Acolnahuacatl (noto anche come Acomiztli) era un dio della mitologia azteca. Non si hanno molte informazioni su di lui e il suo ruolo preciso nella religione degli aztechi non è del tutto chiaro. Si sa con certezza che era una divinità del Mictlan, il livello inferiore del mondo sotterraneo in cui riposavano gli spiriti dei morti. Le uniche anime che non accedevano al Mictlan erano quelle dei guerrieri e delle donne morte a causa del parto. I primi, dopo il decesso, si univano agli aiutanti del sole e portavano avanti la loro guerra quotidiana contro le tenebre per quattro anni, dopodiché si tramutavano in colibrì o farfalle. Le seconde, invece, si congiungevano al sole per quattro anni e in seguito diventavano degli spiriti vaganti, che si aggiravano di notte per tutto il mondo.
Acolnahuacatl governava sul Mictlan assieme ad altri dei come Ciucoatl e Chalmecatl. Si occupava di custodire l’ingresso al regno dei morti, impedendone l’accesso ai vivi. Veniva rappresentato come un puma nero in grado di emettere un ruggito sovrannaturale. Acolmiztli, uno dei suoi nomi, significa “felino forte” o “braccio di puma” nella lingua Nahuatl parlata dal popolo azteco.