperte molte porte per sviluppi futuri. È ormai chiaro che il sedicente principe di Rocca Bruta non ha detto tutta la verità durante l’interrogatorio di Letho e potrebbe nascondere ben più di un segreto.

Corialus

Dopo aver visto Tuono regalare un ultimo momento di divertimento alla popolazione, gli eroi si preparano per la battaglia. Al calar della sera raggiungono il luogo in cui avverrà lo scontro, assieme a tutti gli altri difensori di Fatumastra.
Tramite l’utilizzo di un particolare petalo, Megania evoca Corialus e il suo esercito nella zona designata, dando agli eroi e ai loro alleati un importante vantaggio strategico. Prima di sfoderare le armi, Galgith prova a evitare ogni spargimento di sangue con la diplomazia, ma l’ultimo sovrano degli elfi si dimostra ben poco propenso al dialogo. Lo scontro è inevitabile.
La battaglia infuria e ognuno dei presenti cerca di fare del suo meglio per impedire all’orda di penetrare nella parte centrale della città. La situazione resta stabile per un po’, fino a quando Coralius e proietta un raggio oscuro che buca la barriera posta attorno a Fatumastra, consentendo agli elfi delle macerie di oltrepassarla.
Dandelion, uno dei luogotenenti di Coralius, concentra i suoi attacchi sugli eroi, supportato da alcuni cavalieri. Lo scontro è duro, ma abbastanza equilibrato, almeno fino a quando non entra in scena un incantatore che, dopo aver permesso al “cavaliere dell’occhio” di potenziarsi, proietta un raggio di morte verso Shiran. Letho si lancia davanti a lei per proteggerla.

Di solito non mi dispiacciono i cliffhanger, ma in questo caso lo avrei evitato. Non tanto per gli spettatori, quanto per i giocatori. Sicuramente Matt ha avuto delle valide ragioni per chiudere la sessione in quel momento (credo che non avesse messo in conto il sacrificio di Letho e si fosse preparato a tutt’altro), però per Tommaso e Sara dev’essere stato davvero frustrante dover interrompere sul più bello una scena così sentita. Credo che, in un modo o nell’altro, Letho riuscirà a salvarsi, ma spero che nel caso contrario la morte del personaggio sia definitiva. Non sono un fan delle resurrezioni e in un mondo come quello di Luxastra, descritto più volte da Matt come “spietato”, credo che stonerebbero ancora di più con quanto narrato.
A ogni modo, la battaglia con Corialus è iniziata abbastanza bene (anche se in alcuni punti mi ha coinvolto meno di quanto mi sarei aspettato) e spero che nei prossimi episodi possa diventare ancora più intensa ed emozionante.

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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