Icaro è una delle figure tragiche della mitologia greca più famose. Era il figlio di Dedalo, il creatore del labirinto del Minotauro. Quando Teseo uccise il mostro e salvò Arianna, il Re Minosse accusò Dedalo di averlo aiutato e lo fece imprigionare nella parte più alta del palazzo di Cnosso assieme a Icaro, che a quel tempo era un bambino di soli dieci anni.
Dopo aver passato alcuni giorni nella loro cella senza cibo né acqua, Dedalo escogitò un piano per evadere. Chiese a Icaro di arrampicarsi sul soffitto e di recuperare i favi di un alveare e le penne di alcuni uccelli. Utilizzando quei materiali, il geniale inventore riuscì a creare delle ali di cera per sé e per il figlio. Dopo aver allacciato le ali sulla schiena, padre e figlio si arrampicarono sul davanzale e si gettarono nel vuoto.
Durante il volo, Dedalo raccomandò a Icaro di non volare troppo vicino al sole, altrimenti la cera che teneva insieme le sue ali si sarebbe sciolta facendolo precipitare. Il bambino però era troppo emozionato da quella nuova esperienza e non ascoltò il saggio consiglio del padre. Si avvicinò troppo al sole e, proprio come aveva previsto Dedalo, il calore sciolse la cera e le penne iniziarono a staccarsi una dopo l’altra. Di fronte allo sguardo sgomento del padre, Icaro precipitò in basso e non tornò mai più in cielo. Dedalo continuò a volare verso la Sicilia piangendo la morte del figlio e le Nereidi trasformarono ogni sua lacrima in una perla di saggezza.
Per approfondire: