Giano Bifronte, il dio degli inizi – Pillole di Folklore # 52

Giano è una delle divinità più importanti della mitologia romana. È il dio degli inizi e ha due volti con cui può osservare sia il passato che il futuro. In alcune versioni del mito ha ben quattro facce e ognuna rappresenta un punto cardinale. A differenza di molte altre divinità della mitologia romana, Giano non deriva né da un dio della mitologia romana né da un dio della mitologia etrusca. È possibile che il suo culto sia nato nell’Italia pre-romana, in un’epoca in cui le divinità venivano principalmente associate al ciclo della semina e della raccolta.

Un’altra caratteristica unica di Giano è che non è imparentato con le altre divinità. Lui esiste da sempre e non è stato generato da nessuno. È anzi un dio creatore, molto probabilmente responsabile dell’inizio del mondo.

Oltre a essere il dio di tutti gli inizi (siano essi materiali o immateriali), è anche il dio del passaggio e viene spesso associato alle porte e ai ponti. Anche il mutamento, inteso come un passaggio da uno stato all’altro, è legato a Giano.

In tempo di guerra, non era raro entrare nei tempi dedicati a Giano per fare sacrifici e pregare per il successo delle imprese militari.

Per approfondire:

https://www.lettera43.it/it/guide/cultura/2013/10/28/chi-e-giano-bifronte/1853/

http://www.sapere.it/enciclopedia/Giano+%28religione%29.html

http://www.ilsapere.org/il-dio-giano/

La pietra scellerata – Folklore romano #1

La Pietra scellerata: una pietra veneratissima con un nome curioso, posizionata all’interno della chiesa di san Vito e Modesto, in via Carlo Alberto.
Questo nome deriva da una tradizione così antica da esserci pervenuta incompleta.
Si dice che questa pietra servì al martirio di uno o più Santi della primissima era cristiana, forse per schiacciarne i corpi (come vediamo in un affresco all’interno di san Stefano Rotondo), oppure per tenerli legati. Non si sa però chi siano questi martiri.

La devozione dei fedeli li portò addirittura a rosicchiare la pietra: si nota infatti che la superficie in marmo è stata scavata e rovinata.
Si tratta di una tradizione medievale legata al raschiare tale “Santa Lastra”: si credeva che mangiarne la polvere fosse un toccasana contro le malattie e specificamente il morso dei cani rabidi.

La chiesa di san Vito e Modesto a Roma.

Uno dei monumenti più interessanti e peculiari della chiesa, sita in piazza Vittorio, luogo di culto cattolico la cui costruzione terminò nel 1477.

Per approfondire: https://www.romasegreta.it/esquilino/ss-vito-e-modesto.html