Partiamo da una premessa: non esiste un metodo universale per superare il blocco dello scrittore. Ognuno affronta questo invisibile nemico che impedisce di esprimere la propria creatività in modo diverso e tutte le possibili soluzioni sono strettamente personali. Quel che Gabriele ed io possiamo fare in questo post è raccontarvi la nostra esperienza col blocco dello scrittore, nella speranza che possa essere utile anche a qualche altro amante della scrittura creativa.
Due tipi di blocco dello scrittore
Un’altra doverosa premessa è che, a mio parere, esistono almeno due tipi di blocco dello scrittore. Per distinguerli, ho deciso di chiamarli “blocco creativo” e “nausea da scrittura”. Il primo consiste in una momentanea carenza di idee o di ispirazione e può verificarsi in qualsiasi momento del processo creativo. Questo tipo di blocco rende difficile iniziare un nuovo capitolo, impostare un dialogo, descrivere una nuova ambientazione o capire come arrivare dal punto “a” al punto “b” della trama. Personalmente lo affronto prendendomi una breve pausa dalla scrittura e dedicandomi a varie attività piacevoli o in grado di stimolare la fantasia, come leggere un libro, giocare a un videogioco o vedere un anime. Anche dedicarsi a qualcosa di completamente diverso, come l’attività fisica, è un buon modo per staccare un po’ e ricaricare le pile. Con “nausea da scrittura”, invece, mi riferisco a una situazione in cui l’atto in sé di scrivere è associato a sensazioni negative. In certe condizioni anche solo mettersi seduti al Pc e buttare giù due righe può diventare una vera e propria sofferenza. Poiché credo che continuare a sforzarsi in queste condizioni sia controproducente, il mio consiglio è di fermarsi e di prendere una lunga pausa dalla scrittura. Vedrete che prima o poi ritroverete la voglia e il piacere di dedicarvi al vostro hobby preferito.
L’opinione di Gabriele
Il blocco dello scrittore può essere una bella rottura di scatole. Abbiamo in mente il nostro bel romanzo, sviluppi vari, e non vediamo l’ora di arrivare a determinate scene. Eppure, ci blocchiamo a un determinato punto, non riusciamo ad andare avanti. E più il tempo passa, meno voglia abbiamo di provare a proseguire, arrivando a fermarci del tutto per giornate, se non mesi.
Per quanto mi riguarda, i miei blocchi sono stati spesso dovuti a un semplice motivo: non mi convince, nella mia mente, la scena successiva che sto per scrivere. Significa che non fa abbastanza “musica” con il resto del romanzo, e questo mi impedisce di scriverla. Non è parte dell’insieme.
Per fare un esempio molto pratico e recente, nel romanzo che sto scrivendo il protagonista deve fare due test fisici per conto di una associazione. Finito il primo test, la trama prevedeva un leggero momento di stacco e il dialogo e l’incontro con determinati personaggi. In particolar modo, doveva raggiungere uno spogliatoio e, mentre attendeva il secondo test, avrebbe parlato con uno di essi.
Era proprio in questo punto che mi ero bloccato. Dopo varie riflessioni, ho immediatamente realizzato che “rinchiudere” il mio protagonista in uno stanzino con un altro personaggio mi toglieva spinta e carica creativa.
Infatti, nel momento in cui ho semplicemente “riposizionato” la scena all’interno del luogo del secondo test, mentre una organizzatrice spiega in che consiste, il blocco è svanito. Ho realizzato che si è trattato semplicemente di spostare il dialogo in una situazione più interessante, che mi invogliasse di più a scrivere.
Se dunque non vi riesce di proseguire nella stesura di un romanzo, anziché attribuire tale blocco a cause esterne indecifrabili, provate invece a ragionare sulla successiva scena: cosa NON vi invoglia a scriverla? Perché? Cosa può essere fatto o cambiato, o addirittura eliminato, affinché la voglia vi ritorni?